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/Festa delle donne, l’azienda Figli di Guido Lapi dona 400 mazzolini di mimosa alle concerie
9 marzo 2025 | 17:23

Ogni giorno, innumerevoli donne combattono per la pace nelle loro comunità, spesso in condizioni difficili e rischiose. Promuovono il dialogo, la nonviolenza, la risoluzione dei conflitti e la costruzione di una cultura di pace
L’azienda di chimica conciaria Figli di Guido Lapi celebra come da sua tradizione l’8 marzo, regalando la mimosa alle donne che lavorano nel distretto conciario del Comprensorio del Cuoio e di Arzignano con 400 mazzolini di mimosa, ma associando la festa ad un tema molto attuale: il bisogno di lottare per la pace. Un monito, pieno di speranza e fiducia, rivolto anche alle nuove generazioni, che possano trovare ispirazione nella storia per credere nel futuro.
Da Madre Teresa a Malala Yousafzai, passando per Patti Smith fino ad arrivare alla bambina che sogna un mondo senza guerre e conflitti. Le donne sono da sempre esempi di coraggio, dedizione e tenacia che hanno ispirato generazioni di attiviste. Sono tante le storie che vedono le donne protagoniste in percorsi di pace. Figure femminili fondamentali che hanno fatto la storia grazie al loro coraggio e alla loro umanità.
Le donne hanno sempre avuto un ruolo prezioso nella costruzione della pace, in prima linea nella lotta contro le guerre, il militarismo e per il disarmo. Il mondo ha bisogno del loro coraggio, della loro dedizione e tenacia.
Le donne rappresentano metà della popolazione del pianeta: la loro mediazione è essenziale per una pace giusta e duratura, ma non sono quasi mai presenti ai tavoli dei negoziati. Quando e dove è stato loro permesso, però, le trattative sono andate diversamente e al centro è tornato l’umano.
La prima donna Premio Nobel per la Pace nel 1905 fu Bertha von Suttner, scrittrice austriaca e pacifista, autrice del romanzo Giù le armi!. Altro personaggio a ricevere questa onorificenza fu nel 1931 Jane Addams, leader sociale americana e fondatrice della Hull House, un centro di accoglienza per immigrati a Chicago. A seguire, nel 1946, fu Emily Greene Balch, economista americana e attivista per la pace, ad essere premiata con il Nobel per la per il suo lavoro con la Women’s International League for Peace and Freedom (WILPF).
Le donne sono da sempre in prima linea in battaglie e attivismo. Come non ricordare le Madri di Plaza de Mayo, gruppo di donne argentine che si sono riunite ogni giovedì nella Plaza de Mayo di Buenos Aires per chiedere giustizia per i figli desaparecidos durante la dittatura militare. Ma anche le donne Nobel per la Pace africane: Wangari Maathai (Kenya), Leymah Gbowee (Liberia) e Ellen Johnson Sirleaf (Liberia) hanno ricevuto il premio per il loro impegno nella difesa dei diritti umani, della democrazia e della pace in Africa.
In tempi più recenti in molti conoscono Malala Yousafzai, attivista pakistana per i diritti delle donne e l’istruzione delle bambine, premiata con il Nobel per la Pace nel 2014 a soli 17 anni.
Ma vanno ricordate anche le donne che si sono esposte e battute per la pace in ambito musicale: Odetta Holmes, cantautrice folk americana, conosciuta per la sua voce potente e il suo impegno per i diritti civili (ha interpretato canzoni come Oh Freedom e We Shall Overcome). Ma anche Joan Baez, cantante folk americana e attivista per la pace, famosa per le sue canzoni contro la guerra del Vietnam e a sostegno dei diritti civili. E infine Patti Smith, la poetessa del rock americana, autrice di brani come People Have the Power e Peace and Love.
Ogni giorno, innumerevoli donne combattono per la pace nelle loro comunità, spesso in condizioni difficili e rischiose. Promuovono il dialogo, la nonviolenza, la risoluzione dei conflitti e la costruzione di una cultura di pace.