Mascherine fai-da-te a Montecalvoli in cambio di una donazione per il piccolo Federico




Affetta da una grave malattia degenerativa. ‘La coccinella’ unisce la solidarietà alla realizzazione di dispositivi di protezione
Regalare tranquillità e sicurezza a qualcuno che, per necessità, deve uscire dall’isolamento per andare a fare spesa ma non ha mascherine, divenute ormai introvabili. Al contempo, però, approfittare di tutto questo per rilanciare la solidarietà verso un bambino che attraversa momenti difficili.
Questa voglia di aiutare ed aiutarsi, davvero contagiosa, è al centro dell’iniziativa di un gruppo di donne di Montecalvoli, a cominciare da Serena Castorani, titolare dell’edicola, cartoleria e negozio di articoli da regalo La Coccinella, nella frazione, dove da alcuni giorni si producono mascherine in Tnt (tessuto non tessuto) sulla scorta delle indicazioni del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.
Una gara di solidarietà che ha coinvolto varie persone e che servirà, con le donazioni che le persone vorranno fare in cambio delle mascherine, per aiutare il Federico, bimbo di 7 anni di Ponte a Egola affetto da una rarissima malattia genetica degenerativa, l’adrenoleucodistrofia di Krabbe, che colpisce muscoli, vista e udito.
“Abbiamo voluto unire la solidarietà fra noi tutti che, in casa, non riusciamo a trovare mascherine per andare a fare la spesa, a quella di chi se la passa molto peggio, come il piccolo Federico e la sua famiglia – spiega Serena. – Con questo clima di rabbia e sconforto di questi giorni, con le persone che continuavano ad entrare nel negozio di alimentari qui accanto lamentando di non trovare mascherine, abbiamo voluto attivarci. Avendo una gran quantità di tnt in negozio e avendo seguito le indicazioni regionali in cui si dice che il tessuto non tessuto può essere un ottimo materiale per fare delle mascherine ‘arrangiate’, ci siamo messe a lavoro. Gli elastici mi sono stati forniti damolte sarte del paese e ci siamo messi a fabbricarle”.
Una vera e propria gara di solidarietà che ha coinvolto tanti in questa frazione, convogliando in un lavoro che, fra maestria, taglio e colla a caldo, ha già prodotto un centinaio di mascherine. “Le persone stanno rispondendo bene – dice Serena. – Tanto che alcuni ci hanno portato anche del tnt”.
Il giovane Federico, la cui foto campeggia da tempo in vari negozi del Comprensorio allegata ad un grido di aiuto della sua famiglia, non può camminare a causa della sua malattia. A dispetto del suo bel sorriso, vive quotidianamente una situazione in cui può nutrirsi solo di omogeneizzati ed acqua gelificata, abbisognando di costose sedute di fisioterapia per mantenere la residuale motilità muscolare. Tutte cure che hanno come si può immaginare costi elevati. Da qui la richiesta di un contributo.
“Credo che anche se per tutti noi può essere difficile questo momento, ci sono persone per le quali tutto è ancora più dura – spiega Serena, che in questi giorni, su sollecitazione di molti clienti, sta effettuando anche la consegna a domicilio di giornali e riviste. – Per questo abbiamo deciso di convogliare l’impegno di tutti in questa bella cosa”. E finché l’isolamento può tirar fuori da tutti noi iniziative del genere, forse non siamo poi così soli.