Una chimica sostenibile per pelle e moda: il futuro cresce nel laboratorio Biokimica
La ricerca si è orientata anche su nuovi prodotti più sostenibili per la fase della lavorazione nel bottale
È una rivoluzione per il territorio e un grande passo per l’ambiente, quello che la sede di Santa Croce sull’Arno di Biokimica ha avviato con il progetto del laboratorio interno BK Lab Innovation Hub. L’obiettivo, come spiegato durante il convegno organizzato dall’azienda, va oltre il concetto delle produzioni sostenibili e mira a misurare con dati scientifici la sostenibilità ambientale dei prodotti messi a punto dall’azienda, in termini di sostanze che vengono rilasciate.
Un passaggio importante verso la sostenibilità, in cui si cerca di avere contezza di quali sostanze e quante sostanze vengono rilasciate in un ciclo produttivo, anche se spesso si tratta di quantità minime (come parti per milione).
Per fare questo e garantire ai propri clienti con precisione il rispetto dei parametri imposti dalla legge, dai protocolli e dalle richieste delle grandi firme della moda, Biokimica si è dotata di un nuovo laboratorio moderno che al suo interno ha strumentazioni di avanguardia, in modo da avere la certezza che le pelli lavorate con i composti prodotti nella sede di Santa Croce sull’Arno siano coerenti con le prescrizioni.
Attraverso la nuova strumentazione del BK Lab Innovation Hub sarà possibile andare a indagare, tanto nei prodotti del gruppo Biokimica quanto nel pellame lavorato, la presenza di elementi e composti ritenuti nocivi o messi al bando dal protocollo ZDHC. Recentemente sono finiti sotto indagine i bisfenoli oltre agli altri già “attenzionati”: il cromo esavalente, il glutarale, la formaldeide, i Pfas e una serie di altri composti. Nel complesso, quindi, il laboratorio servirà per avere pelli la cui lavorazione abbia un impatto ambientale minimo o addirittura ridotto a zero, come richiesto dalle case di moda ai conciatori. In particolare, negli ultimi mesi Gruppo Biokimica si è impegnato nei prodotti per la rifinitura delle pelli attraverso l’utilizzo di sostanze che derivano da fonti rinnovabili di origine vegetale in una logica pienamente green. L‘intervento più innovativo di Biokimica però, in questa fase della lavorazione del pellame, sono i polimeri sviluppati da fonti rinnovabili che contengono polioli.
Nei laboratori di Biokimica inoltre, la ricerca si è orientata anche su nuovi prodotti più sostenibili per la fase della lavorazione nel bottale, così da riuscire a sostituire o minimizzare – per esempio – il contenuto Bisfenolo S che all’inizio del 2023 è stato inserito dall’Agenzia Chimica Europea-ECHA tra le sostanze estremamente preoccupanti (SVHC). Il risultato è che ora, grazie ai prodotti del Gruppo Biokimica, è possibile affrontare questa fase della lavorazione delle pelli con prodotti (tannini sintetici) estremamente più ecocompatibili.
Il nuovo laboratorio, come spiegato dal presidente del Gruppo Biokimica Massimo Baldini e dalla referente dell’Hub Tiziana Gambicorti, ha anche lo scopo di creare un luogo in cui far circolare idee che arrivino dal mondo dell’impresa e della scuola, grazie a un protocollo siglato con la Regione Toscana. Quindi, se da un lato il protocollo regionale definisce gli obiettivi da raggiungere tra le parti, dall’altro crea le condizioni perché l’azienda possa essere luogo di formazione per giovani studenti delle scuole superiori e laureandi del settore chimico per stage, alternanza scuola lavoro e tirocini curriculari di ricerca. Un percorso che, come auspica il presidente Baldini, potrà fornire personale fortemente specializzato per tutto il territorio toscano del distretto chimico conciario.
Al convegno inaugurale del BK Lab_Innovation Hub è intervenuta anche la responsabile ZDHC Sud Europa Elisa Gavazza.
ZDHC è un programma nato 13 anni fa, a cui ha aderito anche Gruppo Biokimica ottenendo la certificazione del Livello 3, con l’obiettivo di ridurre l’impronta chimica del settore dell’abbigliamento e delle calzature e della pelletteria, eliminando gradualmente le sostanze ritenute pericolose e puntando verso l’implementazione e la diffusione di una chimica sostenibile. A conferma del continuo percorso di miglioramento, recentemente Gruppo Biokimica è diventato “Contributor” di ZDHC, un ruolo che permette di partecipare in maniera proattiva ai comitati di indirizzo.