Diminuisce la domanda di lavoro nell’industria manifatturiera, crescono solo i servizi

Le assunzioni programmate dalle imprese, in un caso su due, restano difficili da fare
Sono più di 6mila le richieste di personale delle imprese delle province di Lucca, Massa Carrara e Pisa per il mese di novembre 2024: un numero importante ma in contrazione del 9%, in valore assoluto quasi 600 unità in meno, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
A diminuire è soprattutto la domanda nell’industria manifatturiera mentre i servizi si mostrano più resilienti. Rimane rilevante, seppur in lieve calo, il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, rappresentando una criticità strutturale con valori superiori alla media nazionale (48%). Le imprese pisane incontrano difficoltà di reperimento per il 54% delle assunzioni, con valori che arrivano a 8 assunzioni difficili ogni 10 per i conduttori di veicoli e per gli operai specializzati nelle costruzioni edili. Questo, in sintesi, è quanto emerge dai dati rilevati per il periodo novembre 2024 su un campione di oltre 2.600 imprese con dipendenti delle province di Lucca, Massa Carrara e Pisa dal Sistema informativo Excelsior, indagine realizzata da Unioncamere in collaborazione con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ed elaborati dalla Camera di Commercio della Toscana Nord Ovest e dall’Istituto Studi e Ricerche – Isr.
“I dati di novembre confermano un quadro complesso per il mercato del lavoro nelle province di Lucca, Massa Carrara e Pisa – sottolinea Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord ovest -. Il calo della domanda di lavoro, unito a un persistente mismatch tra le esigenze delle imprese e l’offerta di competenze, rende urgente dotare il territorio di strumenti per ridurre questo divario, puntando in particolare sui giovani. Per questo motivo, promuoviamo percorsi formativi mirati, come i Pcto tematici nei settori strategici della meccatronica, del turismo, della moda e dell’agroalimentare. Inoltre, sosteniamo percorsi finalizzati allo sviluppo di competenze in contesti non formali e informali, con particolare attenzione a quelli che consentano agli studenti di ottenere una certificazione di parte terza offrendo alle imprese contributi fino a 5mila euro per le spese di tutoraggio. Il nostro obiettivo è quello di rafforzare il legame tra istruzione e mondo produttivo, creando un circolo virtuoso che generi vantaggi per entrambe le parti”.
La domanda di lavoro in provincia di Pisa
A Pisa le imprese con dipendenti registrano una flessione della domanda di appena il 3% (-100 unità) rispetto a novembre 2023, per un totale di 2.850 entrate nel mese. Il settore industriale è in calo del 15% (-170 unità), mentre i servizi mostrano una lieve crescita (+4%, +70 unità). Nonostante il divario tra domanda e offerta di lavoro rimanga elevato, le difficoltà nel reperimento dei profili richiesti da parte delle aziende pisane si attenuano leggermente, interessando il 54% delle posizioni lavorative offerte: due punti percentuali in meno rispetto a novembre 2023. Tra i motivi dichiarati dalle imprese, il più rilevante è la mancanza di candidati (35%), seguito dalla preparazione inadeguata degli stessi (15%). Il 66% degli operai specializzati e dei conduttori di impianti e macchine risulta difficile da reperire. La parte più consistente delle assunzioni da parte delle aziende riguarda gli operai specializzati nelle costruzioni (77%), seguiti dai conduttori di veicoli a motore (81%) e dagli operai specializzati nelle rifiniture delle costruzioni (55%). Gli operai specializzati nella lavorazione di cuoio, pelli e calzature mostrano una difficoltà di reperimento in circa quattro casi su dieci.
Delle assunzioni previste, il 33% (940 unità) riguarda il settore industriale, che registra un calo del 15% (-170 unità) rispetto a novembre 2023, quando si era rilevato un aumento di 160 unità rispetto a novembre 2022. Il restante 67% (1.910 unità) riguarda le imprese dei servizi, che mostrano una lieve crescita del +4% (+70 unità). Le imprese della provincia di Pisa dichiarano di riservare ai giovani con meno di 30 anni il 31% delle assunzioni, un valore che rimane invariato rispetto all’anno precedente.
Le assunzioni programmate per novembre saranno con contratto stabile nel 23% dei casi, il 17% a tempo indeterminato e il 6% in apprendistato. Per quanto riguarda i contratti a termine, previsti per il 77% delle entrate, il tempo determinato raggiunge il 51%, i contratti di somministrazione il 19% e le altre tipologie di contratto il restante 7%.
Nel corso dell’anno, la difficoltà di reperimento di personale ha raggiunto il livello più basso nel mese di febbraio (48%) dopo aver toccato il massimo a gennaio (57%), con una media annuale del 53%. Luglio, grazie anche alla maggiore disponibilità di forza lavoro stagionale, è stato caratterizzato da valori contenuti (49%). Nel trimestre settembre-novembre la difficoltà di reperimento di personale si è stabilizzata in media al 53%, risultando inferiore di circa cinque punti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (58%). In pratica, ogni 10 assunzioni programmate dalle imprese pisane più della metà non trova riscontro sul mercato del lavoro.
A novembre, le imprese pisane hanno programmato di assumere personale laureato per circa 350 unità, nonostante una difficoltà di reperimento del 55%: pertanto più di una assunzione ogni due rischia di non essere realizzata. Tra gli indirizzi di studio universitari, il più richiesto è quello economico (90 assunzioni previste), con una difficoltà di reperimento in calo al 36%. Seguono l’indirizzo insegnamento e formazione, con 50 entrate previste e una difficoltà di reperimento del 49%, e quello sanitario e paramedico, con 30 assunzioni e una difficoltà di reperimento più elevata (68%).
Per quanto concerne gli Its, sono da segnalare le elevate difficoltà affrontate dalle imprese (67%) per il reperimento di 30 diplomati.
La domanda di personale in possesso di un diploma di scuola secondaria si ferma a 830 unità, con difficoltà di assunzione segnalate dagli imprenditori nel 53% dei casi. Gli indirizzi più ricercati tra i diplomi secondari sono amministrazione, finanza e marketing (220 entrate), con un livello di reperimento soddisfacente (sette richieste su dieci trovano compimento), seguito da turismo, enogastronomia e ospitalità con 150 assunzioni programmate e un mismatch tra domanda e offerta di lavoro che si attesta invece al 75% circa. In terza posizione, con 80 entrate previste, si colloca l’indirizzo meccanico, con una difficoltà di reperimento del 51%.
Le richieste di personale con qualifica o diploma professionale raggiungono le 1.070 unità a novembre, rappresentando il titolo di studio con la maggiore richiesta da parte delle imprese pisane (38% del totale circa). Le difficoltà di reperimento per questi titoli di studio sono particolarmente elevate e pari al 55%. La quota maggiore di ingressi interessa l’indirizzo sistemi e servizi logistici, con 260 entrate e una difficoltà di reperimento del 55%, seguito dalla ristorazione con 140 entrate e un divario tra domanda e offerta di lavoro che si attesta al 43%.
La domanda di personale in possesso della sola scuola dell’obbligo arriva a 570 unità, con una difficoltà nel trovare lavoratori che interessa la metà degli ingressi.
A novembre, la quota più elevata di assunzioni delle aziende pisane interessa il gruppo degli impiegati, professioni commerciali e nei servizi, con 1.080 entrate e una difficoltà di reperimento del 47%. Gli esercenti e addetti nelle attività della ristorazione sono la componente più rilevante della domanda (420 unità), ma anche quella più difficile da reperire (67% dei casi). Seguono gli addetti alle vendite (300 unità) e gli addetti alla segreteria (100 entrate), con un mismatch tra domanda e offerta di lavoro che si attesta rispettivamente al 26% e al 43%.
In un contesto di contrazione della domanda di lavoro nel manifatturiero, il 66% degli 890 operai specializzati e conduttori di impianti e macchine risulta difficile da reperire. La parte più consistente delle assunzioni interessa gli operai specializzati nelle costruzioni (130 entrate, difficoltà di reperimento del 77%), seguiti dai conduttori di veicoli a motore (110 entrate, con una difficoltà di reperimento dell’81%) e dagli operai specializzati nelle rifiniture delle costruzioni (90 entrate, difficoltà del 55%). Gli operai specializzati nella lavorazione di cuoio, pelli e calzature, con 80 assunzioni programmate, mostrano difficoltà di reperimento in circa quattro casi ogni dieci.
La richiesta di dirigenti, professioni con elevata specializzazione e tecnici (440 unità) mostra una difficoltà di reperimento che si attesta al 59%. Tale valore scende di qualche punto (50%) per i tecnici della salute (60 entrate), mentre sale al 64% per i tecnici dei rapporti con i mercati (60 assunzioni).
Infine, tra le professioni non qualificate (430 ingressi a novembre) le difficoltà di reperimento interessano circa quattro posizioni su dieci offerte. Le categorie più richieste sono quelle del personale addetto allo spostamento e alla consegna merci (240 unità) e del personale nei servizi di pulizia (160 unità).