Cisl: “Caldo torrido, garantire la salute dei lavoratori”

Allarme per l’edilizia dove l’8% degli addetti è over 60
“Le temperature elevate aumentano i rischi di infortuni anche gravi. In questi periodi sarebbe opportuno contrattare una riduzione dell’orario di lavoro, da recuperare nei periodi più freschi. E non dimentichiamo che una circolare dell’Inps prevede il ricorso alla cassa integrazione quando la temperatura supera i 35 gradi, anche solo percepiti, e non c’è la possibilità di operare in luoghi protetti dal sole”.
A dirlo è la Cisl Toscana, intervenendo sull’ondata di afa che da giorni non sta dando tregua in tutta Italia, a partire da Firenze. “È un problema con cui dovremo fare i conti sempre di più nei prossimi anni. Tra le priorità c’è quella di garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori impegnati nei settori più esposti”, sottolineano il segretario generale Ciro Recce e la segretaria generale Filca-Cisl Toscana, Simona Riccio.
Proprio l’edilizia infatti è uno dei settori più esposti. “La normativa per troppi anni si è occupata più degli eventi meteo invernali. Direi che è arrivato il momento di occuparci degli eventi meteo estivi, con un intervento organico sul tema a partire dai 35 gradi all’ombra, che vanno rivisti al ribasso per i lavori edili, specialmente per quelli in quota. Inoltre – prosegue – chiediamo un sistema più capillare per la rilevazione delle temperature. Il caldo, come noto, aumenta i rischi. E questo vale ancora di più per gli over 60, che nei cantieri italiani rappresentano ben l’8% degli addetti (circa 60 mila sui 746mila totali, come riportato dalla Cnce, la Commissione delle Casse edili). L’edilizia deve stare al passo con i cambiamenti climatici in atto, per il benessere, la salute, la sicurezza dei lavoratori e per la qualità del costruito; per questo sarebbe necessario anche un tavolo di confronto con le istituzioni regionali”.