Nocchi: “Per Santa Croce, industria, innovazione, ambiente”

9 maggio 2015 | 10:21
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Nocchi: “Per Santa Croce, industria, innovazione, ambiente”

“L’asse fra Firenze e Pisa è il cuore della vera area metropolitana della Toscana, terra di industria e di innovazione”. Ne è certo il candidato al consiglio regionale del Pd Francesco Nocchi che questa mattina era tra le strade di Santa Croce sull’Arno e che nei giorni scorsi ha incontrato gli imprenditori del Cuoio (leggi anche “Innovare puntando sulla manifattura”, Nocchi sul Cuoio ).

“All’attuazione della Città Metropolitana fiorentina – secondo Nocchi – deve corrispondere un’attenzione più forte ai contesti territoriali, per progetti, con scelte d’investimento, connessioni istituzionali e una strategia per lo sviluppo condivisa: non possiamo accettare una regione che vada a due velocità”. In cima all’agenda di Nocchi per il Valdarno ci sono i problemi del distretto conciario-calzaturiero: “Dobbiamo favorire lo sviluppo di aziende nei settori della moda e del lusso, pensando però che possono competere solo mantenendo la qualità e l’etica nella produzione, nel rispetto delle regole e della legalità”. Allo stesso tempo spiega Nocchi “dobbiamo favorire l’insediamento di attività produttive e di servizio che arricchiscano con la ricerca e la produzione di energia pulita il lavoro delle altre aziende”. La tutela dell’ambiente è prioritaria: “È opportuno accelerare l’attuazione del progetto ‘tubone’ per rendere più economica e controllabile la depurazione degli scarichi civili dell’area, favorire il riutilizzo delle risorse idriche, adeguare i reflui conciari alle normative”, precisando come “sia importante che le Regione garantisca il suo impegno attraverso l’Arpat e gli altri presidi di controllo”. La tutela dell’ambiente passa anche da una coerente pianificazione urbanistica: “Dobbiamo far sì che i quattro comuni del Valdarno lavorino insieme e in modo armonico evitando ulteriore consumo di suolo, dobbiamo anche intervenire sull’assetto idrogeologico, mettendo in sicurezza l’Arno e i suoi affluenti”. Cruciale per il rilancio dell’intera zona sono gli interventi infrastrutturali: per Nocchi “è necessario affrontare il nodo della manutenzione della FiPiLi senza ricorrere a pedaggi, il Valdarno Inferiore poi deve essere ben collegato alla rete ferroviaria, per essere in rete con il sistema portuale e aeroportuale toscano”. A completare l’agenda per il Valdarno il progetto per il suo riconoscimento come zona-distretto nell’ambito dell riassetto delle Asl e la creazione di un polo di scuola media superiore con indirizzi di studio che corrispondano alle esigenze dei settori economici sviluppati sul territorio (chimica, moda, turismo, agricoltura). “Occorre poi favorire la vocazione di San Miniato come centro di orientamento e di alta formazione in rapporto con le università toscane”. “Non dimentichiamoci però della via Francigena – conclude Nocchi – una vera risorsa, perché oltre ad avere un grande potenziale attrattivo, può portare finanziamenti da investire sul territorio. Questo va di pari passo con con la valorizzazione dei prodotti del territorio”.