L’Aoup è un ‘centro a misura di donna’: il riconoscimento dalla Fondazione Onda

A ritirare l’attestato a Roma è stato Angiolo Gadducci, professore ordinario di ginecologia e ostetricia all’Università di Pisa
C’è anche l’Azienda ospedaliero universitaria pisana fra i 40 ospedali che hanno ricevuto il riconoscimento da Fondazione Onda, osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, in quanto centro a misura di donna relativamente ai percorsi assistenziali di oncologia ginecologica per le donne con tumore all’ovaio o all’endometrio.
La mappatura a cui hanno aderito i 130 ospedali con i bollini rosa consisteva in un questionario online composto da 28 domande volte a valutare diverse tipologie di servizio importanti per garantire una buona gestione della donna con queste patologie. L’assegnazione del riconoscimento è avvenuta da parte di un apposito advisory board che ha validato le candidature e i risultati, individuando appunto 40 centri italiani con queste caratteristiche.
A ritirare il riconoscimento a Roma, in un evento dedicato svoltosi al Senato della Repubblica, Angiolo Gadducci – professore ordinario di ginecologia e ostetricia all’Università di Pisa nonché titolare in Aoup del programma Innovazione nell’approccio diagnostico e terapeutico dei tumori dell’apparato genitale femminile: dalla ricerca traslazionale alla pratica clinica e Federica Marchetti, referente aziendale per i Bollini rosa.
L’indagine conoscitiva realizzata da Fondazione Onda in collaborazione con Elma Research ha voluto ricostruire, attraverso una metodologia qualitativa tramite interviste, il percorso di cura delle cure delle pazienti con carcinoma dell’ovaio o dell’endometrio, il vissuto e l’impatto della malattia, l’esperienza di terapia, rilevandone i bisogni insoddisfatti, con un focus sui servizi e le attività da implementare per supportarle al meglio nella loro quotidianità.
Nel racconto di molte pazienti (specie se con carcinoma ovarico) emergono alcune criticità: una presa in carico poco coordinata e strutturata, affidata a fattori ‘casuali’, estemporanei e soggettivi; tempi di attesa problematici per gli approfondimenti diagnostici; frequenti richieste di ripetere esami già effettuati, senza spiegazioni della motivazione; prescrizione di esami più complessi che richiedono tempistiche lunghe, che spingono le pazienti a rivolgersi al privato per risolvere con maggiore rapidità, oppure a rivolgersi a strutture in altre province/regioni. Molte pazienti si trovano ad affrontare questo viaggio incognito con un debole bagaglio conoscitivo, soprattutto sul ruolo delle diverse terapie. C’è il bisogno di una presa in carico globale, multidisciplinare, con obiettivi terapeutici chiari e condivisi che le facciano sentire accolte, protette, in cura. A Pisa in Aoup tutto questo c’è e il riconoscimento di Fondazione Onda rende merito al lavoro multidisciplinare di tutti i professionisti che ruotano intorno alla paziente nel percorso di cura di queste patologie.