Sinistra 2.0, Cuperlo a Pisa si chiede: “Serve ancora un partito?”

25 marzo 2015 | 11:42
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Sinistra 2.0, Cuperlo a Pisa si chiede: “Serve ancora un partito?”

Sinistra 2.0: serve ancora un partito?. Il Pd di Pisa se lo chiederà lunedì 30 marzo alle 21, al Centro Maccarrone di Pisa, insieme a Gianni Cuperlo e Fabrizio Barca. “La democrazia e i suoi istituti – spiegano gli organizzatori – vivono da qualche decennio una crisi che ne mina la legittimazione e la capacità di reazione di fronte alle sfide globali: il ruolo dei parlamenti appare sempre più svuotato a favore degli esecutivi. I partiti, anche quelli con maggiore consenso, privati della discussione interna, sono ridotti a macchine elettorali e hanno perso la loro funzione di strumenti di collegamento tra cittadini, territori e sedi decisionali. La personalizzazione e la leaderizzazione sono ormai la dimensione dominante la politica. Tutti elementi che testimoniano una involuzione oligarchica della democrazia che ha allontanato ulteriormente le sedi decisionali dai cittadini”.

Negli ultimi 20 anni le forme della politica sono cambiate, privilegiandoo il rapporto diretto tra leader e popolo. “Anche la Sinistra non ha saputo contrappore un modello alternativo, concentrata come era sul suo rapporto con il tema del governo e della necessità di decidere. Ma è questa la soluzione migliore in grado di non indebolire ulteriormente i diritti dei cittadini e garantire loro una effettiva possibilità di partecipare alle decisioni?. Noi crediamo che tra le farneticanti invettive di chi si appella alla democrazia diretta e chi anche nel nostro partito sostiene che la disintermediazione sia la nuova frontiera della democrazia moderna, ci sia ancora spazio per forme di rappresentanza in grado di garantire in modalità nuove i diritti di accesso e partecipazione per tutti i cittadini. Non si tratta di nostalgia per il passato, ma di una battaglia in difesa dei diritti dei cittadini e della qualità della nostra democrazia: la risposta alla sua crisi non può essere l’ulteriore indebolimento delle sue strutture”. Secondo gli organizzatori, “Oggi la sfida rimane la stessa: di fronte alla progressiva oligarchizzazione delle democrazia, la Sinistra deve interrogarsi sulle modalità con cui garantire accesso e maggiore democraticità delle decisioni, senza nostalgie passatiste, senza proporre modelli organizzativi ormai superati, facendo i conti con la diffusione dei saperi, le evoluzioni del sistema comunicativo e della rete, ma senza perdere di vista l’importanza di punti di riferimento territoriali e la necessità di costruire comunità connesse tra loro”.