Coronavirus, il Centro cottura di Ponte a Egola dona altro cibo

Non è stato possibile disdire tutti gli ordini alimentari necessari per i menu settimanali
Dopo l’annuncio dell’estensione del periodo di sospensione della didattica per tentare di contenere il contagio da coronavirus, il Centro cottura di Ponte a Egola di San Miniato è di nuovo ricorso ai ripari e ha ricollocato altro cibo (qui il primo caso).
Non è stato possibile disdire tutti gli ordini alimentari necessari per i menu settimanali e quindi, ancora una volta, ha ricollocato tutto il cibo acquistato, evitando che andasse sprecato: ben 160 vasetti di yogurt biologico, 57 chili di carne (vitellone e maiale), 251 chili di frutta e verdura sono stati donati al centro antiviolenza Frida Kahlo di San Miniato per le case di accoglienza di San Miniato e di Capanne a Montopoli, alla casa famiglia Caritas di San Miniato, alla casa famiglia Divino Amore di Montopoli e alla casa famiglia Aurora de La Rotta e all’associazione Banco Alimentare della Toscana onlus che devolverà le derrate alimentari a varie strutture caritative.
“Ancora una volta – spiega il sindaco di San Miniato Simone Giglioli – questa situazione di emergenza ci regala una buona notizia. Molte delle ordinazioni vengono fatte all’inizio della settimana e, quando è arrivato il nuovo decreto che prolungava la sospensione della didattica, non era più possibile rinviarle. Ringrazio gli uffici comunali che si sono messi al lavoro riuscendo a trovare strutture che potessero accogliere queste quantità e il coordinatore di cucina che si è reso disponibile a gestire le consegne delle derrate, una buona notizia che nasce in un momento di difficoltà, a dimostrazione del fatto che, l’unico modo per uscirne, è darci una mano”.