Rossi a Fucecchio:”Lega soffia via la cenere dai carboni ardenti della Toscana”
C’erano gli applausi e i fischi, che uscivano dalle stesse mani e dalle stesse bocche, quasi sempre. Poi c’erano tante persone tra i banchi, non tutte per comprare.
Poi c’erano loro: ben 3 candidati alla presidenze della Regione Toscana, ciascuno con il suo seguito, compresi il segretario nazionale della Lega Nord Matteo Salvini (al quale qualcuno ha chiesto il numero di telefono di Elisa Isoardi), il sindaco di Fucecchio Alessio Spinelli e i candidati Pd al consiglio regionale Serena Buti, Luca Belcari, Denise Latini ed Enrico Sostegni.
In tre punti della piazza del mercato, c’erano i gazebo di Partito democratico, Lega e Movimento 5 stelle (con Giuseppe Vece, candidato consigliere). Mentre Stefano Mugnai, il candidato di Forza Italia al governo della Toscana, ha preferito parlare, senza tavoli e bandiere. Infine, c’erano tante forze dell’ordine: polizia, carabinieri e Municipale, visto che per un giorno il mercato settimane di Fucecchio è stato la polveriera politica della Toscana. Questa mattina 22 aprile, il mercato è diventato il grande palco della campagna elettorale in vista delle elezioni del 31 maggio. Hanno girato in sensi opposti per qualche ora, ma sono riusciti a non incontrarsi il governatore Enrico Rossi e Matteo Salvini, reduce da un incontro turbolento con i cittadini di Livorno. Anche lui ha girato per ore: primo ad arrivare e l’ultimo ad andarsene, più defilato, senza folle attorno, ma impegnato a parlare con tutti, c’era anche il candidato alla presidenza della Toscana Stefano Mugnai per Forza Italia. Dopo il giro in piazza Mugnai, che come consigliere regionale uscente e vicepresidente della Commissione sanità, si è recato in visita al Centro Eccellenza Sostituzioni Articolari Toscana (Cesat). “Noi non siamo – ha detto – quelli che affermano che in Toscana tutto va male, ma siamo quelli che sanno come fare meglio, in una Toscana dove ormai il Pd, più che governare, gestisce il potere creando percorsi obbligati di burocrazie entro i quali poi il cittadino deve muoversi con il cappello in mano anche solo per ottenere ciò che gli spetta di diritto. Questo sistema va ribaltato. I toscani devono essere messi in condizione di liberare le loro forze. Ecco cosa serve alla nostra terra, che sarà la terra dei nostri figli”.
Dalla stessa parte della piazza, anche due ragazzi e una bandiera: quella dell’Albania. E anche alcuni ragazzi di centro sociale e collettivo, che hanno appeso uno striscione contro la politica dell’immigrazione di Salvini. “Noi siamo qui per contestare Salvini – spiegano – gli altri oggi non ci interessano. Siamo una voce contraria rispetto a quella di chi vuole sparare sui barconi e fa campagna elettorale sulla vita delle persone”. Immigrazione e accoglienza i temi della giornata, anche se i candidati provano a parlare di altro: sanità, lavoro e anche il resto, ma ogni domanda e ogni commento riporta lì l’attenzione, specie di chi, stamattina, si aspetta lo scontro. “Rossi non lo abbiamo incontrato – dice il candidato della Lega Claudio Borghi -, ma ci piacerebbe farlo, soprattutto per gli elettori. La gente dovrebbe poter assistere a un dibattito sereno, ma io Rossi non ci riesco proprio a incontrarlo, sarebbe interessante”. Rossi precisa che “Salvini non vota in Toscana”, ma incontrarlo non lo preoccupa: “Salvini soffia via la cenere che ricopre i carboni rossi della Toscana”. Su una cosa entrambi sono d’accordo: serve che la gente vada a votare. Anche se le motivazioni sono ben diverse: “Ci auguriamo che i non Pd vadano a votare – spiega Borghi – per abbassare il quorum”, puntando al ballottaggio. “La presenza di Matteo Salvini è molto importante – spiega la candidata della Lega Nord al consiglio regionale per il collegio di Pisa, Susanna Ceccardi – perché la Toscana è strategica sia per vincere il potere rosso che c’è da 60 anni, sia per abbattere questo governo nazionale che si configura come un’accozzaglia rossiccia, bianchiccia. Sembra di essere tornati a una nuova Democrazia Cristiana, ma ancora una volta l’unica soluzione alternativa nel centro destra è Matteo Salvini e la Lega e i bagni di folla di questi giorni lo dimostrano bene. Ieri a Cecina è stato un grandissimo successo ed è impressionante vedere come in una delle province più rosse della Toscana ci sia stata una grande risposta da parte della gente. Gli stessi centri sociali e le Carc (Comitati di appoggio per la resistenza comunista) ancora esistenti nel 2015 sono stati emarginati quindi per la prima volta la democrazia e la civiltà hanno respinto la violenza anche in Toscana. Questo è un segnale importante che sicuramente ci avvicina alla vittoria”. La sua politica dell’accoglienza, Rossi l’ha più volte spiegata. Ma in questo comune così vicino alla provincia di Pisa, il governatore “tira fuori dal cilindro” il suo “sogno americano”: “Sono cresciuto nel padule di Bientina – spiega -. Non mi vergogno di dire che fino a 12 anni non ho avuto acqua corrente né luce, ma oggi sono governatore della Toscana. Questa è democrazia: una possibilità per tutti. Noi siamo per una politica di umanità, per piccole strutture gestite da volontari che siano capaci di accogliere. E chi è accolto, renda il favore alla comunità che lo accoglie, magari con piccoli lavoretti”.
“Sto pensando di festeggiare il primo maggio a Prato”, ha invece risposto Salvini a chi gli parla di lavoro, dicendosi disposto a votare col Pd “Se Damiano mi presenta un piano serio, che agevoli il lavoro vero”. E sul voto chiesto ai meridionali il leader della Lega dice: “Mi chiamano in Puglia per difendere l’agricoltura pugliese e in Sicilia per difendere la pesca siciliana. Se chiamano me e non chiamano altri evidentemente vuol dire che vedono nella Lega una risposta che gli altri non danno”.
Guido Fiaschi
Elisa Venturi