In Toscana il Pil cresce, ma l’inflazione frena

Sempre più consumi e indebitamento
Il Pil della Toscana continua a crescere, in linea con la media nazionale, ma la risalita è frenata dall’inflazione che nella nostra regione ha toccato il 12%.
I numeri emergono dal rapporto di Bankitalia sull’economia della Toscana nel 2022, presentato a Firenze, dove si sottolinea che la ripresa è stata maggiore nel primo semestre. Poi il rincaro delle materie prime, specialmente energetiche e alimentari hanno provocato un consistente aumento dei prezzi al consumo che si è consolidato per le conseguenze della guerra in Ucraina.
Un aumento che ha interessato tutte le principali voci di spesa, con in prima fila i prodotti alimentari e, soprattutto, le spese per l’abitazione e le utenze, che includono i beni energetici, come elettricità e gas, con prezzi più che raddoppiati rispetto a dodici mesi prima. Nonostante ciò i consumi sono comunque cresciuti, così come l’indebitamento (5% a dicembre 2022). Tornando all’inflazione, nei primi mesi del 2023 ha iniziato a ridursi: a marzo +8,3% sui dodici mesi, un livello comunque ancora molto elevato, come sottolinea la stessa Bankitalia.
Per quanto riguarda le imprese il 2022 è stato un anno in chiaroscuro: rallentamento di produzione e vendite, per il manifatturiero, +5,2% a prezzi costanti rispetto al +14,9 del 2021. Bene le costruzioni e il terziario, anche se qui l’aumento di attività resta al di sotto del periodo pre pandemico.
In crescita del 4,6% l’occupazione, ma sale pure il numero di imprese che hanno difficoltà a trovare manodopera; scende al 6% invece il tasso di disoccupazione con una preoccupante impennata dei giovanissimi (tra i 15 e i 24) Neet (che non studiano né lavorano), dovuta alla la crisi pandemica. La disoccupazione risulta fortemente correlata con la probabilità di abbandono scolastico, più marcata negli istituti tecnici e professionali, per i maschi e per gli stranieri.