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Moda in crisi, lunedì in Regione un tavolo per discutere della situazione del comparto

17 novembre 2024 | 13:17
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Moda in crisi, lunedì in Regione un tavolo per discutere della situazione del comparto

Dopo la manifestazione che ha portato in piazza i lavoratori della filiera

Il periodo di crisi dell’industria del settore moda non si ferma e il rapporto della Banca d’Italia sulle economie regionali riporta cifre ulteriormente preoccupanti sull’andamento di un settore strategico per il Made in Italy e per la Toscana. Per questo è stato convocato nella presidenza della Regione Toscana, per domani lunedì 18 novembre, un tavolo per discutere della situazione del comparto moda e delle misure utili a superare la drammatica situazione dell’intera filiera.

“Nel 2024 – spiega la Cgil di Firenze – la flessione dell’attività industriale si è intensificata specialmente per le imprese più piccole e nel comparto della moda con una forte frenata anche negli investimenti. Secondo le stime dell’Irpet, inoltre, la produzione industriale è scesa del 4,9% nel primo trimestre del 2024 e del 3,8% nel secondo trimestre. Nei primi 9 mesi dell’anno le ore autorizzate di CIG e dei Fondi di Solidarietà sono aumentate del 214% nella produzione di pelli, cuoio e calzature, del 159% nell’abbigliamento e del 177% nel tessile”.

“A fronte di questa situazione emergenziale – dice Fabio Berni della segreteria Cgil Toscana -, migliaia di lavoratrici e di lavoratori provenienti da tutta la Toscana hanno dato vita ad una grande manifestazione unitaria martedì 12 novembre a Firenze richiedendo, tra le altre cose, l’attivazione di misure urgenti al Governo in merito all’estensione degli ammortizzatori sociali e alla definizione di politiche industriali per salvaguardare il lavoro e le competenze di un settore determinante per l’economia nazionale che in regione occupa oltre 110mila addetti”.

“È assurdo e irresponsabile – prosegue Berni – che su un tema determinante come quello dell’estensione degli ammortizzatori sociali di cui si parla da quasi un anno e che ha visto il governo emanare un decreto (in ritardo e contenente misure ampiamente insufficienti) soltanto alla fine di Ottobre, non si sia ancora a nulla e per questo risulti ancora inutilizzabile per mancanza di circolari e direttive”.

I lavoratori e le lavoratrici della filiera durante la manifestazione del 12 novembre hanno richiesto anche la tutela dei livelli occupazionali da parte delle imprese della filiera attraverso un’equilibrata gestione degli ordinativi, politiche di forte contrasto all’illegalità e allo sfruttamento lavorativo, la qualificazione e il tracciamento della filiera nonché la corretta applicazione contrattuale, l’individuazione dei fabbisogni formativi e delle relative iniziative di formazione, il supporto ai processi di aggregazione e di innovazione, strumenti di sostegno finanziario ai lavoratori in difficoltà.