Arriva da San Romano il nuovo presidente della Confederazione delle associazioni senegalesi della Toscana

Arriva da San Romano il nuovo presidente di Casto, la Confederazione delle associazioni senegalesi della Toscana. Si tratta di Abdoul Ahad Penn, già presidente dell’associazione Teranga di Montopoli che rappresenta i circa 200 cittadini senegalesi residenti nel Comune del Valdarno.

Penn è stato eletto come presidente la scorsa domenica (27 novembre) nell’assemblea generale delle 17 associazioni senegalesi presenti nella nostra regione, riunite per l’occasione nella saletta Vallini della biblioteca comunale di Santa Croce sull’Arno, scelta non a caso come punto di riferimento per la comunità senegalese che vive in Toscana. Con oltre 1300 cittadini senegalesi, infatti, la cittadina del Cuoio è il Comune toscano con la maggior presenza in rapporto al numero di abitanti. Dodici le associazioni che domenica si sono presentate all’assemblea, in rappresentanza delle comunità senegalesi di Pisa, Pontedera, Fucecchio, Santa Croce, Montopoli, Donoratico, Follonica. Prato, Piombino, Venturina, Lucca e Livorno.

“Ringrazio tutte le persone che mi hanno dato fiducia e prego in tutta sincerità che il buon Dio mi dia la forza e la possibilità di poter affrontare questa sfida”, commenta Penn, residente a San Romano e dipendente del magazzino Conad di Fontanelle, oggi segretario generale dell’associazione Teranga, conosciuto in zona anche come delegato e animatore delle Filt-Cgil di Pisa.

Alla base dell’impegno che Penn dovrà sostenere come presidente della Confederazione ci sono tutti i temi che stanno maggiormente a cuore alla popolazione straniera e alla comunità senegalese in particolare. Lo statuto dell’organizzazione, infatti, fissa come obiettivi la realizzazione di azioni a sostegno degli immigrati in situazioni di difficoltà, dalla raccolta di risorse economiche e materiali per aiutare la comunità senegalese, compreso il concorso alle spese di rimpatrio delle salme delle persone decedute in Italia. Tra gli obiettivi c’è poi la difesa degli interessi dei senegalese nel rapporto con gli uffici pubblici italiani, ma anche l’organizzazione di attività culturali e ricreative e corsi di formazione per la cooperazione allo sviluppo del paese africano.