San Miniato, i sindacati attaccano il Comune: “Poca attenzione alla valorizzazione del personale”

La lettera al sindaco: “I lavoratori si sono resi disponibili ad attivare forme di mobilitazione laddove dovesse perdurare questa situazione”
“Le scriventi organizzazioni sindacali territoriali e le rsu del comune di San Miniato su mandato (votato all’unanimità) dell’assemblea del 28 novembre 2023, con la presente intendono manifestare la propria contrarietà nei confronti di codesta amministrazione per le politiche di gestione del personale e dei rapporti con la parte sindacale che, ricordiamo, agisce sempre e solo nell’interesse dei lavoratori e delle lavoratrici per il buon funzionamento dei servizi”. Inizia così la lettera firmata da Fp Cgil Pisa, Cisl Fp Pisa, Uil Fpl e Rsu comune di San Miniato indirizzata al sindaco e alla giunta.
“Si rileva che da diversi anni codesta amministrazione adotta atti e assume decisioni con propri indirizzi politici che non sembrano aver mai tenuto in considerazione il forte disagio, il clima interno che ormai da tempo si respira all’interno dell’ente anche a causa di una grave carenza di personale in tutti i settori e servizi a cui non si è mai posto rimedio in modo strutturale – continuano -. A tal proposito è sufficiente analizzare il trend risultante dalle dotazioni organiche che in pochi anni è passato da oltre 200 dipendenti a circa 170. In questa situazione già carente, siamo venuti a conoscenza che l’Ente, a seguito del calcolo del valore soglia previsto dal Dm attuativo 17 marzo 2020 (percentuale sulla quale l’Ente calcola la propria capacità assunzionale), lo ha sforato per una percentuale oltre il 27%. Sforamento giustificato dal sindaco prima con una nota datata 11 luglio 2023 e poi ribadito dallo stesso durante un incontro e dalla parte pubblica durante la delegazione trattante a causa del costi degli arretrati dovuti al rinnovo contrattuale del personale dipendente (somma di circa 181.000,00)”.
“Tale giustificazione riteniamo sia di una gravità inaudita soprattutto se detta da chi tutti i giorni, per dare i migliori servizi ai propri cittadini, si avvale del grande lavoro dei propri dipendenti – continuano -. A seguito della richiesta di delucidazioni, siamo venuti a conoscenza che lo sforamento della spesa di personale cui sopra deriva anche e soprattutto dall’aumento (circa il doppio) del fondo crediti esigibili rispetto all’anno 2022 a cui l’Ente non ha mai dato una spiegazione plausibile sulle reali motivazioni. Facciamo notare che in tutta la provincia di Pisa nessun altro ente locale ha sforato il valore soglia cui sopra e si ricorda che è in fase di rinnovo il ccnl dei dirigenti enti locali, chissà se anche questo verrà considerato un problema; L’ente ha quindi deciso di rinunciare a 4 assunzioni già previste nel piano occupazionale (2 posti liberati da cessazione dell’anno in corso e 2 posti vacanti già dall’1 gennaio 23) precisamente: 1 operatore esperto ex B1 settore 3; 1 funzionario settore 3; 1 operatore esperto settore 4; 1 funzionario settore 4. Nonostante quanto sopra, abbiamo appreso che il Comune di San Miniato è stato promotore della scelta insieme agli altri 3 enti del Valdarno (S.Croce, Montopoli, Castelfranco di Sotto) della scelta di assumere un dirigente articolo 110 per 3 anni (bando già pubblicato e mai posto in discussione negli incontri ufficiali) per il servizio Upa a seguito del pensionamento del responsabile che ricopriva un ruolo di Eq”.
“A parte la riflessione sull’opportunità di assumere un dirigente da parte di amministrazioni tutte prossime al rinnovo elettorale, sarebbe stato opportuno effettuare anche una valutazione sui problemi che negli anni sono stati rilevati rispetto al funzionamento del servizio Upa – precisano -. Elemento ancora più grave, confermato durante l’ultima delegazione trattante è che nessuna analisi è stata fatta sui costi di tale operazione, quale impatto avrà sulla spesa di personale, sulla capacità assunzionale per cui i dipendenti del Comune di San Miniato si troveranno nuovamente a dovere pagare e non sappiamo quanto, una scelta puramente politica. Altro elemento negativo emerso durante la contrattazione 2023, è stata quella che l’Ente ha non voluto incrementare il fondo della produttività quella quota pari al 1.2 del monte salari 97 pari a 45.398,00 euro giustificandolo con lo sforamento della spesa di personale sopra ricordato. Anche in questo caso il comune di San Miniato è l’unico in tutta la provincia a non aumentare il fondo a favore dei propri dipendenti che di fronte ad un un periodo economico certo non favorevole, ad un’inflazione galoppante, dovranno scontare un’ulteriore riduzione del proprio salario in misura maggiore rispetto ai colleghi di altri enti”.
“Si ricorda che il fondo 2023 è il primo a cui finalmente non è stata applicata la decurtazione per un debito di circa 50.000,00 a seguito di un errore nella costituzione dello stesso nell’anno 2014 e che ha portato i dipendenti a dover subire una riduzione del proprio salario accessorio per 10 anni. Il comune di San miniato ha da sempre dimostrato una scarsa disponibilità ad ascoltare le istanze della parte sindacale e da sempre posto poca attenzione alla valorizzazione del personale prevedendo infatti ad esempio la ripresa dell’istituto delle progressioni orizzontali solo dall’anno 2017 e solo per pochi dipendenti privilegiando chi era titolare di Eq (ex Po) a fronte di un sistema di valutazione che appunto valorizzava solo gli apicali. A tal proposito si rileva da tempo che non vengono rispettate le fasi previste dal sistema di valutazione visto tanto che non vengono attribuiti gli obiettivi o se viene fatto avviene ormai a fine anno, non si effettua la valutazione intermedia e quella finale resta nella discrezionalità dei dirigenti senza un coordinamento tra gli stessi come più volte chiesto dalla parte sindacale al fine di dare a tutti i dipendenti la stessa possibilità di carriera e di valorizzazione. Si rilevano elementi di criticità anche per il personale della pm a cui viene proposta la revisione dell’orario di lavoro senza un’evidente motivazione e in controtendenza a quello che avviene in altri comandi”.
“Valutato quanto sopra, riteniamo sia necessario da parte dell’amministrazione una presa d’atto di quanto emerso durante l’assemblea comunicando sin da ora che i lavoratori si sono resi disponibili ad attivare forme di mobilitazione laddove dovesse perdurare questa situazione. Si resta a disposizione delle parti in indirizzo per qualsiasi incontro si ritenga utile”.