Revet, i sindacati: “Sulle trasferte non avevamo mandato per concludere un accordo”

“Era impossibile bloccare un integrativo che prevedeva un aumento di più del 30% per delle prese di posizione che riguardavano i soli autisti”
“Come Rsu abbiamo sempre cercato di concludere accordi per tutelare tutti, senza privilegiare nessuno laddove non fosse possibile privilegiare tutti, sempre nella massima trasparenza”. Lo dicono Filctem Cgil e Ugl chimici rispondendo agli “storici autisti” sull’accordo integrativo Revet.
“Il passaggio del Contratto nazionale da Vetro a Gomma e Plastica – spiegano – è frutto di un accordo stilato in seguito a referendum aziendale del 18 dicembre 2019 dove ha partecipato al voto l’88% dei lavoratori e i si hanno raggiunto il 71%. Stessa cosa vale per l’accordo integrativo 2023-2025, anch’esso oggetto di referendum aziendale del 27 e 28 aprile 2023 a cui ha partecipato al voto il 75% dei lavoratori ed i si hanno raggiunto il 58%. Ne consegue che nessun accordo è stato imposto, ma è stato approvato dalla maggioranza dei lavoratori con buone partecipazioni al voto sui circa 200 dipendenti.
Il tema trasferta giornaliera è stato sollevato durante la trattativa di rinnovo dell’integrativo 2023-2025 dagli autisti assunti con il Contratto Gomma e Plastica, di seguito nominati ‘nuovi’, i quali chiedevano un aumento rispetto ai 14,50 euro al giorno della trasferta prevista dal contratto, per ridurre il gap rispetto agli autisti ‘storici’ a cui era riconosciuta una trasferta di 40,32 euro al giorno da precedente integrativo.
L’azienda, illustrando le prospettive di crescita del settore Logistica per il quale si prevede l’acquisizione di servizi e conseguenti assunzioni, ha premesso più volte che per seguire tali prospettive non erano sostenibili aumenti di risorse destinate al monte trasferte. Anche perché le circostanze del riconoscimento della trasferta degli autisti ‘storici’ erano cambiate notevolmente, viste anche le risorse che sono state investite nel rinnovo, nel miglioramento e nell’ammodernamento del parco mezzi. Infatti questa indennità era prevista per un disagio dovuto alle condizioni di lavoro che portavano gli autisti ad eseguire la raccolta fuori dal mezzo salendo sopra la cabina di guida dove era posta la zona di comando esponendo il personale a qualsiasi condizione meteo, mentre oggi i nuovi mezzi permettano all’autista di rimanere a bordo all’interno della cabina di guida, dotata di aria condizionata, e manovrare con joystick e telecamere il braccio per la raccolta dei rifiuti.
Durante la trattativa si è creata una rottura tra gli autisti ‘storici’ e quelli ‘nuovi’, emersa in crescendo durante le assemblee, che ha visto anche il manifestarsi di eventi poco piacevoli, pur comprendendo la delicatezza del tema toccato. Questo ha portato al rifiuto di una ipotetica controproposta finale che l’azienda avrebbe probabilmente accettato salvo piccole ulteriori contrattazioni. La controproposta finale prevedeva l’istituzione di tre fasce di importo della trasferta diverse tra autisti ‘storici’ e ‘nuovi’, da assegnare in base allo svolgimento di alcune attività oggettivamente misurabili e già presenti nelle operazioni giornaliere dell’autista (rifornimento, lavaggio e scarico mezzo) che non sempre venivano svolte.
Non riuscendo a trovare una sintesi, gli autisti ci hanno tolto il mandato a portare altre proposte, di fatto lasciando all’azienda la facoltà di decidere per loro. In seguito alla mancata presentazione di una proposta che tenesse conto delle premesse, l’azienda ha deciso di assegnare una trasferta di 20 euro al giorno uguale per tutti, successivamente trattata dalle Rsu con non poche difficoltà, ma con un buon successo, per portarla a 22″.
Al sindacato “Dispiace anche a noi veder ridotto il valore della trasferta per gli autisti ‘storici’, tuttavia riteniamo che anche una non irrilevante responsabilità in merito l’abbiano avuta proprio tutti gli autisti, in quanto nonostante si siano tenute 4 assemblee convocate dalle Rsu esclusivamente per loro, di cui una sul tema sicurezza, non ci sia stato dato il mandato per concludere un accordo sul tema trasferta notevolmente migliore di quello definito dall’azienda, sul quale nonostante tutto siamo riusciti ad ottenere un ulteriore aumento.
Siamo molto dispiaciuti di dover dialogare con i nostri colleghi a mezzo stampa, ma non possiamo tollerare la campagna di disinformazione a cui stiamo assistendo in merito al nostro operato, fino a poco tempo fa solo interna all’azienda e adesso anche pubblica, e anche per questo rinnoviamo la nostra disponibilità a fornire elementi relativi alla trattativa e al nostro operato in generale. Dal nostro punto di vista, condiviso nell’ultima assemblea con la maggioranza dei lavoratori, era impossibile bloccare un integrativo che prevedeva un aumento di più del 30%, per delle prese di posizione conflittuali e talvolta incivili, che riguardavano i soli autisti, che rappresentano circa il 25% dei lavoratori Revet.
Ricordiamo infine, a chi non lo avesse chiaro, che la contrattazione integrativa di secondo livello tratta riconoscimenti e conquiste accessorie al Ccnl e non dovute da parte delle aziende. Come in tutte le contrattazioni, occorre tenere in considerazione i punti di vista e la forza contrattuale di entrambi le parti trattanti.
Di fronte a una scarsa partecipazione dei lavoratori alla ricerca di soluzioni insieme ai loro rappresentanti, evidente anche nella scarsa adesione al sindacato dove solo circa il 25% dei lavoratori in azienda risulta iscritto alle varie sigle, si manifesta una scarsa coesione tra i lavoratori che rende tutte le trattative molto più complicate. Come Rsu, viste le circostanze, riteniamo di aver ottenuto il massimo”.