“Lo stipendio di un infermiere non è grande, ma il cuore si”: appello Nursind ad aiutare bar e ristoranti

“E’ anche questo un segnale di resistenza e la dimostrazione del nostro ringraziamento e della nostra solidarietà a chi oggi è forse più in difficoltà di noi”
Nella prima fase dell’emergenza, tra turni massacranti e l’incapacità di fronteggiare un male nuovo, che arrivava non si sapeva bene come e riempiva gli ospedali, personale medico e infermieri hanno ricevuto spesso anche un vassoio di paste o pizza, per farli sorridere e aiutarli ad affrontare più forti quel nemico invisibile.
Ora che in prima linea ci sono bar e ristoranti, chiusi dal Decreto alle 18, gli infermieri vogliono ricambiare. L’idea del segretario amministrativo nazionale e territoriale Nursind Pisa Daniele Carbocci è diventata un’iniziativa nazionale adottata dal sindacato degli infermieri. “Facciamo questo – è l’appello – per chi ieri ci ha donato il proprio affetto e il frutto del proprio lavoro: ordiniamo pizze, colazioni, cene… finché possiamo, facciamoci anche l’aperitivo”.
Perché, ricorda, “a marzo i ristoratori, i pasticceri, i baristi, i pizzaioli anche i negozi di profumeria, hanno donato colazioni, pranzi, cene, creme lenitive agli infermieri che stavano affrontando l’emergenza covid. I cittadini, i commercianti, loro si, hanno riconosciuto il sacrificio che stavamo facendo nella guerra al covid. Adesso, con le nuove restrizioni alle loro attività, a essere in difficoltà sono loro. Rischiano molto, rischiano anch’essi, in modo diverso, la loro vita è quella dei loro cari. Come noi sia allora che ancora oggi che siamo ripiombati in emergenza.
Gli infermieri non hanno stipendi da favola. Chi meglio di noi lo sa. Ma una pizza, una colazione, un aperitivo (prima delle 18) e anche una cena da asporto, credo che ce la possiamo permettere. Potrà non essere molto, ma è anche questo un segnale di resistenza e la dimostrazione del nostro ringraziamento e della nostra solidarietà a chi oggi è forse più in difficoltà di noi.
Perché lo stipendio di un infermiere non sarà grande… ma il cuore è innegabile che invece lo sia“.