Cardellicchio: ‘Unica città, Fucecchio vada a referendum’

7 settembre 2016 | 09:23
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Cardellicchio: ‘Unica città, Fucecchio vada a referendum’

di Riccardo Cardellicchio

Sarà perché è dipendente del comune di Santa Croce sull’Arno, sarà perché ha letto qualcosa in proposito, Alessio Spinelli, sindaco di Fucecchio, guarderebbe più al vecchio Mandamento, qualora prendesse campo l’unificazione di diversi Comuni per arrivare a un’unica città.

Non starò qui a rifare la storia del Mandamento, in essere fino al 1925. Infatti, nella primavera di quell’anno, la dittatura fascista privò Fucecchio di Pretura, uffici del Catasto, delle Imposte e del Registro. Nello stesso tempo, passò, dalla provincia di Firenze a quella di Pisa, i comuni di San Miniato, Santa Croce sull’Arno, Castelfranco di Sotto, Santa Maria a Monte, Montopoli in Valdarno. Fucecchio precipitò. Soltanto negli anni Settanta, i sei Comuni tornarono insieme nel comprensorio del cuoio e delle calzature… negli anni Ottanta, nell’Associazione intercomunale, poi soppressa dalla Regione. Con la nascita del Circondario Empolese Valdelsa. Fucecchio fu costretta a trovarvi casa, con il compito – non dichiarato – di fare da cerniera tra le due zone. Soppresso anche il Circondario, ora fa parte dell’Unione dei Comuni, che gli è subentrata. Nei quattro Comuni della zona, l’Unione è di là da venire Nascite, aborti e morti sono avvenuti sulla testa della gente. Anche per questo, Spinelli dovrebbe lasciare che a decidere – unica città o no, sulla destra dell’Arno – siano i cittadini, con un referendum contenente domande semplici, precise…