Un nuovo mezzo di trasporto per ‘Casa Verde’ della Fondazione Stella Maris: via alla raccolta fondi

La campagna è partita sulla piattaforma Eppela e si chiama "Se ci sei noi partiamo". Il mezzo servirà per le uscite esterne degli ospiti e dei pazienti

Una iniziativa di raccolta fondi per la Casa Verde, il centro di assistenza e riabilitazione polifunzionale della Fondazione Stella Maris di San Miniato.

La campagna di crowdfunding è partita sulla piattaforma Eppela e si chiama Se ci sei noi partiamo.

“Negli anni – spiegano da Casa Verde – siamo riusciti a mantenere i nostri impegni grazie all’aiuto di alcune associazioni territoriali, al contributo del Gruppo Volontari di Casa Verde e ai nostri due pulmini.
 Oggi ci troviamo in difficoltà perché siamo rimasti con un solo pulmino con il quale non riusciamo a fare fronte alle numerose e diversificate richieste e necessità di uscite per attività esterne. 
Il nostro obiettivo, grazie anche al vostro contributo, è quindi quello di implementare i mezzi di trasporto di Casa Verde per permettere ai ragazzi di uscire e fare esperienze guidate nel mondo con il nostro aiuto.
 Nello specifico, se raggiungeremo insieme l’obiettivo di 40mila euro potremo acquistare un nuovo pulmino”.

È possibile contribuire donando direttamente sulla pagina cliccando sul pulsante Contribuisci tramite bonifico bancario al conto corrente dedicato – IT45Y0623014002000043228314 – intestato a Irccs Fondazione Stella Maris, indicando nella causale: erogazione liberale per campagna di crowdfunding Se ci sei noi partiamo in corso su Eppela.

La Casa Verde ospita 22 posti di degenza in Rsd, sei posti di degenza in riabilitazione intensiva, otto posti in diurno riabilitazione intensiva, 20 posti al Nuovo centro diurno per adolescenti con patologia psichiatrica.

“
L’intervento riabilitativo-abilitativo-sociale che offriamo – spiegano da Casa Verde – è condotto in stretta intesa con l’Usl del territorio di provenienza dei pazienti, anche in vista del vasto problema del reinserimento sociale dei giovani assistiti. Ci configuriamo quindi come una “struttura intermedia” che ospita per un periodo determinato e poi, sempre di concerto con i servizi del territorio inviante, elaboriamo progetti per il reinserimento in famiglia o per inserimenti alternativi.
Uno degli aspetti fondamentali della presa in carico riabilitativa dei pazienti è la capacità di acquisire, recuperare e mantenere, le abilità sociali. Si parte da esposizioni graduali agli stimoli sociali in attività protette e interne ma svolte in gruppo, fino a sperimentare i singoli pazienti in attività di gruppo a loro consone per esposizione a stimoli e richieste di performance, ma eseguite all’esterno della struttura.
 Questo ci aiuta a lavorare principalmente su capacità di tollerare e gestire la frustrazione data dagli stimoli esterni non controllabili e imprevedibili,
 rispetto delle regole sociali, ampliamento della sensazione di autoefficacia e abbassamento dell’ansia,
 autonomie personali,
 riduzione dell’isolamento socio-familiare, migliorare la qualità della vita del paziente e della sua famiglia. Le attività esterne attivate e attivabili a breve sono piscina,
 atletica,
 teatro, trekking lungo la via Francigena,
 scuola,
 gite giornaliere strutturate,
 spesa settimanale,
 villeggiatura settimanale al mare e in montagna,
 partecipazione a feste e iniziative sul territorio”.

Chiunque contribuirà, secondo il sistema del crowdfunding reward-based, riceverà una ricompensa. Per contribuire e vedere l’elenco delle ricompense clicca qui.