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Un disegno a 4 mani per praticare l’inclusione

17 dicembre 2023 | 09:18
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Un disegno a 4 mani per praticare l’inclusione
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Un primo aperitivo insieme ha segnato il punto di partenza

Hanno fatto un primo aperitivo insieme, per segnare un punto di partenza e dare il via al progetto. Si rivedranno a gennaio e poi spesso, nel lavoro in classe, coinvolti in una serie di laboratori e iniziative diverse, che li mettano a “disagio”, nel senso di portarli fuori dalle zone comfort, per conoscere e farsi conoscere. Un percorso di crescita, quello partito nell’istituto comprensivo Leonardo Da Vinci di Castelfranco di Sotto in collaborazione con l’associazione Arturo, che questa volta non riguarda i ragazzi ma i genitori e gli insegnanti. O, meglio, che attraverso la crescita nelle relazioni tra gli adulti, crea un ambiente più inclusivo nel quale far crescere i ragazzi e le ragazze.

Si chiama Disegno a 4 maniil progetto interregionale che misura l’integrazione, attraverso il monitoraggio delle relazioni all’interno della comunità educante. L’esperimento riguarda due classi prime della scuola secondaria di primo grado, mentre altre due cammineranno come al solito, facendo in qualche modo da “termine di paragone” nel percorso di formazione. Perché le cose più difficili da combattere sono quelle che non si vedono. “Ci sono, a volte – spiega il dirigente Sandro Sodini – degli atteggiamenti di incomprensione che inevitabilmente nascono tra persone con vissuti, storie e costumi differenti. Sono piccole cose, alla fine, ma che contribuiscono ad allontanare, a renderci meno comprensibili o disponibili a comprendere. Sono atteggiamenti basati sull’incomprensione, ma in modo reciproco”, come quando invito solo alcuni ragazzini a una festa perché penso che gli altri non verrebbero oppure quando non mi interessa essere nella “chat delle mamme”.

A veicolare lo sforzo di integrazione e inclusione saranno laboratori di cucina e cucito per esempio, cose che facciamo tutti ma non tutti nello stesso modo. “L’obiettivo è scandagliare le dinamiche per comprenderle e guidarle. Da un punto di partenza importante: chi partecipa ha chiaro cosa stiamo facendo”. E, quindi, è disponibile a mettersi in gioco: uno step zero davvero fondamentale per innescare un cambiamento vero. Con l’aperitivo, in sostanza, è stato fissato il livello di partenza. “L’ultimo incontro con genitori e docenti ci servirà per vedere i progressi che sono stati fatti rispetto a questo primo incontro”. Intendiamoci, tra persone che già si conoscono e collaborano, ma che magari non condividono molto al di fuori della scuola. Perché non basta la civile convivenza a esaltare, capire e integrare le differenze, ma serve invece creare legami tra famiglie: questo è l’obiettivo, che non riporta indietro al vicinato come comunità educante ma guarda invece molto avanti.