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“Una struttura votata alla serenità di chi ci abiterà dentro”, la nuova Rsa di Cerretti spunterà dalla collina e sarà a impatto minimo

10 novembre 2022 | 01:22
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“Una struttura votata alla serenità di chi ci abiterà dentro”, la nuova Rsa di Cerretti spunterà dalla collina e sarà a impatto minimo
“Una struttura votata alla serenità di chi ci abiterà dentro”, la nuova Rsa di Cerretti spunterà dalla collina e sarà a impatto minimo
“Una struttura votata alla serenità di chi ci abiterà dentro”, la nuova Rsa di Cerretti spunterà dalla collina e sarà a impatto minimo
“Una struttura votata alla serenità di chi ci abiterà dentro”, la nuova Rsa di Cerretti spunterà dalla collina e sarà a impatto minimo
“Una struttura votata alla serenità di chi ci abiterà dentro”, la nuova Rsa di Cerretti spunterà dalla collina e sarà a impatto minimo
“Una struttura votata alla serenità di chi ci abiterà dentro”, la nuova Rsa di Cerretti spunterà dalla collina e sarà a impatto minimo

Il 70% del fabbisogno energetico garantito dai pannelli solari. Occuperà 60 addetti e ospiterà 60 persone. In arrivo anche un nuovo ordine religioso

“Un piccolo paradiso fra le colline delle Cerbaie”. E’ stata descritta anche così, alla riunione organizzata dal Comune di Santa Maria a Montead hoc, la nuovissima Rsa che nel giro di due anni prenderà vita lungo via Mariani, grazie all’impegno della Fondazione Madonna del Soccorso.

Ben 7,5 milioni di euro di investimenti per una struttura che sarà dedicata a ‘Maria Ausiliatrice’, per dare spazio a oltre 80 anziani non autosufficienti provenienti un po’ da tutto il comprensorio. Incontro partecipatissimo, quello alla scuola elementare della frazione, al quale hanno preso parte i vertici della parrocchia, dell’amministrazione comunale, della Fondazione, oltre a vari esponenti del mondo sindacale (Cisl, Uil) e delle parti sociali.

“Un percorso – ha spiegato la sindaca di Santa Maria a Monte Ilaria Parrella – nato due anni e mezzo fa, a seguito anche di un importante mutamento legislativo a livello nazionale, che inserito una sostanziale liberalizzazione del settore nel quale operano queste strutture. A seguito di questo processo, siamo stati contattati da una realtà nazionale che era interessata a costruire una struttura nel nostro comune. Questo ci ha preoccupato, perché crediamo che servizi di questo tipo debbano essere portati avanti da realtà vicine al territorio, lontane dalle sole logiche di mercato”. E’ nata, quindi, un’interlocuzione con la Fondazione, già titolare della grande struttura orentanese. Con 29mila metri quadri già acquisiti, di cui 12mila oggetto di una variante urbanistica, ed altri 63mila da acquisire, l’avvio dei lavori è previsto per la prossima primavera. Il cantiere andrà avanti per circa due anni.

“Avrà un carattere contemporaneo – assicura l’architetto Fabio Poggetti, redattore del progetto –, ma uno stile rispettoso delle caratteristiche degli edifici vecchia maniera, nato dallo studio dell’edilizia storica di questo luogo. Non sarà una struttura sanitaria, ma votata alla serenità di chi ci abiterà dentro”. Il risultato sarà un grande edificio di due piani, ognuno da 2500 metri, parzialmente interrato per nascondersi dietro la collina e impattare il meno possibile dalla strada, caratterizzato come ad Orentano da un grande cortile interno. Il tutto, secondo le norme più avanzate, a impatto energetico minimo, con un corredo di pannelli fotovoltaici che copriranno il 70% del fabbisogno. Una struttura studiata anche sulla base dell’esperienza orentanese. Corredata quindi di lavanderia, mensa, cucina, locali comuni, camere, nata per essere autonoma da tanti punti di vista e con anche di un’ala isolata “per prevenire in futuro eventuali altri casi pandemici”.

Luogo di riposo e animazione, ma anche di lavoro, per ben 60 addetti. “Serviranno oltre 30 addetti, oltre a infermieri, manutentori, responsabili cucina. Figure che cercheremo, come da nostra filosofia, anche nel territorio – ha confermato il direttore della Fondazione Riccardo Novi –. Costruire una Casa di Riposo è come costruire un mondo. Non è una struttura messa lì per contenere gli anziani, ma è un organismo vivente che deve relazionarsi con il mondo circostante: la parrocchia, la comunità, la scuola. Questo credo proprio che sarà possibile a Cerretti”.

La frazione innestata nelle Cerbaie, che in anni recenti è cresciuta demograficamente e da qualche tempo è munita anche di una farmacia, è stata scelta dopo un passaggio al vaglio di varie alternative, fra cui Montecalvoli e Ponticelli. Realtà che presto potrà godere dei servigi di un nuovo ordine religioso in arrivo, una decisione di Roma anticipata all’assemblea dal nuovo viceparroco don Andrea. “Nel giro di poche settimane – ha annunciato la sindaca alla fine dell’incontro – faremo qui a Cerretti il consiglio comunale, per la ratifica finale della variante”.