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Lavoriamo IncKlusivamente, 650mila euro per l’inserimento delle persone svantaggiate

9 dicembre 2021 | 18:15
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Lavoriamo IncKlusivamente, 650mila euro per l’inserimento delle persone svantaggiate

Proposte e percorsi di inclusione attraverso tirocini lavorativi destinati a dare una risposta alle situazioni di fragilità sociale

Pubblico e privato del terzo settore insieme per dare una risposta alle situazioni di fragilità sociale attraverso l’inserimento delle persone svantaggiate in percorsi lavorativi. E’ nato con la prerogativa della co progettazione, che risponde al codice del terzo settore e alla nuova legge regionale toscana 65/20, il progetto LinK– Lavoriamo IncKlusivamente, promosso dalla Società della Salute Empolese Valdarno Valdelsa e da quei soggetti – associazioni, consorzi e cooperative sociali – che hanno risposto all’avviso pubblico lanciato la scorsa estate.

Le risorse per finanziare questo progetto annuale, 650mila euro di cui circa la metà destinate alle indennità per i tirocini di inclusione, arrivano dai fondi della SdS e dalle donazioni per l’emergenza covid 19 effettuate da soggetti privati e aziende. All’avviso pubblico della Società della Salute hanno risposto l’arciconfraternita Misericordia di Empoli, la cooperativa Lo Spigolo, la cooperativa La Pietra d’Angolo, la cooperativa Sintesi Minerva, la cooperativa Orizzonti onlus, il comitato Le Querce di Mamare onlus, la Pegaso Network Coop Sociale onlus, il Consorzio Co&So, il Consorzio Mestieri Toscana e l’Associazione vecchie e nuove povertà.

Nella fase di co progettazione questi soggetti hanno collaborato tra loro e con la SdS per creare proposte e percorsi di inclusione attraverso tirocini lavorativi destinati a soggetti svantaggiati. In particolare sono rivolti persone tra i 50 e i 65 anni che hanno perso il lavoro a causa della crisi causata dal covid 19, a donne sole con figli minori, a giovani tra i 18 e i 35 anni con bassi livelli di scolarizzazione, a piccoli imprenditori o partite iva che, sempre a causa della pandemia, hanno visto ridursi drasticamente la propria attività, a persone che beneficiano del reddito di cittadinanza, a persone senza fissa dimora.

Per l’individuazione delle persone che potranno accedere ai percorsi di inclusione ci si avvarrà dell’esperienza e delle specifiche competenze di quei “recettori” di informazioni presenti sul territorio dei 15 comuni come i Servizi Sociali, gli Sportelli Accoglienza, il Segretariato Sociale e i Tavoli interistituzionali di Inclusione Sociale.
Il progetto Link rappresenta l’evoluzione di una serie di esperienze che sono state messe in campo negli scorsi anni sul tema dell’inclusione sociale come il progetto “Win – vecchie e nuove povertà” o il tavolo del lavoro del Valdarno e che adesso confluiscono in questo nuovo modello organizzativo basato sul criterio della co-progettazione tra la Società della Salute Empolese Valdarno Valdelsa e tra tanti protagonisti del Terzo Settore. Associazioni e cooperative che mettono la propria esperienza al servizio di questo nuovo percorso per dare risposte concreti ai cittadini in situazioni di svantaggio, in molti casi dovute anche alle conseguenze della pandemia ma non solo.