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Dl bollette, Confesercenti: “Piccole imprese del terziario escluse, rischiano un aggravio di 2,8 miliardi”

17 marzo 2025 | 12:04
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Dl bollette, Confesercenti: “Piccole imprese del terziario escluse, rischiano un aggravio di 2,8 miliardi”

I presidenti di Confesercenti Valdera – Cuoio Val di Cecina: “Le misure attualmente in vigore non sono efficaci”

Confesercenti, durante l’audizione sul Dl Bollette presso la X commissione della Camera dei Deputati, ha evidenziato il rischio che l’esclusione delle imprese con potenza inferiore ai 16,5 kW dai benefici del provvedimento possa avere un impatto significativo sulle piccole attività del commercio, del turismo e dei servizi. Se il costo dell’energia continuerà a salire, queste imprese potrebbero trovarsi a fronteggiare un aggravio in bolletta di 2,8 miliardi di euro nel corso dell’anno.

“Un intervento governativo volto a mitigare l’elevato costo dell’energia è certamente ben accolto – dichiarano i presidenti delle tre aree di Confesercenti Valdera – Cuoio Val di Cecina rispettivamente Futura Cavallini, Valentina Aurilio e Jonni Guarguaglini -, ma le misure attualmente in vigore rischiano di non essere sufficientemente efficaci, soprattutto nei confronti delle micro e piccole imprese, che rappresentano una quota significativa del nostro tessuto economico. La decisione di concentrare i benefici alle attività economiche più energivore mette infatti in particolare difficoltà le imprese meno strutturate e quindi più vulnerabili alle condizioni di mercato attuali”.

Nel settore terziario (commercio, turismo e servizi), quasi 1,2 milioni di imprese rischiano di rimanere escluse da ogni forma di sostegno. Alle attuali condizioni, queste attività dovranno affrontare nel corso dell’anno un aggravio medio di 2.400 euro per le forniture energetiche, per un totale complessivo di 2,8 miliardi di euro. Di questa cifra, 1.320 milioni di euro riguardano il commercio al dettaglio e all’ingrosso, 192 milioni la ristorazione, 120 milioni il settore dell’informazione e della comunicazione, 960 milioni le attività professionali e 240 milioni il comparto del noleggio, delle agenzie di viaggio e dei servizi alle imprese.

“È urgente abbassare la soglia a 4,5 kW per includere una maggiore percentuale di piccole attività – concludono i tre presidenti -, come già avvenuto in passato, per offrire un vero sostegno alle piccole imprese e garantire un supporto equo e adeguato a tutto il settore terziario. Inoltre, riteniamo che l’azzeramento temporaneo della componente Asos per un semestre e le altre misure adottate possano essere insufficienti per garantire un sollievo duraturo. Serve un impegno più strutturato e a lungo termine per affrontare il problema dei costi energetici in modo efficace. Anche l’adozione di misure per monitorare i costi energetici attraverso il trasferimento dei dati relativi ai codici Ateco al sistema informativo integrato è un passo positivo, ma è fondamentale che le informazioni siano trasparenti e accessibili a tutte le imprese”.