Regionali, alla direzione Pd mancano i due terzi

10 aprile 2015 | 20:58
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Regionali, alla direzione Pd mancano i due terzi

L’unica sorpresa è stato il voto di Patrizia Bongiovanni e dei suoi a sostegno del segretario provinciale Francesco Nocchi e delle otto candidature già presentate. Del resto, sulla direzione Pd di stasera 10 aprile, si era detto quasi tutto, compreso che i grandi assenti alla scorsa convocazione, Ferrucci e Mazzeo, con relativi sostenitori, rimproveravano a Nocchi una gestione inadeguata del partito in questa fase, una rimostranza che è diventata un grimaldello strumentale per innescare una crisi pisana nel partito.

Della posizione di Nocchi nella serata si è parlato a lungo, con il segretario costretto a difendere le proprie scelte, a ricordare che l’autosospensione non è prevista da alcun regolamento, a sottolineare come ciascuno abbia diritto di candidarsi. Le porte di via Fratti si sono chiuse da poco, anche se la sala si è svuotata un po’ alla volta, a causa di impegni elettorali presi da alcuni dei candidati prima della convocazione “d’emergenza”. A causa di quegli impegni, Mazzeo non si è presentato (Mazzeo salta Direzione: “Tutti si assumano le proprie responsabilità” ). I suoi più stretti sostenitori sì, ma chiarendo da subito che non avrebbero votato: 76 i presenti (13 gli assenti giustificati), 74 i votanti che, all’unanimità, hanno sostenuto le posizioni comunicate in giornata da Francesco Nocchi (Nocchi: “Non mi dimetto, ma Ciaponi gestirà le iniziative politiche” ) e appoggiato le candidature di Nocchi, Mazzeo, Ferrucci, Pieroni, Bongiovanni, Nardini, Conti e Batini. I 74 voti però sono pochi rispetto ai due terzi richiesti da regolamento, ma abbastanza per dire che a Pisa una volontà c’è, anche se non c’è l’unità. Con un partito un po’ malconcio, il Pd provinciale si presenta al direttivo regionale a Firenze, a maggioranza renziana, che la prossima settimana dovrà decidere se ufficializzare le candidature o “metterci mano”, visto che è nel suo diritto farlo. La logica e le liturgie della politica, viste le firme raccolte e i percorsi fatti e i curricula dovrebbero far stare tranquilli i candidati in pectore, ma da qualche tempo, si sa, che #staisereno non è una grande garanzia. Insomma qualche candidato potrebbe essere rimosso d’ufficio dal direttivo toscano e in questo caso più esposta al rischio potrebbe essere Patriza Bongiovanni o qualche altra donna. Ipotesi, valutazioni, scenari che si definiranno il prossimo 18 aprile. Alla cena con Enrico Rossi, prevista per il 21 a Buti, la squadra al tavolo, quindi, dovrebbe essere quella ufficiale, anche se il pericolo a questo punto è che in Regione, il Pd pisano ci arrivi come partito indebolito.