Lavoro, cala la domanda nelle imprese della provincia di Pisa: nel 33% dei casi mancano i candidati

La fotografia di agosto 2023 sui dati elaborati dalla dalla Camera di Commercio della Toscana nord ovest e dall’Istituto studi e ricerche
Sono 4360 i lavoratori che le imprese delle province di Lucca, Massa Carrara e Pisa hanno domandato nel mese di agosto 2023. Pur essendo ormai quasi conclusa la stagione estiva si mantiene ancora elevata la richiesta di personale nel turismo (alloggio e ristorazione).
La domanda di lavoro è vivace anche nelle costruzioni evidenziando ancora il ruolo propulsivo degli incentivi fiscali, anche se in progressiva attenuazione, ma anche dei cantieri del Pnrr, anche questi però a rischio a causa delle incertezze legate alla copertura finanziaria. Ma le buone notizie si fermano qua. Si acuiscono infatti le difficoltà di reperimento di personale: spesso mancano figure professionali con elevata specializzazione, soprattutto laureati, oltre al deficit di operai specializzati nei settori economici più rilevanti dell’economia locale e, come detto, nell’edilizia. Questo, in sintesi, è quanto emerge dai numeri di agosto 2023 del Sistema informativo Excelsior: un’indagine nazionale che fornisce dati su base provinciale realizzata da Unioncamere in collaborazione con Anpal ed elaborati dalla dalla Camera di Commercio della Toscana nord ovest e dall’Istituto studi e ricerche (Isr).
“I dati sulla domanda di lavoro – commenta Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio della Toscana nord ovest – segnalano come la carenza di lavoratori in settori chiave della nostra economia rappresenti un motivo di forte preoccupazione per le imprese. Non solo manca personale per il turismo e l’edilizia, come era forse lecito attendersi dato l’approssimarsi della fine della stagione estiva e la forte spinta dei bonus fiscali e del Pnrr, ma si fa fatica anche a trovare operai specializzati e tecnici informatici. In questo contesto, in collaborazione con la Fondazione Isi e l’Istituto di studi e ricerche, come Camera di Commercio saremo parte attiva al Salone dello studentein programma il prossimo 27 e 28 settembre a Carrara. Vogliamo usare questa opportunità per orientare i giovani e le famiglie verso scelte di studio e professionali consapevoli rispetto alle richieste del nostro sistema produttivo”.
La rilevazione ha coinvolto in provincia di Lucca, Massa-Carrara e di Pisa, rispettivamente un campione di 873, 386 e di 860 aziende in tre tornate di indagine mensili. Le informazioni sui flussi di entrate programmate dalle imprese riguardano le attivazioni di contratti di lavoro (a tempo indeterminato, a tempo determinato, stagionali, a chiamata, apprendistato, in somministrazione, di collaborazione coordinata e continuativa ed altri contratti non alle dipendenze) della durata di almeno un mese solare (pari ad almeno 20 giornate lavorative) per il trimestre oggetto di indagine.
La domanda di lavoro in provincia di Pisa
Dopo che i primi mesi dell’estate erano stati favorevoli, ad agosto la domanda di lavoro delle imprese pisane con dipendenti arretra leggermente: -3% rispetto ad agosto 2022. Si tratta, in valore assoluto, di 40 unità in meno rispetto allo scorso anno per un totale di 1.510 unità.
A fronte di questa flessione, continua ad aggravarsi il divario tra domanda e offerta di lavoro: le difficoltà nel reperimento dei profili richiesti da parte delle aziende pisane arrivano a interessare il 55% delle figure offerte: nove punti percentuali in più rispetto ad agosto 2022. Tra le motivazioni espresse dalle imprese la principale resta la mancanza di candidati (33%), in aumento di tre punti percentuali rispetto a dodici mesi prima, seguita dalla preparazione inadeguata degli stessi (stabile al 13%). Per poter accedere all’impiego ai candidati è richiesta una significativa esperienza lavorativa. Infatti, per il 45% delle assunzioni è richiesta una comprovata esperienza nel settore, mentre per il 16% è necessario aver accumulato esperienza nella professione. A Pisa, dal punto di vista dei contratti offerti, è forte il peso del tempo determinato (52%), seguito dalla somministrazione (22%), forma particolarmente utilizzata dall’industria, segue il tempo indeterminato (13%) e l’apprendistato (6%).
A Pisa si predilige, in media, personale più ‘adulto’: per il 46% delle posizioni sono infatti preferiti soggetti con più di 29 anni. In considerazione delle difficoltà di reperimento le aziende pisane riservano invece un 22% delle posizioni a personale immigrato. Considerando il titolo di studio, a ridurre la domanda di lavoro complessiva di agosto 2023 contribuisce la flessione di quelli in possesso della sola scuola dell’obbligo (-17% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, -120 unità) che porta il totale a 580 unità. In calo del 22% anche la richiesta di laureati (-40 unità), che si ferma a 140 assunzioni. Continua invece a crescere (+11%) la domanda di diplomati di scuola secondaria che con 50 ingressi arriva a quota 490 assunzioni ma anche di lavoratori con qualifiche/diplomi professionali (+32%, +70) che tocca quota 290 posizioni lavorative.
Bene le costruzioni perdono i servizi alle imprese. Ad agosto la domanda di lavoro del comparto industriale pisano cresce del 6% (+30 unità) portandosi a quota 530. L’incremento, tuttavia, si concentra esclusivamente nelle costruzioni (+27%, +40) grazie alla spinta che ancora proviene dagli interventi fiscalmente agevolati così come dai cantieri attivati dal Pnrr. Per contro la domanda dell’industria manifatturiera e public utilities rimane ferma sui livelli di agosto 2022: 350 ingressi. Se l’industria cresce, le possibilità di impiego nei servizi mostrano invece ad agosto una battuta d’arresto (-7%, -70 unità) rispetto allo scorso anno anche se con 980 assunzioni, il terziario è sempre il primo settore in termini di domanda di lavoro. All’interno dei servizi il commercio, il turismo e i servizi alle persone, rimangono sui livelli del 2022 mentre cala la domanda di servizi alle imprese (-17%, -70).
Difficoltà nel reperire personale tecnico. Pur in un contesto di stabilità della domanda di lavoro nel manifatturiero in agosto il 71% dei 490 operai specializzati e conduttori di impianti e macchine in ingresso sono ancora difficili da reperire: in quattro casi su dieci per mancanza di candidati, in due su dieci per preparazione inadeguata. Per questa professione quasi il 60% delle assunzioni è rivolta a persone con più di 29 anni e per più della metà delle richieste, a causa della domanda del settore edile, il titolo di studio richiesto si ferma alla scuola dell’obbligo. Come anticipato, l’effetto dei bonus fiscali e dello stimolo del Pnrr sui cantieri si riflette sulla quantità (e difficoltà di reperimento) delle figure ricercate. La parte più corposa delle assunzioni dalle aziende afferisce agli operai specializzati alle rifiniture nelle costruzioni (80 entrate, per una difficoltà di reperimento pari al 91%) e agli operai specializzati nelle costruzioni (80 entrate, difficoltà di reperimento dell’83%).
Passando al manifatturiero la scarsità di manodopera non accenna a calare: tra i conduttori di impianti (circa 50 assunzioni) arriva all’87% e tra gli operai specializzati nella lavorazione del cuoio (40 assunzioni) si ferma ad un più “contenuto” 68%. Molto difficile trovare personale anche quando si tratta di saldatori e meccanici. Il gruppo professionale dei dirigenti, professioni con elevata specializzazione e tecnici mostra una difficoltà di reperimento che si assesta 57%. Si tratta di professioni per le quali è preferito personale over 29 anni (il 50% della domanda delle imprese) anche se la quota di giovani arriva al 30%. Per questa categoria, nel 63% dei casi, le aziende pisane richiedono un titolo di studio universitario. Considerando le specializzazioni produttive della provincia (digitale e manifatturiero) non sorprende rilevare come si tratti di tecnici informatici e delle telecomunicazioni, tecnici dei rapporti con i mercati e tecnici dell’organizzazione e dell’amministrazione delle attività produttive: per tutte queste professioni la difficoltà di reperimento si assesta intorno al 60%.
La quota più elevata di assunzioni delle aziende pisane ad agosto (560 contratti) afferisce al gruppo degli impiegati, professioni commerciali e nei servizi. Qui le aziende pisane cercano personale giovane (il 42% fino ai 29 anni) e la quota di diplomati o in possesso di diploma professionale tocca il 71%. Anche in questo gruppo, a causa della difficoltà nel reperire addetti nella ristorazione, un’assunzione ogni due è considerata dalle imprese difficile da fare. La quota di esercenti e addetti nelle attività della ristorazione non solo è la parte più rilevante della domanda (240 unità) ma, in ragione del punto in cui si trova la stagione estiva, è anche quella più difficile da reperire (nel 69% dei casi). Per gli addetti alle vendite (150 unità la domanda delle imprese pisane) e per gli addetti alla segreteria (40 entrate) la difficoltà di reperimento è inferiore al 40%.
Per quanto concerne il personale non qualificato (280 unità ad agosto) si prediligono lavoratori più in là con gli anni (la percentuale di giovani con più di 29 anni rappresentano il 52%), senza un particolare titolo di studio (al 75% è richiesta appena la licenza media). Le difficoltà di reperimento interessano “solo” una posizione su tre offerte. Le categorie più rappresentative sono quelle del personale nei servizi di pulizia (190 unità) e personale addetto allo spostamento e alla consegna merci (90 unità).