I lavori dei ragazzi del Mulino addobbano la casa culturale. Un pensiero anche al Comune

Gli amministratori sono andati per vedere i lavori e ne hanno ricevuti alcuni
La giunta del comune di San Miniato è andata alla casa culturale per vedere le decorazioni realizzate dai ragazzi e dalle ragazze del centro diurno per disabili Il Mulino e ha ricevuto in dono un albero di Natale.
Accompagnati dalle educatrici professionali Susanna Bertozzi e Susanna Bessi, dall’Oss Fabio Panchetti e dall’istruttore Riccardo Socchi, gli ospiti hanno mostrato al sindaco Simone Giglioli, alla vice sindaca Elisa Montanelli e all’assessore Loredano Arzilli i lavori di Natale che hanno realizzato utilizzando materiali di riciclo come i tappi di sughero messi a disposizione dallo stesso circolo di San Miniato Basso.
Nell’occasione le ragazze e i ragazzi hanno donato, a sorpresa, agli amministratori, un albero di Natale realizzato utilizzando gli stessi materiali di riciclo, e alcuni piccoli elfi confezionati all’interno del laboratorio di cucito, doni che sono stati molto apprezzati dagli amministratori.
“Il nostro Centro – racconta la direttrice Marta Madrigali – accoglie ragazzi e ragazze con disabilità, offrendo sostegno alle famiglie, garantendo il mantenimento delle abilità e dell’autonomia, lavorando sulla loro integrazione nel tessuto sociale, tutti obiettivi raggiunti attraverso le svariate attività che il Centro porta avanti da molto tempo. All’interno dei laboratori i ragazzi e le ragazze hanno la possibilità di creare oggetti sviluppando la manualità e accrescendo la socializzazione e la collaborazione. L’opportunità che hanno avuto di vedere esposti i propri lavori sviluppa ancora di più la socialità e la loro gratificazione“.
“I ragazzi e le ragazze del Centro – aggiungono gli amministratori – hanno attivato diverse collaborazioni con l’Amministrazione ed è davvero una gioia ogni volta affiancarli e sostenerli nei loro progetti creativi e sociali. Grazie alle attività che il Centro porta avanti tutto l’anno la qualità della loro vita e delle loro famiglie migliora notevolmente. Per loro questi anni di pandemia hanno significato, per prima cosa, l’interruzione della socialità, aspetto fondamentale per la loro vita, e queste occasioni sono più che mai preziose”.