
“Per rinnovare quel legame e quell’amicizia che da tanti anni abbiamo”
Nel rapporto di amicizia tra il popolo saharawi e il Comune di San Miniato, un gruppo di bambini e bambine saharawi, ambasciatori e ambasciatrici di pace, sono in questi giorni ospiti a San Miniato, dal 1993 gemellata con la tendopoli di Boujdour e nei comuni limitrofi per vivere un periodo di spensieratezza e svago lontano dalle difficoltà del deserto algerino e poter usufruire di visite e cure mediche.
La Repubblica Araba Saharawi Democratica (RASD), internazionalmente riconosciuta in modo univoco come Sahara Occidentale, è uno Stato situato nell’area del Maghreb, a nord ovest del Continente africano, di circa 266mila chilometri quadrati, con una popolazione complessiva stimata di 1 milione e 200mila persone. Il territorio è diviso da un muro, il “The Berm”, che attraversa verticalmente l’intero Paese e la popolazione vive divisa tra i territori occupati del Sahara Occidentale, i territori liberati, i campi dei rifugiati saharawi situati nell’Hammada di Tindouf (Algeria) e la Mauritania. Alcune migliaia di saharawi vivono anche in Europa, soprattutto in Spagna, Italia e Francia.
Da molti anni è l’associazione Hurria a occuparsi dell’accoglienza e dell’organizzazione del soggiorno dei bambini e delle bambine provenienti da quest’area, e quest’anno, durante il momento dei saluti in palazzo comunale, al quale erano presenti il sindaco Simone Giglioli, l’assessore alla pace e alla cooperazione Matteo Squicciarini, è stata coinvolta anche l’associazione Gam.
“E’ sempre un piacere – commentano il sindaco Giglioli e l’assessore Squicciarini – accogliere i bambini e le bambine Saharawi a San Miniato, per rinnovare quel legame e quell’amicizia che da tanti anni abbiamo. Un momento di condivisione importante, sintomo di una rete solidale che è forte e che di anno in anno si consolida sempre di più. Vogliamo quindi ringraziare tutte le persone e le associazioni che si sono spese per organizzare al meglio il soggiorno dei nostri piccoli ospiti, San Miniato è anche la loro casa”.