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Una nuova casa per Frida, “per dare aiuto a tutta la comunità”

23 maggio 2024 | 13:15
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Una nuova casa per Frida, “per dare aiuto a tutta la comunità”
Una nuova casa per Frida, “per dare aiuto a tutta la comunità”
Una nuova casa per Frida, “per dare aiuto a tutta la comunità”
Una nuova casa per Frida, “per dare aiuto a tutta la comunità”
Una nuova casa per Frida, “per dare aiuto a tutta la comunità”
Una nuova casa per Frida, “per dare aiuto a tutta la comunità”

Inaugurata la sede a San Miniato Basso. Solo nel 2023, aiutate circa 170 donne

“Una casa per dare aiuto a tutta la comunità”. Hanno festeggiato come si deve, con taglio del nastro e ambienti appena sistemati, le tante volontarie dell’Associazione Frida.

Il centro antiviolenza, attivo ormai nel comprensorio del cuoio da ben 16 anni, ha preso possesso stabilmente questa mattina 23 maggio della nuova sede a San Miniato Basso, dove un tempo erano gli uffici anagrafe. Una festa in compagnia di tanti compagni di viaggio di questi anni, dall’assessore regionale Alessandra Nardini al sindaco Simone Giglioli, al presidente della Società della Salute e sindaco di Fucecchio Alessio Spinelli. Presenti anche la vicesindaca di Montopoli Linda Vanni e Manuela Del Grande, sindaco di Santa Maria a Monte, fra i comuni che ha attivato lo sportello locale di ascolto e consulenza in collaborazione con l’associazione.

La nuova sede del centro antiviolenza, ormai realtà consolidata e attiva da anni nel Comprensorio del Cuoio e a San Miniato, è frutto di un’assegnazione a bando del comune di San Miniato, che darà stabilità all’azione di un’associazione che, nata 16 anni fa dopo un corso di formazione di Arci e Cesvot, solo nel 2023 ha aiutato circa 170 donne vittime di violenza. “Un segnale importante e, per noi tutte, anche un ritorno a casa, in una sede comunale come quando abbiamo incominciato. Siamo qui a prenderci ancora una volta una responsabilità condivisa – ha detto la presidente dell’associazione Elisa Forfori -. Come abbiamo capito in tanti anni uscire dallo stato di ‘vittima di violenza’ significa riappropriarsi della propria autonomia e di una rete di relazioni.Qualcosa che non può essere recuperato solo tramite uno sportello in cui si chiede aiuto. La nostra rete, fatta di ascolto ma anche di tre case rifugio, è nata proprio per questo. Una sede come questa, poi, potrà incentivarci ancora di più nelle opportunità che riusciamo ad offrire a tutte coloro che ci cercano”.

“Un vanto per tutti noi ospitare una realtà come questa – ha sottolineato il sindaco Simone Giglioli – in un comune che purtroppo nel 2018 è stato anch’esso sede di un femminicidio, l’uccisione di Elisa Amato”.

I locali, assegnati qualche mese fa, sono stati riqualificati con un’investimento della stessa associazione e arredati: ufficio, centro accoglienza, una stanza dedicata ai laboratori, una per l’accoglienza dei più piccoli ed una per la distribuzione di alimenti all’abbisogna per le famiglie accolte poi nelle case rifugio. Delle 167 donne accolte lo scorso anno, il 78% era di nazionalità italiana. Tutte le donne accolte sono state vittime di violenza psicologica, il 48% anche di violenza fisica, il 37% anche economica, il 12% anche sessuale. Il 10% sono state vittime di stalking. Il 31% hanno sporto denuncia. In tutto sono stati svolti 536 colloqui di fuoriuscita dalla violenza e 123 consulenze specialistiche. Coi nuovi locali sarà possibile fare attività di ascolto telefonico con operatrici formate (informazioni al 3467578833 e alla mail apsfrida@gmail.com), colloqui, consulenze psicologiche, legali, orientamento al lavoro e all’autonomia abitativa, sportello sul cyberbullismo in collaborazione con le scuole, raccolta analisi, formazione, ma anche iniziative culturali e laboratori con i minori.

“Impegno costante – ha detto la consigliera regionale Nardini – che non a caso ci ha visto protagonisti recentemente di un rifinanziamento come Regione Toscana delle politiche attive per il reinserimento lavorativo delle vittime, per ben 3 milioni di euro e che a breve ci vedrà a lavoro per aggiornare la legge sulla violenza di genere, che ha visto la nostra regione fare da apripista su questo tema. Un lavoro che fortunatamente riusciamo a portare avanti anche a livello culturale in tante scuole”.