Lotta alla mafia, la primaria Carducci incontra il nipote di Paolo Borsellino






Claudio Fiore ha tenuto una lezione speciale nel nome dello zio agli alunni della classe V E
“La mafia si sconfigge non lasciando nessuno indietro e in questo la scuola gioca un ruolo fondamentale per far sì che le organizzazioni malavitose non affondino le radici sul territorio”.
Sono alcune delle parole che questa mattina (lunedì 28 marzo) Claudio Fiore, nipote di Paolo Borsellino, il magistrato ucciso 30 anni fa nelle tristemente famosa strage di via D’Amelio a Palermo, ha pronunciato di fronte agli alunni della classe V E della scuola primaria Carducci di Fucecchio, in una lezione molto speciale che si è tenuta all’aperto in uno spazio verde situato proprio in via Paolo Borsellino.
“Mio zio – ha detto il figlio di Rita Borsellino, sorella del magistrato – quando si trovava di fronte ad un mafioso, magari prima di un interrogatorio, cercava sempre di capire i motivi che avevano portato quella persona a percorrere la strada della malavita. Credo che proprio nel cercare di aiutare gli altri, di comprenderne le difficoltà, personali e familiari, fin da bambino ci sia la strada per togliere alle mafie terreno fertile”.
Gli alunni fucecchiesi, accompagnati dalle loro insegnanti e alla presenza del sindaco Alessio Spinelli, hanno letto alcuni dei propri pensieri sviluppati in classe e poi hanno rivolto a Claudio Fiore alcune domande sulla mafia e più in generale sul vissuto della sua famiglia legato alla perdita dello zio.
I ragazzi hanno anche mostrato alcuni loro lavori, mentre sullo sfondo campeggiava un disegno della celebre foto di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. A conclusione dell’incontro è stato piantato un albero proprio sotto all’insegna della via che ricorda il magistrato siciliano, in ricordo di una lezione e di una giornata davvero speciale.