L'iniziativa |
in Sociale
/

Cena a pane e acqua e fiaccolata per la pace a due anni dal conflitto in Ucraina

1 marzo 2024 | 11:51
Share0
Cena a pane e acqua e fiaccolata per la pace a due anni dal conflitto in Ucraina

Movimento Shalom, diocesi e Comune di San Miniato insieme per un momento di ascolto e riflessione. Cristiani: “Nulla è stato fatto per imedire questa scandalosa guerra”

Il 24 febbraio scorso, secondo anniversario dell’invasione da parte dell’esercito russo dell’Ucraina, insieme alla diocesi di San Miniato ed al Comune  Shalom ha ricordato la tragedia ancora in atto, con una cena a pane e acqua ed una fiaccolata che, a causa della pioggia, non ha potuto giungere alla Rocca, simbolo eloquente della follia di ogni guerra, ma si è fermata nel Santuario del Santissimo Crocifisso emblema di pace per gli uomini antichi, ma testimone secolare dell’oltraggio agli innocenti che si perpetua nell’immagine dell’innocente Crocifisso.

“L’austera cena, accompagnata dalla lettura del messaggio di Papa Francesco per questa quaresima – spiega Andrea Pio Cristiani – ha unito i tre aspetti della prima parte della serata. Ascolto, riflessione e condivisione per raggiungere i bambini della striscia di Gaza, ormai divenuta per i piccoli denutriti la terra più pericolosa al mondo. Il vescovo Giovanni Paccosi ha introdotto la serata leggendo e commentando il discorso fondamentale di Cristo, carta costituzionale di un mondo alternativo. Il presidente della Regione, Eugenio Giani, ha fatto un sapiente excursus dei conflitti più tragici del passato recente e dei nostri giorni. Ha concluso con parole di speranza. Anche il sindaco di San Miniato, Simone Giglioli, con sincera partecipazione ha condiviso il suo pensiero affermando la priorità assoluta della pace e guardando a San Miniato, città ferita dalla guerra, che porta in sé ancora il dolore delle morti e delle distruzioni”.

Erano rappresentate tutte le amministrazione del comprensorio e non solo, numerose associazioni laiche e cattoliche che malgrado il tempo non hanno voluto rinunciare alla tragica serata commemorativa e di protesta.

“Colgo l’occasione – dice ancora – sapendo di far arrabbiare molti, per riconfermare la mia convinzione che nulla è stato fatto per impedire questa scandalosa guerra. Se non si è prevenuta, meno si è fatto per interromperla, quasi che infondo fosse un evento fatale. La massiccia e congiunta azione diplomatica con un dialogo dei paesi europei, molti dei quali amici di Putin e soci in affari, e un determinato diniego a fornire le armi, avrebbe risparmiato un numero non calcolabile ne dicibile di vite umane civili e militari e di città ridotte ad un cumulo di macerie. La dottrina della legittima difesa dopo l’ultima guerra mondiale e la catastrofe atomica del Giappone causata a guerra finita quasi evento dimostrativo, non è più praticabile perché ogni resistenza locale mette a rischio la sicurezza mondiale. Io temo che la Russia, grande potenza militare appoggiata da altrettanti eserciti di paesi amici, non voglia perdere questa infame guerra di occupazione con l’Ucraina. È la stessa proporzione tra un elefante e un topolino. Consapevole della tragedia del popolo ucraino, che ho avuto il privilegio e l’onore di conoscere e ammirare, chiedo di riaprire il canale del dialogo per una soluzione pacifica ed un cessate il fuoco perché tutta la terra del mondo non vale la vita di un bambino”.

“Tutti gli armistizi sono improntati sul compromesso e nelle guerre siamo tutti perdenti. Da quando, lo ripeto, le nazioni hanno cominciato ad armarsi con armi atomiche, migliaia di volte più potenti di quelle gettare su Hiroshima e Nagasaki, la legittima difesa non ha più senso – conclude – Le guerre vanno prevenute e disinnescate con la giustizia, il diritto, il dialogo. Al governo d’Israele, sostenuto dagli ultra-ortodossi vorrei dire: “Fratelli, voi che ci avete donato la Bibbia fonte di sapienza per l’intera umanità, se non avete la forza vincente del perdono per l’orribile attentato subito il 7 ottobre, applicate almeno la legge del taglione: occhio per occhio, dente per dente, che mi pare abbiate già ampiamente superato”. E per coloro che vogliono distruggevi, ribadendo l’inviolabilità del vostro esistere come stato, favorirei finalmente il riconoscimento di uno Stato sovrano per i palestinesi, anche ampliando i confini con gli sterminati terreni dei fratelli arabi, che dai deserti hanno fatto nascere città bellissime e ultramoderne ac Infine vorrei chiedere ai miei abituali denigratori di risparmiarsi invettive e offese. Tanto non cambio idea”.