
di Riccardo Cardellicchio
Una cena, con o senza prodotti tipici locali, non è il modo giusto di commemorare i morti —176— della strage nazi-fascista, avvenuta nel Padule di Fucecchio il 23 agosto 1944. Anzi, è scandalosa, offensiva nei confronti delle vittime e dei loro parenti. E fa disonore a chi l’ha ideata e a chi l’ha accettata e inclusa nel programma del comune di Fucecchio. Il sindaco Alessio Spinelli, da tempo, sa come la penso. Sa che non si può chiedere, una volta l’anno, di ricordare. Ma, attraverso un archivio della memoria, essere presenti sul territorio, da un anno all’altro, da un mese all’altro, da un giorno all’altro. Infatti, mi disse… quando sei pronto, avvertimi. Poi è successo quel che è successo… la mia salute è andata a farsi benedire… e nessuno che ha avuto voglia di prendere la mia idea e svilupparla… così, s’è cavalcata tutta la ‘roba’ di Massarella… roba stantia… indecente anche…fuori luogo… Adriano Prosperi, docente in pensione alla Normale di Pisa, antico compagno di scuola, col quale ci vediamo e sentiamo, è sulle mie stesse posizioni. Ne ha parlato… con la sindaca di Cerreto Guidi… s’è sentito rispondere ‘bella idea’… ma – conclusione – non ha saputo più nulla… lettera morta, è rimasta…