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Accordo integrativo Revet, gli autisti: “Grande peggioramento della retribuzione mensile”

2 agosto 2023 | 18:16
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Accordo integrativo Revet, gli autisti: “Grande peggioramento della retribuzione mensile”

La replica dei lavoratori: “Subito un inaspettato e rilevante peggioramento delle nostre condizioni di vita”

Gli autisti “storici” alle dipendenze di Revet, assunti prima del 2019, intendono “smentire le entusiastiche dichiarazioni rese dalle Rsu aziendali rilasciate lo scorso 6 giugno”.

Revet, rinnovato l’integrativo: aumentano buono pasto e trasferta autisti

“Per tutti noi l’accordo integrativo aziendale Revet per il biennio 2023-2025 ha comportato un grande peggioramento della retribuzione mensile: il pagamento delle trasferte è infatti passato da 40,32 euro, importo percepito da oltre 10 anni, all’attuale somma di 22 euro – affermano -. Ciò che più amareggia è che questa elevatissima diminuzione retributiva ha interessato proprio i colleghi che da più anni dedicano ogni energia all’efficienza del servizio e allo sviluppo dell’azienda. Il dimezzamento delle nostre indennità è stato reso possibile dal cambio di contratto collettivo impostoci nel 2019, quando Revet è passata dal Ccnl Vetro a quello Gomma e Plastica. Per anni le Rsu sindacali, le stesse che oggi pubblicizzano un presunto grande successo, ci hanno rassicurato sul fatto che la nostra retribuzione mensile non avrebbe subito diminuzioni: si tratta di importi percepiti da anni, sui quali avevamo fatto pieno affidamento nella programmazione presente e futura delle nostre esigenze familiari”.

“Così non è stato: noi tutti, compresi i numerosi colleghi che negli ultimi due mesi si sono dimessi proprio per queste ragioni, condividiamo lo stesso sentimento di delusione e di abbandono, trovandoci impotenti nel subire un inaspettato e rilevante peggioramento delle nostre condizioni di vita (basti considerare che le nostre buste paga mensili sono diminuite dell’importo medio di 350/400 euro) – continuano -. L’esultanza sindacale per la determinazione della nuova indennità di trasferta, riportata fin dal titolo dell’articolo del 06 giugno, ha quindi aumentato il nostro senso di amarezza e di sconforto