
“Lavoro vero, pagato, in regola e capace di essere fondamenta per il futuro personale e del territorio: questo è il mio impegno prioritario”, ha detto oggi Andrea Pieroni, candidato per il Pd al consiglio regionale della Toscana. Lui, come gli altri candidati, ha avuto parole e pensieri per i lavoratori e il lavoro, vera emergenza di questo periodo storico e di questo territorio, specie dopo il corteo davanti alla Smith di ieri (leggi anche Smith, un territorio contro la chiusura – FOTO).
“Nonostante il Jobs Act – ha detto – a marzo la disoccupazione è tornata a crescere fino al 13%, oltre il 43% quella giovanile. Più di 3,3 milioni di italiani, a marzo, sono in cerca di un lavoro. Sono 193 solo i dipendenti della Smith di Saline, ai quali si aggiunge chi, ogni giorno, chiude la saracinesca della propria attività o mette in uno scatolone gli anni passati sul posto di lavoro. Che non è solo un diritto, ma è la garanzia di dignità e vita. Perché oltre ai numeri, ci sono le persone, che non possono cadere vittime dei tagli sui conti dei bilanci”.
“Oggi è la festa dei lavoratori – ha esordito Alessandra Nardini – e sembra davvero un paradosso, perché davanti agli occhi ho ancora le immagini del corteo di ieri contro la chiusura dello stabilimento Smith di Saline di Volterra a cui ho partecipato. Tantissimi , studenti, bambini, amministratori, cittadini, un intero territorio, la Val di Cecina e non solo, si è stretto attorno alle quasi 200 famiglie che in questo momento vivono nell’incertezza per il proprio e quello dei propri figli. È proprio impossibile oggi non pensare immediatamente a loro. E poi come non pensare ai giovani e alle donne? In Toscana, la disoccupazione giovanile è al 30% e risulta occupato solo il 56% delle donne. Una situazione critica, anche se migliore rispetto alla media nazionale, che pone dei gravi problemi di coesione sociale e che impedisce a milioni di cittadini di progettare un proprio futuro e di coltivare i propri sogni. La Regione Toscana, già a partire dal 2011, ha cercato di porre rimedio alla piaga della disoccupazione giovanile con il progetto GiovaniSì, che ha permesso a migliaia di giovani di essere sostenuti nel loro percorso di inserimento nel mondo del lavoro ed ha facilitato l’avvio di numerose start up. Inoltre, da un anno, le misure del progetto GiovaniSì sono state affiancate da Garanzia Giovani. Nonostante alcune criticità, grazie a questo progetto, in Toscana sono stati stanziati in questi anni oltre 500 milioni di euro: risorse preziose, da non sottovalutare in tempo di crisi e che vanno sfruttate al meglio per tirare fuori dall’emarginazione quei tanti – troppi – giovani che non studiano e non lavorano. Sul tema del lavoro il prossimo Consiglio Regionale dovrà continuare ad impegnarsi, ed è di due giorni fa la notizia che il Parlamento Europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, ha approvato un Regolamento che aumenta di trenta volte la quota di prefinanziamento dell’Iniziativa a favore dell’Occupazione Giovanile. Ciò renderà un miliardo di euro immediatamente disponibile per gli Stati membri per integrare programmi come Garanzia Giovani. All’Italia ne spetteranno 175, invece dei 5,6 inizialmente previsti. Sono davvero felice nel ricordare che il relatore della proposta legislativa è stato Brando Benifei (Pd), l’eurodeputato più giovane del gruppo dei socialisti e democratici. Adesso tocca agli Stati membri e alle Regioni sfruttare al meglio l’opportunità che l’Europa offre per contrastare la disoccupazione giovanile, adoperandosi per affrontare e risolvere i problemi della mia generazione, che conosco e vivo quotidianamente, e su cui ho portato avanti molte battaglie nel corso di questi anni di militanza. Auguro un buon Primo maggio a chi ha un lavoro, a chi lo difende, a chi lo cerca e a chi non ce l’ha”.
Il pensiero di Francesco Nocchi“va ai dipendenti della Smith che difendono il proprio posto, a chi un lavoro lo cerca e a chi vorrebbe più garanzie. Ma il Primo maggio è la festa di tutti i lavoratori, non solo dei dipendenti. E’ anche la festa dei piccoli imprenditori, che ogni giorno lottano con passione e – fra questi – dei giovani lavoratori autonomi, più noti come freelance, troppo spesso lontani dalle cronache e dai centri di rappresentanza e istituzionali. Ragazzi che della loro passione ne hanno fatto un mestiere, mettendosi in gioco tutti i giorni”.