Regionali, scende in pista Mazzeo: “Il partito sia responsabile”

7 marzo 2015 | 20:31
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Regionali, scende in pista Mazzeo: “Il partito sia responsabile”

Pisa al centro della Toscana e il lavoro. Sono questi i due perni della campagna elettorale che da oggi intraprenderà Antonio Mazzeo, in pieno stile renziano, nel collegio pisano, per diventare consigliere regionale del Pd.

A tenerlo a battesimo per questa corsa che si concluderà a maggio c’era il segretario regionale Dario Parrini, intervenuto a Pisa proprio per lanciare la candidatura del compagno di corrente e suo braccio destro, visto che ricopre il ruolo di responsabile organizzativo dei democratici toscani.
“Il Pd – ha detto Parrini – è l’unica proposta di governo per la Toscana, tuttavia la nostra missione è quella di innovare perché per mantenere i tanti primati che abbiamo la conservazione non serve. Ma dobbiamo anche mobilitarci perché il nostro vero avversario alle regionali è l’astensionismo”.
Mazzeo ha annunciato di volere mettere al centro della sua campagna “il lavoro” e per questo ha spiegato: “E’ necessario individuare tra Livorno, Pisa e Lucca un’area che sia una free zone capace di attrarre investitori che possano creare nuova occupazione”. Il lancio della candidatura è avvenuto nel circolo Pd Leopolda, a ridosso del centro di Pisa, un luogo, ha spiegato Mazzeo, “non casuale perché richiama simbolicamente il cantiere del cambiamento di Matteo Renzi e la mia candidatura nasce proprio da questa voglia di rinnovamento che dovrà contraddistinguere anche gli esponenti che rappresenteranno questa provincia nel prossimo consiglio regionale”. Infine, ha concluso: “Se il gruppo dirigente del Pd pisano coglierà questa sfida intercetteremo consensi e il territorio provinciale può ambire ad avere tre consiglieri regionali, ma se giocherà alla meno avrà la responsabilità politica di farne eleggere solo due”.
Insomma sullo scacchiere della politica le grandi manovre sono partite. Mazzeo richiama il partito alla responsabilità politica, per portare a palazzo Panciatichi tre consiglieri pisani e allo stesso tempo sembra strizzare l’occhio a Francesco Nocchi, segretario provinciale Pd, forse per una sorta di tacita intesa per accaparrarsi le posizioni migliori e venire fuori dall’agone politico, che vede in pista ormai pronti a candidarsi anche il consigliere uscente Ivan Ferrucci e l’ex presidente della provincia Andrea Pieroni. Quattro pretendenti per tre poltrone nella migliore della ipotesi. Certo un’intesa tra il segretario del partito di area bersaniana e l’uomo del premier Renzi su Pisa spianerebbe al strada proprio a loro due, lasciando invece a contendersi un posto nelle urne di primavera Ferrucci e Pieroni, senza tenere conto poi della quote rosa. Un’ipotesi che per il momento non sembra trovare grandi conferme, ma che sicuramente sarebbe ancora una volta una manovra di partito, per cercare di mandare in Regione gli uomini dei vertici, forzando in un certo senso la mano per ottenere di fatto un effetto simile a un mini listino preconfezionato da somministrare agli elettori. Per ora però si tratta di  voci, che forse potrebbero trovare una qualche conferma, quando a Pisa per sostenere il segretario Nocchi arriverà l’ex premier Bersani. Intanto però tutto fa pensare che su un’area strategica come quella pisana o sull’area vasta, una pace armata potrebbe fare comodo a molti, sicuramente non a Ferrucci o ad Andrea Pieroni. Quest’ultimo, vicino a Enrico Letta, ha dimostrato nel tempo di avere più le caratteristiche dell’amministratore che non quelle del politico impegnato nella vicende di via Fratti. Pieroni se non può vantare dalla sua vip della politica troppo in vista in questo momento, ha però la conoscenza del territorio e dei suoi cittadini, consolidata negli anni alla guida della provincia di Pisa. Rimane poi da capire i ruolo che giocherà in questa campagna elettorale Ivan Ferrucci uomo storico del partito, che dopo cinque anni in consiglio regione tenta la strada della riconferma forse facendo leva proprio sull’area della Valdera, dove è più radicato almeno tra Pontedera e Calcinaia. Lui infatti è l’altro che avrebbe molto da perdere da eventuali tregue armate, rischierebbe di rimanere terzo o addirittura quarto e di essere poi ulteriormente penalizzato insieme a Pieroni dalle quote rosa, visto che in consiglio non potranno andare tre uomini nel caso che l’ipotesi dei tre eletti dovesse verificarsi. Insomma se da un lato c’è chi punta alla strategia di partito che non è da sottovalutare, dall’altro ci sono Pieroni, che spera di avvalersi della concretezza delle campagne elettorali fatte parlando con la gente e poi Ivan Ferrucci che forse ripartirà dalla Valdera dove può contare su un buon bacino elettorale, una corsa per palazzo Panciatichi non ancora pienamente iniziata ma che potrebbe rivelarsi assia interessante.