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Biblioteca e archivio, il servizio torna al Comune e la Cgil proclama l’agitazione: “Da giugno 7 lavoratori a casa”

4 maggio 2024 | 13:10
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Biblioteca e archivio, il servizio torna al Comune e la Cgil proclama l’agitazione: “Da giugno 7 lavoratori a casa”

L’appalto non è stato prorogato. La comunicazione solo il 2 maggio

“Dall’1 giugno tutti i lavoratori saranno a casa per mancata proroga dell’appalto. Una sola parola: vergogna”. Per questo, la Filcams Cgil Pisa ha proclamato “lo stato di agitazione, che proseguirà con le azioni di lotta che condivideremo con i lavoratori”.

Lo scorso 2 maggio, fa sapere il Sindacato, “l’amministrazione comunale ha comunicato alla Filcams Cgil di Pisa di non avere l’intenzione di prorogare l’attuale appalto di servizi di biblioteca e archivio di deposito. In quest’appalto sono occupati 7 lavoratori altamente qualificati, che da anni lavorano nelle biblioteche di San Miniato e in archivio di deposito. Alcuni hanno iniziato qui nel 2004: sono 20 anni.

L’amministrazione comunale nel 2023 aveva svolto più confronti con il sindacato e aveva sempre confermato la volontà di salvaguardare l’occupazione. Poi fino ad aprile di questo anno, nonostante nostre segnalazioni in febbraio e richieste di incontro in marzo, l’Amministrazione non ha più risposto. Il 12 aprile, alle nostre richieste di chiarire il perché dell’interruzione del dialogo, l’Amministrazione ha provato a fornire una cronistoria sulla corrispondenza relativa alla nostra segnalazione sui problemi di sicurezza della biblioteca e archivio di San Miniato Basso, alla quale ancora oggi non abbiamo risposta.

Quella segnalazione da parte di questa organizzazione sindacale ha proseguito il percorso attraverso la rappresentate dei lavoratori per la sicurezza dell’appalto, che ha avvertito, in forza di legge, le autorità competenti, circa un mese dopo la nostra richiesta al Comune di un intervento entro 48 ore. Ecco perché l’8 marzo sono arrivati i pompieri”.

Qualche settimana prima, una delibera di giunta “riqualifica – spiegano ancora – una parte dei servizi in appalto legati all’archivio di deposito, e indica la digitalizzazione come futuro di quel servizio, non aveva fatto alcuna valutazione delle dirette conseguenze sull’occupazione di quel provvedimento. Tuttavia in quella sede, il Sindaco Giglioli e l’Assessore Arzilli si erano impegnati ad un ulteriore incontro nel quale confrontarsi in maniera tecnica e approfondita sull’appalto.

Ma, nella giornata di giovedì 2 maggio, alla presenza non soltanto della parte politica ma anche tecnica del Comune, l’Amministrazione ci ha comunicato di non voler proseguire con alcuno dei servizi in appalto, mettendo alla porta 7 lavoratori. La scelta, impietosa e crudele, è stata giustificata attraverso la volontà di digitalizzare l’archivio di deposito e di 2 nuove assunzioni a carico del Comune a seguito di un concorso uscito a novembre 2023. Questa organizzazione sindacale non ha mai ricevuto informazione alcuna negli incontri 2023 della volontà dell’Amministrazione di sostituire attraverso concorso alcune mansioni esternalizzate”.