Export in calo in provincia di Pisa: le calzature perdono quasi il 20%, stabile il conciario

Tutti i principali settori dell’economia pisana hanno subìto una contrazione, delineando una situazione di complessiva difficoltà dell’economia provinciale
Nel 2024, l’export delle province di Massa Carrara e Pisa è rallentato mentre è riuscito a crescere quello di Lucca. Nello stesso periodo, l’export della Toscana è aumentato del 13,6% (grazie soprattutto a farmaceutica e gioielleria) apportando il contributo maggiore all’export nazionale risultato in lieve flessione (-0,4%).
L’arretramento dell’export a Pisa e Massa Carrara ha colpito molti comparti tradizionali, alcuni afflitti da una crisi di portata nazionale. In altri casi si è trattato più propriamente di un ridimensionamento in settori che avevano goduto di un periodo precedente di forte espansione. A Lucca la crescita ha beneficiato del forte incremento delle vendite di nautica, meccanica e oli. Sono questi, in sintesi, i risultati dell’analisi dei dati Istat sul commercio internazionale elaborati dalla Camera di Commercio della Toscana Nord Ovest e dall’Istituto Studi e Ricerche (ISR).
Nel 2024, l‘export pisano ha registrato una flessione dell’8,5% rispetto all’anno precedente, mantenendosi comunque su livelli storicamente elevati, con un valore di 3,4 miliardi di euro. Con l’eccezione del comparto conciario, in marginale aumento rispetto al 2023, tutti i principali settori dell’economia pisana hanno subìto una contrazione, delineando una situazione di complessiva difficoltà dell’economia provinciale. Tra i comparti legati alla moda, le calzature hanno perso il 19,7% e l’abbigliamento il 37,6% mentre il conciario è rimasto stabile (+0,4%). In difficoltà pure le vendite di cicli e motocicli, primo settore della provincia per export con oltre un quinto del totale, che sono arretrate del 16,2%.
In calo anche meccanica, farmaceutica, chimica e arredamento. Segnali positivi sono arrivati dalle bevande, che per Pisa significano prevalentemente vino, con una crescita dell’8,8%. Nel 2024 le vendite estere pisane hanno risentito delle difficoltà dell’economia tedesca, che pur rimanendo la principale destinazione con quasi mezzo miliardo di euro ha ridotto gli acquisti di 70 milioni (-13,3%). La Francia, secondo mercato di sbocco, è risultata stabile, mentre tra i principali partner commerciali la Spagna ha registrato una crescita. Al di fuori dell’Europa, gli Stati Uniti hanno segnato una diminuzione del 6,7%, mentre la Cina ha subìto una contrazione del 21,7%.
“I dati dell’export 2024 – per Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord Ovest –, soprattutto quelli di alcuni settori, comportano una qualche delusione ma è il contesto attuale, con le forti tensioni commerciali specialmente con gli Stati Uniti che lo caratterizzano peraltro in settori strategici per il nostro territorio, a rappresentare la principale fonte di incertezza e di preoccupazione. Si rafforza dunque la necessità di un impegno mirato nel sostenere le imprese locali nella ricerca e nella penetrazione di nuovi mercati in un contesto di auspicabile maggiore integrazione tra quelli europei. Anche nel 2025, pertanto, proseguirà l’offerta di percorsi di accompagnamento all’export e contributi per partecipare a fiere internazionali”.