Il Gip di Firenze ha archiviato ieri (27 maggio) l’inchiesta sulla gara per l’affidamento del trasporto pubblico regionale su gomma in Toscana, come richiesto dalla procura di Firenze nei mesi scorsi. Tutti e 16 gli indagati sono stati prosciolti dalle accuse. La gara, aggiudicata da Autolinee Toscane, una società del colosso francese Ratp, prevedeva la gestione del servizio per 11 anni con un valore di 4 miliardi di euro.

Tra le persone coinvolte nelle indagini figuravano l‘ex governatore toscano Enrico Rossi, l’ex assessore regionale Vincenzo Ceccarelli, l’amministratore delegato di Autolinee Toscane Jean Luc Laugaa e il presidente di Ratp Dev Italia Francois Mazza. I reati ipotizzati includevano turbativa d’asta, falso ideologico e tentata induzione a dare o promettere utilità.

La procura ha motivato la richiesta di archiviazione sostenendo che gli elementi raccolti non consentivano di formulare una ragionevole previsione di condanna. Il consorzio Mobit, sconfitto nella gara e firmatario dell’esposto che aveva avviato le indagini, non si è opposto all’archiviazione. Dopo quattro anni dall’apertura dell’inchiesta, il caso è stato chiuso.

Sul tema l’assessore ai lavori pubblici della Regione Toscana, Stefano Baccelli: “Ci sono voluti quattro anni per dimostrare la correttezza dell’operato della Regione nella gestione della gara per il lotto unico del Tpl regionale. Una volta per tutte, l’archiviazione dell’inchiesta da parte del tribunale di Firenze fa cadere ogni accusa mossa contro l’ex presidente della Regione e l’ex assessore alle infrastrutture e trasporti. Ciò che dunque resta dunque è l’ennesima prova della trasparenza nonché della competenza e del profondo senso di responsabilità che distinguono l’intera struttura regionale, chiamata allora a farsi carico di un’operazione inedita ed estremamente complessa”.