“Il Governo riconosca la centralità di questo segmento produttivo”: approvata in consiglio regionale la risoluzione sulle criticità del Distretto



L’atto di indirizzo impegna la Giunta. No dei 5 stelle: “È difficile ora distinguere la parte dell’imprenditoria sana da quella che ha violato la legge”
L’aula del consiglio regionale ha approvato a larga maggioranza la risoluzione sulle criticità del settore conciario, con particolare riferimento al distretto di Santa Croce sull’Arno e Ponte a Egola. L’atto, presentato dalla commissione Sviluppo economico e rurale, ha ricevuto i 27 voti favorevoli di Partito democratico, Italia Viva, Fratelli d’Italia, Lega e Gruppo Misto – Merito e Lealtà mentre il Movimento 5 Stelle ha votato contro.
La risoluzione fa seguito all’audizione delle associazioni dei rappresentanti datoriali e dei lavoratori del distretto conciario di Santa Croce e Ponte a Egola, che si è tenuta a inizio maggio in seno alla stessa commissione. In quella occasione sono state presentate alcune proposte per mitigare le criticità del settore, chiedendo il supporto della Regione, delle associazioni di categoria delle imprese, delle organizzazioni sindacali e delle Camere di commercio.
L’atto di indirizzo impegna la Giunta regionale e il presidente ad attivarsi nei confronti del Governo affinché, alla luce del contingente quadro socio economico, dell’andamento del comparto nei primi mesi del 2024 e del valore di primaria importanza che esso rappresenta sia a livello nazionale che per la Toscana, vengano attivati strumenti e misure in grado di sostenere l’intera filiera. Ancora, li impegna affinché si costituisca un Tavolo regionale sulla crisi del settore moda “che coinvolga tutti i settori e tutti i distretti interessati al fine di ricercare strumenti omogenei e capaci di superare l’attuale fase del distretto conciario di Santa Croce sull’Arno e Ponte a Egola e sviluppare politiche economiche e industriali di prospettiva capaci di salvaguardare il know how esistente (costituito da imprese all’avanguardia e manodopera altamente specializzata) e rilanciare il made in Italy e made in Tuscany”.
Infine, li impegna a valutare le proposte che le associazioni dei rappresentanti datoriali e dei lavoratori del Distretto conciario di Santa Croce sull’Arno e Ponte a Egola hanno avanzato nel corso dell’audizione e a trasmettere la risoluzione al Governo e ai gruppi parlamentari. Tra queste ci sono l’estensione straordinaria della possibilità di ricorrere alla cassa integrazione per le aziende dell’industria, l’azzeramento dei contatori inerenti la cassa integrazione delle aziende dell’artigianato (Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato) e il suo ulteriore finanziamento; la concessione di moratorie sui finanziamenti; l’implementazione di strumenti che agevolino la concessione del credito alle micro imprese e alle piccole e medie imprese; l’introduzione di strumenti di finanza alternativa a supporto del territorio; misure di politica attiva del lavoro capaci di generare occupazione stabile e garantire la riqualificazione delle risorse umane già presenti in azienda; strumenti di sostegno alle aggregazioni tra imprese, reti e filiere.
Un’operazione di sintesi portata avanti in Seconda commissione dal vicepresidente della commissione controllo e dalla presidente del gruppo di opposizione già alla guida della commissione d’inchiesta infiltrazioni mafiose e criminalità organizzata. Il primo ha sottolineato la bontà di un lavoro ampiamente condiviso che ha accolto spunti e sollecitazioni arrivati durante le audizioni con tutti i soggetti che operano nel settore. Mentre la capogruppo ha evidenziato il ruolo delle istituzioni che hanno il dovere di stare al fianco di tutti settori industriali della Toscana, auspicando che il Tavolo sulla moda già convocato dal presidente della Giunta regionale arrivi presto a risultati concreti. Aggiungendo che è fondamentale creare un percorso formativo incentivato per addetti ai lavori che spesso sono difficili da reperire.
“Una convocazione tempestiva” sottolineata dal consigliere segretario dell’Ufficio di presidenza di minoranza, che si è detto soddisfatto per il risultato raggiunto, anche se sarebbe stato più corretto aspettare l’approvazione di questa proposta di risoluzione. È fondamentale, ha aggiunto, aiutare le piccole e medie imprese di questo settore in crisi a consorziarsi se ne faranno richiesta.
Un no convinto è arrivato dalla presidente del gruppo di minoranza e già componente della commissione d’inchiesta infiltrazioni mafiose e criminalità organizzata, perché la regione soffre di una grave crisi ambientale e non si può ignorare che uno dei più gradi scandali, quello del Keu, sia avvenuto in quel distretto: “È difficile ora distinguere la parte dell’imprenditoria sana da quella che ha violato la legge e a fare chiarezza sarà la magistratura”.
Il consigliere Pieroni
“La risoluzione approvata oggi – ha dichiarato in Aula Andrea Pieroni, consigliere regionale Pd – è frutto di un lavoro ampiamente condiviso dalle forze politiche presenti in Consiglio regionale e delle sollecitazioni raccolte nelle audizioni del 2 maggio in Commissione sviluppo economico, alla presenza di tutti i principali attori del distretto conciario, imprese e sindacati. La risoluzione che riguarda il distretto conciario di Santa Croce contiene una serie di misure che sottoponiamo al governo regionale per dare supporto al territorio.
L’obiettivo è realizzare nuove politiche attive sul lavoro, creare strumenti finanziari a sostegno delle imprese, delle reti e delle filiere, oltre a istituire un tavolo regionale per il sostegno e il rilancio del settore moda. Un’azione che il presidente della Regione Eugenio Giani ha già attivato il 14 maggio, convocando un primo incontro con gli attori del comparto moda per acquisire i primi elementi di conoscenza.
Chiediamo, inoltre, un’attenzione specifica al Governo nazionale affinché riconosca la centralità di questo segmento produttivo. Parliamo di un sistema economico locale di cui fanno parte circa 500 imprese, 6mila addetti, per una produzione che vale il 35% per le pelli e il 98% per il cuoio da suola. Il comparto moda è uno dei pilastri fondanti dell’economia toscana, fa leva sulle migliori tradizioni artigianali del saper fare, sulla creatività, sulla capacità di innovare e di essere uniti nell’intraprendenza anche di fronte alle difficoltà. Stiamo assistendo a una fase di grande sofferenza delle imprese, perlopiù piccole e medie, derivante dalle crisi internazionali, dall’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia e dell’inflazione galoppante.
Nel frattempo si è modificata la morfologia industriale del settore conciario in virtù dell’ingresso nelle aziende dei grandi gruppi della moda e dei fondi di investimento, spostando altrove i centri decisionali. A ciò si aggiunga il contrarsi sensibile della fascia media del mercato che assicurava i volumi produttivi, con conseguenze sull’occupazione e un aumento della cassa integrazione. L’obiettivo è quello di mantenere integro un sistema economico che si fonda su esperienze, know how e professionalità uniche. Per questo, visto che la ripresa non avverrà prima di fine anno/inizio 2025, è urgente che il governo regionale e, soprattutto il governo nazionale, diano risposte rapide, concrete ed efficaci per dare sollievo ad un distretto industriale leader in Italia e in Europa”.