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Movimento Shalom, conclusa la missione in Burkina Faso: “La situazione è sempre più allarmante”

19 gennaio 2023 | 11:37
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Movimento Shalom, conclusa la missione in Burkina Faso: “La situazione è sempre più allarmante”

Cinquanta pozzi trivellati in un anno e cibo consegnato alla popolazione grazie alle attività della onlus che saranno presentate nel dettaglio lunedì (23 gennaio) a Pontedera

Si è conclusa la missione umanitaria del Movimento Shalom Onlus in Burkina Faso, intrapresa da una delegazione composta da otto volontari.

Il fondatore don Andrea Cristiani e il presidente Vieri Martini, accompagnati da Andrea Gozzini, Alessandro Degl’Innocenti, Ciro Farella, Renato Amoroso, Luciano Campinoti e Enrico Spinelli, si sono recati nel Paese sub-sahariano nonostante le grandi difficoltà legate al terrorismo jihadista. Il viaggio è stato organizzato con grande cura e in massima riservatezza per tutelare i volontari. La permanenza si è concentrata nella capitale Ouagadougou e in una trasferta scortata dalla gendarmerie ad ovest, nella città di Banfora. La ragione principale della spedizione stava nel finalizzare l’ennesimo risultato raggiunto dal Progetto acqua del Movimento Shalom, che ha visto la fornitura di una trivella con l’apporto finanziario di oltre trecentomila euro della fondazione Aurora. Nel primo anno di funzionamento sono stati ben 50 i pozzi trivellati che hanno permesso di dare acqua a migliaia di persone in estrema povertà.

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“La situazione del Burkina Faso è sempre più allarmante – dichiara Vieri Martini, presidente di Shalom -. Gli attacchi terroristici sono sempre più frequenti e volti a e destabilizzare definitivamente l’ordine del Paese. Nei giorni di permanenza, un’imboscata jihadista ha portato al rapimento di 77 donne nel nord del Burkina. La crisi alimentare è tragica, con intere zone irraggiungibili dai convogli umanitari. Sono circa due milioni gli sfollati interni che hanno cercato rifugio in altre aree per il momento più sicure”.

La raccolta fondi lanciata dal Movimento Shalom prima della partenza della missione ha permesso a 1500 persone di ricevere riso e olio per sopravvivere alcune settimane. I progetti dell’associazione di San Miniato riescono con fatica ad andare avanti grazie all’impegno dei membri bukinabé, ma la situazione è sempre più pressante.

“Si vuole dare voce agli urli di aiuto lanciati dalla popolazione che rimangono inascoltati dai media internazionali – dichiara don Andrea Cristiani iniziatore del Movimento -. Se non ci sarà un concreto e fattivo intervento degli organismi sovrannazionali, si assisterà ad un disastro senza precedenti. Basti pensare alla dura crisi che sta vivendo anche l’università Ips costruita dal Movimento Shalom a Ouagadougou dove molti studenti non riescono più a mantenersi gli studi e sono costretti a ritirarsi. Un vero sos che non deve rimanere inascoltato, anche per evitare che questa crisi umanitaria sfondi le frontiere per accedere in Europa”.

Lunedì (23 gennaio) alle 21,15 all’oratorio San Giuseppe di Pontedera si terrà un incontro dove saranno presentanti nel dettaglio i risultati della missione e la situazione del Burkina Faso.