Nocchi, “Sono io il candidato di Pontedera”

17 aprile 2015 | 17:45
Share0
Nocchi, “Sono io il candidato di Pontedera”

“Io sono il candidato di Pontedera”. Francesco Nocchi, il segretario provinciale del Pd non ha dubbi: “legittime tutte le candidature, ma il vero candidato di riferimento della Valdera, per le prossime elezioni regionali, sono io”.

Insomma un messaggio chiaro e difficilmente contestabile se si pensa che lui a Pontedera ci è nato, ci è cresciuto e l’ha anche amministrata. E se questo non bastasse a chiarire il concetto, ci pensa Curcio, il presidente del consiglio comunale di Pontedera: “Ogni territorio ha una sua rappresentanza tra i candidati e la Valdera ha Nocchi”. Un messaggio chiaro soprattutto per Antonio Mazzeo che poche ore prima ha presentato la sua campagna elettorale a Pontedera tenuto “a battesimo” dall’ex vicesindaco Massimiliano Sonetti. A conferma di questo, Nocchi, il suo comitato elettorale ha deciso di aprirlo nella città della Piaggio, proprio sul Piazzone. Come annuncia durante la presentazione organizzata al Poliedro dove a sostenerlo c’erano vari esponenti del partito dalla giovanissima segretaria di Gd Alessia Telese, al sindaco di Pontedera Simone Millozzi. Non è un caso, quindi, che la campagna elettorale di Nocchi parta proprio da Pontedera, anche se lui ribadisce chiaramente: “Noi vogliamo portare in Regione il punto di vista di tutte le realtà della provincia anche se partiamo da Pontedera”. Sul perché della sua candidatura, il segretario provinciale del Pd dice: “Perché molti me lo hanno chiesto. E anche perché penso che sia l’ora che una nuova generazioni che si è formata nell’attività politica e amministrativa e ha maturato esperienze, si prenda le sue responsabilità e si cimenti. Mi candido – continua – con la mia identità politica di uomo di sinistra e con la stessa impostazione con cui faccio il segretario”.
Insomma una campagna elettorale che per quanto forse più incentrata su Pontedera, punta a far capire che Nocchi vuole portare in regione il punto di vista delle varie realtà della provinciale di Pisa e dell’area vasta della costa, lo slogan che in fatti ha scelto è “Il voto al tuo punto di vista”. Affiancato da “Uno sguardo dal ponte” citando il celebre film di Sidney Lumet a rimarcare anche la sua vocazione culturale di uomo di sinistra e la sua sensibilità per i problemi dell’immigrazione.
“Il punto di vista – attacca Nocchi – deve essere quello della Toscana per evitare il rischio di una regione fiorentinocentrica, dobbiamo far valere le ragioni e valorizzare le tantissime pontenzialità della Toscana costiera di cui Pisa è innegabilmente il primo riferimento. Il rischio altrimenti sarebbe quello di avere una regione a due velocità e quindi una regione più debole. L’attuazione di una città metropolitana deve corrispondere un’attenzione più forte ai contesti territoriali con scelte d’investimento e con connessioni istituzionali. Uno dei miei obiettivi quindi sarà quello di dare un senso forte alla dimensione dell’area vasta della toscana costiera in cui ricade la provincia di Pisa”. Un ruolo impegnativo e non facile, visto che questo vuol dire lavorare per potenziare un’area che rappresenta il collegamento tra la costa e l’entroterra nella Toscana del nord, tanto che il candidato aggiunge: “Vorrei essere lo strumento, il tramite tra le istanze della provincia e la Regione. Tutto questo con una visione globale, però, senza piccinerie e provincialismi. In questo scenario la Valdera – continua Nocchi – rappresenta uno snodo fondamentale, un punto cruciale in ambito sociale, economico che deve essere mantenuta e valorizzata. Pontedera e la Valdera hanno il merito storico di avere sempre rappresentato una terra d’iniziativa e di idee lungimiranti che hanno creato lavoro e benessere per tutti. Qui sta la sua importanza e questo deve continuare a essere il suo ruolo”.
In questa logica Nocchi poi elenca i principali punti del proprio programma elettorale che ancora prima dei punti è stato costruito sui temi sui quali si vuole impegnare come candidato e come futuro consigliere regionale: cittadini, imprenditori, giovani. Che tradotto in punti programmatici viene spiegato in questo modo: “Il turismo e la cultura, l’impresa e il lavoro, l’innovazione, le infrastrutture, il rapporto con il territorio”.
“Il turismo e la cultura rappresentano una risorsa – spiega Nocchi – e sono un motore dello sviluppo locale che deve crescere ulteriormente. La Regione deve giocare un ruolo da protagonista per la crescita del settore ricettivo. Essendo rimasta titolare della promozione turistica, tenendo conto che dalla province queste competenze vanno ai comuni in forma associata. Si tratta di una grande sfida per la Valdera a cominciare dalle bellezze uniche dell’Alta Valdera e dalle potenzialità enogastronomiche e della produzioni locali. Il nostro deve essere il baricentro tra i due poli di Pisa e Volterra”. Sul fonte dell’economia, poi, Nocchi ha le idee molto chiare e spiega: “Pontedera e la Valdera sono terre di lavoro, luoghi in cui si sono tradotte in pratica grandi idee e innovazioni. Qui si è creato molto. La crisi ha segnato anche oltre ciò che appare la rete di piccole imprese che innervano il nostro territorio. La politica non ha bene capito lo sforzo e la capacità di resistenza che stanno dimostrando le aziende in questo momento. Le burocrazie e i rapporti con la pubblica amministrazione, le rigidità del istituti di credito, possono essere migliorate da un diverso e più partecipe atteggiamento della politica. I piccoli imprenditori sono coloro che più di ogni altri hanno sofferto la crisi più terribile del dopoguerra. A loro va dedicata tutta la nostra attenzione perché sono loro che possono creare lavoro per tutti”. Sulla questione Piaggio, poi, Nocchi spiega: “Su Piaggio e l’indotto, serve una discussione di merito sulle strategie, in cui sia coinvolto il territorio, le istituzioni e le organizzazioni sindacali. Me ne sono sempre occupato, come amministratore e come segretario. La Regione tende a privilegiare aziende del contado fiorentino. Le nostre aziende, e qui in Valdera ce ne sono di eccellenti, devono avere pieno diritto di cittadinanza. E l’avranno. Io sarò eletto qui e voglio difendere gli interessi di questo territorio, rappresentarne le istanze, sostenerne le idee e i progetti sopratutto dei piccoli imprenditori”.
Un’economia che secondo Nocchi deve ripartire anche dall’innovazione, cosa di cui ormai Pontedera è esperta. “Pontedera – continua il candidato del Pd – ha nel sangue e nella storia l’innovazione la ricerca. Da 20 anni abbiamo fatto, anche come istituzioni pubbliche – grandi investimenti e creato dal nulla realtà importantissime, che cercano di produrre innovazione delle nostre produzioni, ormai non più solo sul fronte della meccanica, ma anche grazie al Sant’Anna, sul biomedicale. Non è solo questione di riorganizzazione della rete dei poli tecnologici. Servono investimenti per quella innovazione detta di prossimità, che si trasferisce immediatamente nei processi produttivi delle imprese. A Pontedera – continua Nocchi – siamo già stati capaci di grandi cose. Lo saremo di nuovo. Pontedera ha in atto un trasferimento di 12 milioni euro dalla Regione per un progetto importantissimo come Città della Ricerca e dell’Innovazione. Dove sono stati raccolti progetti di valorizzazione dell’asse del Dente Piaggio. Il primo bando sarà da settembre per l’atelier della robotica anch’esso in collaborazione con la scuola Sant’Anna: serve chi segua tutto questo, sollecitando l’iniziativa e i trasferimenti. Poi Pontedera è una delle città che potrà accedere ai progetti por fers 2014/2020, per progetti di innovazione urbana, che puntano a superare gli effetti della crisi sul tessuto urbano.
L’altro nodo del programma elettorale di Nocchi essenziale per metter in atto tutto quello che ha in mente, è lo sviluppo della rete infrastrutturale. “Il nostro territorio – spiega Nocchi – è ricco di infrastrutture. Bisogna fare in modo di valorizzarle perché siano usate con maggiore consapevolezza di ognuno e con la massima armonia tra loro. Avere il coraggio di darsi poche vere priorità perché di soldi ce ne sono pochi: la variante Nord-Est non può più aspettare. Così come gli investimenti sulla Ss439. Un elemento imprescindibile è l’ammodernamento e la velocizzazione della tratta ferroviaria Pisa-Firenze. Per connettere con più efficienza il capoluogo con la costa e per garantire lo sviluppo congiunto dei due aeroporti. Aeroporti che, a seguito della fusione, dovranno svilupparsi sulla base dei piani di investimento e in coerenza con le leggi regionali. Su questo staremo attenti a verificare il rispetto degli impegni presi con il nostro territorio. Poi c’è la questione dello Scolmatore: qui si sogna finanziare il progetto intero, per mettere in sicurezza Pisa e la piana dell’Arno e ovvimente Pontedera garantendo la risagomatura degli argini e la messa in sicurezza, risolvendo un modo radicale i problemi del rischio idraulico”.
Sul fronte politico, poi, Nocchi dice: “Se sarò eletto rimarrò innanzitutto un militante e un dirigente del Pd pisano e porterò nella visione regionale, nel gruppo consiliare e nella maggioranza che sosterranno Enrico Rossi, le istanze e il punto di vista della nostra comunità, gli interessi del nostro territorio. Sarò al fianco dei sindaci e degli amministratori locali in questa fase di riforma dell’assetto istituzionale regionale, perché sia garantito il compito che la Costituzione affida alle autonomie locali, e siano riaffermati l’autogoverno della fiscalità e delle risorse per investimenti e progetti di sviluppo. Tutto questo oggi è seriamente a rischio. Per questo la nuova Provincia gestita dai comuni, come le altre della regione, dev’essere aiutata ad evitare il dissesto finanziario con scelte del Parlamento e poi della Regione che correggano un’attuazione della legge Delrio incapace di garantire la riforma, perseguendo la garanzia di tutti i posti di lavoro dei dipendenti e la certezza investimenti sul piano dell’edilizia scolastica, della viabilità, della sicurezza idraulica del territorio. Per far tutto questo – conclude Nocchi – occorre garantire una rappresentanza territoriale, nuova, fuori dalle contrapposizioni sterili e artificiose, dalle logiche di appartenenza, che abbia sì il suo radicamento nei cardini del pensiero della sinistra, ma che lo interpreti con autonomia di giudizio, competenza, capacità di ascolto e di confronto”.

Gabriele Mori