Sotto sfratto con la figlia minorenne, “aiutateci a smettere di vivere nella paura di essere separate”

L’appello di una mamma di Montopoli Valdarno
L’emergenza abitativa ormai da anni non riguarda solo i cittadini stranieri ma anche quelli italiani. La crisi economica e lavorativa, la pandemia, la guerra e altri fattori hanno aumentato gli effetti negativi sui cittadini e a da tutti i punti di vista. L’ennesimo caso riguarda una madre di Capanne di Montopoli Valdarno che rischia di finire in mezzo a una strada e, avendo una figlia minorenne, le implicazioni nefaste all’orizzonte si possono comprendere facilmente. Come altri cittadini che non sono riusciti a pagare l’affitto in periodi in cui non hanno lavorato, ora dovrà lasciare l’abitazione: entro il 31 marzo, a seguito di sfratto.
“Ho cercato di sanare – spiega la donna – il debito accumulato per la mancanza di attività lavorativa chiedendo alla proprietaria di casa di venirmi incontro in tutti i modi e attraverso il suo legale, ho inviato una proposta di pagare, oltre all’affitto, 150 euro in più ogni mese per sanare il pregresso ma non c’è stato niente da fare. Ho chiesto inoltre alla proprietaria di mettere me come intestataria del contratto, visto e considerato che comunque i pagamenti passati sono fatti solo ed esclusivamente da me, così avrei potuto accedere ai contributi, come quello affitti, per esempio”.
Il contratto d’affitto è infatti intestato al convivente della donna, disoccupato. Invece, racconta ancora, “io ho un lavoro, seppur sottopagato, da mille euro al mese. Pur se con molta difficoltà, ho sempre pagato l’affitto e ritengo di essere una brava madre, attenta alle esigenze di sua figlia. Ma adesso ho bisogno dell’aiuto di qualcuno più competente di me che possa indirizzarmi nella strada giusta”. La donna spiega anche di aver fatto la domanda per l’alloggio Erp e per l’emergenza abitativa, ma le soluzioni prospettate non sono praticabili, principalmente perché la famiglia è composta anche da due cani.
“Non possiamo separarci, vogliamo stare tutti insieme, tenere uniti gli affetti e smettere di vivere nella paura di essere separate e sfrattate”. Su nostro consiglio, la giovane mamma in settimana si rivolgerà agli uffici della Caritas diocesana di San Miniato dove certamente ascolteranno la sua storia e sapranno aiutarla. Nel frattempo, però, se qualcuno vuole aiutare questa donna, sua figlia e il resto della famiglia, può contattare la redazione.