
In provincia di Pisa rallentano le esportazioni: -4,5%
Il 2023 si è connotato per il rallentamento dell’export nella provincia di Pisa che, con una flessione del -4,5% rispetto al 2022, è risultato in controtendenza sia rispetto all’andamento regionale, in crescita del +5,6%, sia a quello nazionale che nel 2023 è risultato sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente. I dati evidenziano in particolare per le pelli e il cuoio una flessione del -9,7% rispetto all’anno precedente.
Per un migliore inquadramento dell’andamento dell’export pisano nel 2023 è tuttavia da considerare che, successivamente al crollo del 2020 la ripresa era stata significativa già a partire dal 2021 con livelli record, poi superati nel 2022 con quasi 3,9 miliardi di vendite all’estero di prodotti Made in Pisa. In termini di valori assoluti, quindi, il dato del 2023, seppure in contrazione, resta ancora consistente con oltre 3 miliardi e settecentomila euro di esportazioni. La frenata riscontrata è dovuta soprattutto alla flessione dei settori che caratterizzano l’economia pisana come i cicli e motocicli, le pelli e il cuoio per il distretto conciario di Santa Croce sull’Arno e anche la chimica, le calzature, l’abbigliamento e il vino. Una situazione dunque piuttosto diffusa e trasversale ai settori ad eccezione di alcuni le cui produzioni hanno visto crescere le esportazioni come i mobili, la farmaceutica, i macchinari di impiego generale e speciale, gli utensili.
Le importazioni nella provincia di Pisa nel 2023 sono diminuite del -12,2% dopo il +34,2% fatto segnare del 2022. Alla frenata ha contribuito il ridimensionamento del valore degli acquisti di prodotti chimici di base, mezzi di trasporti, metalli di base e cuoio conciato.
Gli andamenti settoriali
Nello scenario di diffuso peggioramento delle esportazioni pisane nel 2023, i cicli e motocicli, nonostante una diminuzione del valore esportato del 4,6%, restano in prima posizione rappresentando, con quasi 850 milioni di euro, il 23% del valore complessivo delle merci pisane destinate all’estero. Tra le destinazioni in crescita si evidenzia la Turchia, che nel 2023 ha visto più che triplicare il valore degli acquisti di cicli e motocicli made in Pisa a oltre 51 milioni, un valore decuplicato rispetto al 2021. Ottima poi anche la crescita delle vendite negli Emirati Arabi Uniti, dove i valori sono quasi quadruplicati, in Croazia (+67,3%), Messico (+101,6%), Slovenia (+7,4%) e Romania (+51,2%).
Significativa flessione invece per la Germania (-6,8%) che si conferma, ciononostante, il primo mercato di destinazione del settore con vendite per 217 milioni di euro. In deciso calo anche Francia (-14,3%), Paesi Bassi (-35,4%), Regno Unito (-27,4%) e Cina (-72,1%, tornata sui valori del 2021). Più contenuto il calo delle vendite in Spagna (-1,9%) e negli Stati Uniti (-3,8%).
Gli effetti economici della pandemia sul “sistema” moda pisano erano stati pesantissimi ed erano andati a sovrapporsi a una crisi già in atto da alcuni anni precedenti il 2020. Dopo la netta ripresa post-pandemia, il 2023 ha presentato nuovamente flessioni diffuse.
I dati sull’export pisano nel 2023 evidenziano infatti per le pelli e il cuoio una flessione del -9,7% rispetto all’anno precedente, a quota 570 milioni di euro, che rispecchia il momento non favorevole anche a livello nazionale dell’industria conciaria, sulla quale ha influito in modo severo anche l’aumento esponenziale dei costi dell’energia. La Francia si conferma il primo mercato di sbocco (oltre 130 milioni di euro), in aumento del 12% rispetto al 2022, una tendenza in sintonia a quella nazionale dovuta al traino indotto dal lusso, dalla domanda delle case dell’alta moda del paese d’oltralpe. Il successo delle pelli pisane è buono anche in Germania, dove nel 2023 si sono superati i 30 milioni di euro in valore con una crescita del 10% rispetto all’anno precedente. Crescono molto, inoltre, le vendite in Messico (+54,4%), Tunisia (+15%) e Brasile, dove il valore delle esportazioni è triplicato seppur restando su livelli modesti. Le note dolenti arrivano dai principali mercati di sbocco europei, quali Spagna (-9,5%), Portogallo (-3,9%), Regno Unito (-26,1%) e Paesi Bassi (-32%), dove la flessione dell’export delle pelli pisane è diffusa e marcata. In flessione anche gli altri mercati di riferimento, con la Cina che ha ridotto gli acquisti di pelli pisane del -2,8% scendendo sotto la soglia dei 40 milioni di euro, gli Stati Uniti (-22,9%), dove sembra essersi raffreddata la domanda di pellame di qualità per l’arredamento a beneficio di prodotti di minor prezzo e pregio. La flessione è stata infine rilevante nel 2023 anche sulla piazza di Hong Kong, dove le vendite sono calate di oltre 8 milioni (-22,8%) con ciò riproponendo una tendenza al ribasso costante negli ultimi anni, e in Corea del Sud (-53,3%) dove si sono persi oltre 9 milioni di export.
Anche l’export delle calzature pisane nel 2023 ha subìto una flessione dell’8,7% rispetto al 2022 scendendo a 142 milioni di euro. Il dato degli Stati Uniti, principale destinazione commerciale, balza in evidenza per il significativo calo del -32,9% e la diminuzione di oltre 14 milioni di euro, passando dagli oltre 43 milioni del 2022 ai 29 del 2023. L’abbigliamento ha mostrato dati 2023 in diminuzione dell’11% rispetto al 2022, con vendite all’estero per 109 milioni nell’anno. Alla buona prestazione in Francia che, con circa 27 milioni di euro e una crescita del 19,6% rispetto al 2022 si conferma prima destinazione, si contrappone la contrazione negli altri sbocchi commerciali esteri, specie in Asia. Gli Stati Uniti flettono del -9,5%, mentre tra i paesi asiatici perdono soprattutto Hong Kong (-34%), Giappone (-33,4%), Macao (-54,1) e Corea del Sud (-37,5%).
Altro settore pisano in salute è risultato quello della Meccanica, che nel complesso ha realizzato vendite all’estero per 621 milioni di euro (+2,3%). Le macchine di impiego generale hanno registrato una marginale crescita (+0,3%) a quota 376 milioni, con la Germania che si è confermato primo mercato anche se in calo del -6,1%. Difficoltà anche per le vendite in Spagna (-8,6%) e Belgio (-20,5%), mentre sono aumentate le esportazioni verso gli Stati Uniti (+4,7%) e soprattutto Messico (triplicate), Ungheria e Lussemburgo. Ottima dinamica invece per le vendite estere delle altre macchine di impiego generale, salite del +8,2% nell’anno a 103 milioni, e delle altre macchine per impieghi speciali che hanno segnato un +11,3% per complessivi 78 milioni di prodotti esportati.
L’industria pisana dei medicinali e preparati farmaceutici ha visto salire i valori esportati, seppur con percentuale contenta (+2%), arrivando a 239 milioni di euro nell’anno. L’Austria consolida la posizione di principale partner commerciale della provincia con quasi 190 milioni di prodotti acquistati dal territorio pisano, segnando una crescita del +24,2% nell’anno. In calo alcuni partner europei, tra cui la Spagna in flessione del -26% a quasi 25 milioni, la Francia dove crollano le vendite (-88,8%), ma anche la Svezia dopo il picco del 2022 e la Grecia. Va considerato che i valori possono risentire di alcune singole commesse acquisite, e che il settore è stato uno dei più sollecitati a partire dal periodo pandemico.
La chimica ha conseguito invece nel 2023 una decisa contrazione, perdendo nel complesso 55 milioni di esportazioni. Le vendite di prodotti chimici di base, fertilizzanti e composti azotati, materie plastiche e gomma sintetica hanno subìto una flessione del -25,3% nel 2023 scendendo a quota 154 milioni di euro, mentre gli altri prodotti chimici hanno limitato le perdite al -3,9% per un totale di 67 milioni esportati nell’anno. Spagna, Germania e Francia sono risultate le principali destinazioni dei prodotti della chimica di base pisana, tutte accomunate dal segno negativo dopo la forte crescita del 2022. La Spagna risulta il principale mercato di sbocco nell’anno (oltre 28 milioni), pur in diminuzione del -16,6%. In forte calo la Germania (-45,8%) dopo l’exploit del 2022. Sono cresciute, invece, le vendite verso la Cina (+37%), l’Irlanda (+33,5%) e soprattutto il Lussemburgo, nuovo mercato dove hanno sfiorato gli 8 milioni di euro nell’anno.
L’arredamento pisano nel 2023 si è fatto ben valere all’estero con le vendite che sono aumentate del 14,9% rispetto al 2022 portandosi a 110 milioni di euro nell’anno, nota oltremodo positiva se comparata all’andamento nazionale che è stato di segno negativo e con i principali mercati di riferimento quali Germania e Stati Uniti in affanno. Per i mobili pisani la Francia si è confermata la principale destinazione con quasi 13 milioni di valore esportato nel 2023, in crescita del +9,1% rispetto al 2022. In Cina, secondo mercato di sbocco, la crescita è stata del +13,2% per un valore che si è attestato a oltre 11 milioni di euro. Nonostante il raffreddamento del mercato interno, negli Stati Uniti (+1,8%) e in Germania (+0,4%) il mobile pisano ha mantenuto segno positivo superando i 9 milioni di euro di valore. In forte crescita le vendite in Svizzera (+147,8%), salite a quasi 8 milioni dai 3 dell’anno precedente. Ottimi aumenti anche in Kirghizistan e India.
Le esportazioni di bevande, che per il territorio pisano significano prevalentemente vino, hanno registrato nel 2023 una flessione del -2,3%, in sintonia con quella nazionale, per complessivi 67 milioni di euro di prodotti esportati nell’anno. Si è arrestata, dunque, la crescita delle esportazioni enologiche degli ultimi due anni (+78,1% nel 2021 e +8,2% nel 2022) dopo la grande crisi apertasi per la chiusura totale delle attività di ristorazione nel periodo pandemico. Le buone performance del vino pisano in Germania (+41%), Danimarca (+85,6%), Finlandia (+16,9%), Regno Unito (+42,2%), Giappone (+23,4%), Paesi Bassi (+3,5%) e l’exploit in Corea del Sud non sono stati sufficienti a compensare il calo sugli altri mercati di riferimento. In primis su quello statunitense, di gran lunga il più rilevante che, dai quasi 22 milioni di euro di valore esportato nel 2022 è sceso ai circa 19,5 milioni nel 2023, per una flessione del -10,4%. Con valori in diminuzione si accodano inoltre tutte le altre principali destinazioni europee, tra cui Svezia (-6,2%), Svizzera (-9,4%) e Polonia (-5,9%), ed extra UE, con la Cina in ulteriore forte calo (-58,2%).
Sono cresciuti anche i fatturati esteri degli utensili e oggetti di ferramenta, con un +5,5% per un totale di 63 milioni di euro.
Pur in un quadro delle esportazioni pisane nel 2023 all’insegna del rallentamento, la Germania, con oltre mezzo miliardo di euro di valore delle merci esportate e pur perdendo il 7,9% rispetto al 2022, si conferma la destinazione principale. Il calo sensibile, in Germania, ha riguardato il valore delle vendite di cicli e motocicli, dei prodotti chimici di base, dei metalli di base, degli autoveicoli e dei prodotti farmaceutici di base.
Anche nel resto dell’Europa i dati non sono migliori con la Francia che, pur flettendo dell’1,5%, si è mantenuta il secondo mercato di sbocco delle esportazioni della provincia con un valore complessivo di oltre 430 milioni di euro. Flessioni anche nell’export verso la Spagna (-6,9%), il Regno Unito (-19,1%), i Paesi Bassi (-6,3%), la Svizzera, la Polonia, il Belgio, il Portogallo, la Grecia. Si distinguono in controtendenza, invece, l’Austria con un +11,1% nel 2023 grazie al buon andamento delle esportazione di medicinali e preparati farmaceutici, la Romania in aumento del +16,3% e la Turchia che cresce addirittura del +76,3% per il forte incremento, come detto in precedenza, delle vendite di mezzi a due ruote più che triplicate nell’anno.
Fuori dall’Europa, gli Stati Uniti, quarta destinazione delle merci pisane con quasi 300 milioni, nel 2023 hanno mostrato un flessione del -9,7% rispetto all’anno precedente per la contrazione dell’export di calzature, strumenti di misurazione, cuoio, cicli e motocicli, vino. In forte calo anche la Cina (-15%) per la severa contrazione, tra le altre, della domanda di cicli e motocicli (-72,1%) e delle altre macchine per impieghi speciali.