“Una casa per tutti” intitolata a Marianelli, la Stella Maris ha inaugurato il nuovo presidio riabilitativo a Marina di Pisa






Costato oltre 6 milioni e mezzo di euro, di cui 1 milione donato proprio dall’imprenditore del Cuoio e utilizzato per l’acquisto della ex Colonia
E’ dedicato a Mario Marianelli, imprenditore conciario grande amante dell’arte e benefattore, il nuovo presidio riabilitativo (IRM) con la residenza sanitaria per disabili (RSD) che la Fondazione Stella Maris ha inaugurato nel complesso dell’ex Villa Giotto di Marina di Pisa oggi 4 luglio, dopo l’importante intervento di ristrutturazione e di ampliamento.
In virtù di un investimento complessivo di oltre 6 milioni e mezzo di euro (di cui 1 milione donato proprio da Mario Marianelli e utilizzato per l’acquisto della ex Colonia) il Presidio Riabilitativo è diventato una importante realtà, nonostante i tanti ostacoli, dalla pandemia ai numerosi stop burocratici. La struttura ospita l’Istituto di Riabilitazione, una Residenza Sanitaria per disabili (dotati di 54 posti letto a ciclo continuativo e 8 a ciclo diurno) ed, è la novità, anche un Centro Ambulatoriale per piccoli pazienti da 12 a 36 mesi, dove si attueranno terapie innovative anche per l’autismo, elaborate e messe a punto dai ricercatori dell’Irccs Fondazione Stella Maris.
Mario Marianelli, morto ad aprile 2013, è stato insieme al fratello Manrico, un grande imprenditore nell’area del Cuoio. Geniale e capace di vedere il futuro, Mario Marianelli ancora giovanissimo è capace di precorrere i tempi iniziando l’attività di pelletteria, prima con assemblamento di lavorazioni fatte da altri, in seguito dando vita al borsettificio che si specializza in produzione di borse da viaggio in pellami pregiati e in borsette da signora a marchio e producendo borsette e pelletteria minuta per vari marchi dell’alta moda. Grazie alle sue capacità tra Fucecchio e Santa Croce fonda un vero impero economico. E’ un imprenditore di successo che non limita la sua azione al settore delle pelli, ma spazia in molti altri campi come turismo, locali di intrattenimento e spettacolo, acquistando e gestendo alberghi, ristoranti, discoteche, piscine e agricoltura. Acuto conoscitore dell’arte e profondo umanista, fa una scelta di grande filantropia. Si legge nel suo testamento: “Nella mia vita ho creato un patrimonio mobiliare ed immobiliare importante, vorrei che il frutto del mio lavoro non andasse disperso e che venisse utilizzato a scopi umanitari ed in particolare a fini di pubblica utilità. Tal fine intendo raggiungerlo anzitutto attraverso la costituzione di una fondazione, dotandola di una somma in danaro e di una sede in Santa Croce sull’Arno ed elencando le iniziative che questa potrà curare. Inoltre oltre a vari legati, destina: una importante somma ad una istituzione, che sta diventando un vanto nazionale, la Stella Maris”.
Dopo la santa messa celebrata dal vescovo di San Miniato Andrea Migliavacca, hanno portato i saluti Giuliano Maffei presidente della Fondazione Stella Maris, Giovanni Paolo Benotto arcivescovo di Pisa, Michele Conti sindaco di Pisa, Antonio Mazzeo presidente del consiglio regionale, Eugenio Giani presidente di Regione Toscana.
“Una casa per tutti – ha detto il vescovo Migliavacca -. É con questo slogan che vorrei accompagnare l’occasione che vede l’apertura della struttura di Marina di Pisa che inizia ad ospitare i ragazzi di Montalto, una comunità davvero speciale. Anzitutto il pensiero va a Montalto e a quella storica sede. Tanti ragazzi vi hanno trovato ospitalità e umanità, tante famiglie hanno collaborato e hanno portato la loro ricchezza, operatori e dipendenti hanno svolto con dovere e generosità il loro servizio, volontari si sono succeduti per contribuire a far funzionare il tutto e portare la gioia dell’ amicizia e dell’incontro a questi ragazzi speciali. Con determinazione, nella verità e con l’intenzione di migliorare la situazione sono state affrontate le varie problematiche, antiche e quelle più recenti. Ora inizia una nuova storia… e si sente il sapore del mare. Siamo vicinissimi al mare, a Marina di Pisa, un orizzonte che apre il cuore e invita a respirare. Si, si tratta di respirare, cioè di vivere la vita con pienezza. E’ questa dimensione che vorremmo regalare ai nostri ragazzi speciali che ospitiamo alla Stella Maris. A tutti loro per primi e poi ai responsabili, ai dipendenti, ai volontari… ai tanti che ci sono vicini l’augurio che Marina di Pisa sia un po’ la casa di tutti noi… perché questi per noi… sono i nostri ragazzi speciali”.
“Il nuovo presidio riabilitativo è finalmente una realtà – ha detto il presidente Giani —. Dopo un’attesa durata due anni in più del previsto a causa dell’eccezionale situazione dovuta alla pandemia, la storica struttura di villa Giotto è stata ristrutturata ed ampliata, con un encomiabile intervento di eccezionale valore non solo sociale e sanitario, ma anche urbanistico e di riqualificazione dell’area, accompagnato dalla piantumazione di nuovi pini e lecci nel parco adiacente. Villa Giotto è finalmente pronta per accogliere i suoi ospiti, oltre ad un ambulatorio per bambini da 1 a 3 anni. Devo inoltre dire che sono particolarmente lieto della scelta di dedicare questa struttura a Mario Marianelli, benefattore, imprenditore, un uomo che ha dato tanto alla Toscana. Mario ha dato origine non solo alla sua fiorente attività a Fucecchio, ma è stato tra i fondatori dell’Associazione conciatori di Santa Croce sull’Arno, è stato tra le anime del progetto per la realizzazione del porto turistico di Marina di Pisa e per il Cosmopolitan golf and beach resort, tutti progetti che hanno valorizzato dal punto di vista turistico ed economico il nostro territorio. Anche al termine dei suoi giorni ha mostrato lungimiranza ed interesse per la comunità, attraverso le proprie donazioni. Sono lieto che Stella Maris abbia scelto di dedicare a lui questo importante progetto”.
“Oggi è una giornata di festa per Pisa e per la Toscana – ha detto Mazzeo –. Oggi siamo qui ad inaugurare non solo una nuova struttura ma a dare a questi ragazzi speciali la possibilità di vivere in un ambiente più accogliente, a ribadire il diritto alla centralità della persona e la necessità di fare in modo chela persona con fragilità possa vivere nella bellezza e nella speranza di costruire un futuro migliore. Voglio esprimere un grazie alle operatrici e agli operatori della Fondazione Stella Maris, perché ogni loro sorriso è un modo per offrire bellezza e il mio grazie a questi ragazzi speciali che oggi rendono questa festa ancora più bella”
”Sono molto felice di intitolare il nuovo presidio a Mario Marianelli – ha proseguito Maffei –. Rappresenterà la testimonianza di come noi uomini con un semplice gesto di amore verso i più fragili possiamo cambiare il mondo e capovolgere gli eventi. E’ nella fragilità che si trova l’umiltà della potenza. Mario ha compiuto un atto di grande generosità, direi di fede, verso i bambini, e di grande fiducia nella Fondazione Stella Maris. Ancora una volta il suo sguardo lungimirante di imprenditore ed amante dell’arte è stato creativo di bellezza e ha contribuito a far crescere il bene comune, mettendo in moto la speranza per tante famiglie. Nella sua umiltà Mario nulla ha chiesto in cambio per il tanto che ha fatto. Pura Provvidenza. Egli ha raggiunto la felicità più alta e nobile racchiusa nell’insegnamento Ama il Prossimo tuo come te stesso e ha quindi realizzato il senso più alto della sua vita che così ha perfezionato. Con il suo sguardo così carico di senso è riuscito a far morire la morte. Per tutto questo, nel ricordo del suo grande e nobile gesto che ci ha permesso di acquistare in parte Villa Giotto, desideriamo dedicare a Mario il Presidio e la residenza sanitaria che in questo immobile, anche storicamente importante, saranno prossimamente ospitati e che quindi si chiamerà Presidio riabilitativo Mario Marianelli . Il complesso non appena ristrutturato ed ampliato ospita anche nuovi servizi dedicati (tra cui un Centro di ricerca), con l’attuazione di terapie innovative per l’autismo, elaborate e messe a punto dai ricercatori della Stella Maris. Caro Mario, noi conserveremo con affetto la tua memoria anche se non ci hai chiesto niente. Forse, proprio per questo dobbiamo farlo. Per l’umiltà dimostrata. Che sia d’insegnamento e di buon esempio per tutti noi”.
“Ho appreso con viva soddisfazione – ha detto Pier Luigi Luti, presidente della Fondazione Marianelli Mario – che oggi ha luogo la cerimonia di intitolazione a Mario Marianelli del Centro riabilitativo e Residenza sanitaria per disabili della Fondazione Stella Maris, a Marina di Pisa. Alcuni anni fa, nel palazzo vescovile della diocesi di San Miniato, alla presenza di Fausto Tardelli, durante la cerimonia di consegna del lascito, che per volontà testamentaria non prevedeva condizioni, Giuliano Maffei promise che avrebbe intitolato un nuovo reparto alla memoria del donatore. Quindi, con questo evento si realizza tale promessa che penso non possa che essere accolta con gioia dal nostro Fondatore, ovunque egli sia. Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Marianelli Mario, anche a nome degli eredi, esprime un sentito ringraziamento alla Fondazione Stella Maris con l’augurio di continuare sempre a ben operare a favore dei bambini, dei ragazzi e di tutte le persone che presentano gravi problematiche di fragilità mentale e corporale”.
“Stiamo realizzando un sogno – ha ribadito Roberto Cutajar, direttore generale della Fondazione Stella Maris -. All’inizio tanti anni fa non pensavamo che per realizzare una nuova struttura per i nostri pazienti di Montalto occorresse la forza visionaria di un sogno. Invece, abbiamo avuto molte vicissitudini ed ostacoli sulla strada ed allora solo la determinazione e la forza di un sogno hanno consentito di essere qui dopo tanti anni. Un sogno sognato fin dal 2006 quando abbiamo presentato al Comune di Fauglia il progetto di costruzione della nuova casa per i nostri assistiti del Presidio riabilitativo di Montalto. Nel 2010 di fronte ad alcune difficoltà e vicissitudini abbiamo cambiato strategia, dinnanzi alla possibilità di acquisire una nuova struttura dall’Arcidiocesi di Firenze, spostando la costruzione del complesso a Marina di Pisa. Nel 2017 abbiamo dovuto sostanzialmente rifare il progetto che avevamo depositato e che avevamo pronto, perché nel frattempo era cambiata la valutazione delle istituzioni preposte. Alla fine l’obiettivo era quello di realizzare la costruzione entro il 31 luglio 2020, poi il Covid ha vanificato questa aspettativa. Oggi siamo felici che i direttori Bertini e Marinari, i nostri operatori, e tutti i ‘nostri ragazzi’ possano avere a disposizione un ambiente di vita e di cura all’altezza dei valori di accoglienza e qualità delle persone più svantaggiate e bisognose che sempre hanno ispirato l’azione della Fondazione”.
“La gioia è l’emozione fondante di questo Presidio – ha detto Graziella Bertini, direttore del presidio –, perché facilita il benessere dei pazienti e degli operatori. Grazie ad essa si raggiungono risultati insperati. Il benessere dei soggetti accolti ha come cornice il Progetto di Struttura che, a differenza dei Progetti Individuali, si riferisce a tutte quelle attività che sono predisposte alla valutazione, monitoraggio e sviluppo della qualità di vita affettivo relazionale degli assistiti. Il Progetto di struttura, che viene condiviso con tutti gli operatori, rappresenta l’ambiente affettivo relazionale ove si svolgono tutte le attività previste. L’incremento e il mantenimento delle abilità acquisite durante il percorso riabilitativo della vita di ciascun paziente, deve avvenire, se vogliamo parlare di benessere, in un contesto di residenzialità che abbia al centro della cura la ‘persona’ con i suoi bisogni e le sue necessità, nel rispetto dei propri limiti di tempo, attenzione e caratteristiche patologiche, per un miglioramento costante della qualità della vita di ciascuno, senza mai allontanarsi dal ‘diritto alla gioia’, fondamentale per ogni individuo per essere motivato ad un reale miglioramento. Il benessere dei pazienti è tutto ciò che sta dentro alla cornice di cui ho parlato e che parte dal diritto alla gioia di ciascuno: un diritto che deve essere rispettato H24, dal momento in cui l’operatore effettua il maternage al mattino così come in tutte le attività rivolte al paziente: conta il cosa si fa e, soprattutto, il come si fa ed il perché si fa”.