Lavoro, a Pisa quasi 4mila assunzioni previste a gennaio: traina il comparto industriale

Le stime della Camera di commercio Toscana nord ovest

Sono 8210 i lavoratori ricercati dalle imprese nel mese di gennaio nei territori della Toscana nord ovest e salgono a quasi 21mila unità per il trimestre gennaio-marzo 2023. Numeri che mostrano segnali incoraggianti e in alcuni casi in controtendenza rispetto all’andamento nazionale e regionale anche se rimangono le difficoltà delle imprese a trovare i lavoratori necessari in tutte e tre le province.

Nel dettaglio sono 3840 le persone che, nel mese di gennaio, le imprese pisane con dipendenti prevedono di assumere: un valore in forte aumento sia rispetto alle 2mila unità richieste nel mese di dicembre, sia nel raffronto con gennaio 2022, in questo caso ben 680 unità in più (+22%).

Questo è quanto emerge dai dati rilevati per il mese di gennaio 2023 su un campione di quasi 2300 imprese delle province di Lucca, Massa Carrara e Pisa con dipendenti del Sistema informativo Excelsior, indagine su base provinciale realizzata da Unioncamere in collaborazione con Anpal ed elaborati dalla Camera di Commercio della Toscana nord ovest e dall’Istituto studi e ricerche.

“La ricerca di profili professionali corrispondenti alle esigenze delle imprese è aspetto che diventa sempre più di rilievo – ha dichiarato Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio della Toscana nord ovest – che comporta anche conseguenti criticità per le imprese che non riescono a ricoprire la domanda di lavoro per poter fare fronte alle richieste del mercato. Il sistema camerale cerca di colmare questo divario con progetti, come Excelsiorienta, per aiutare studenti a scegliere un futuro professionale in linea con i propri talenti e proprie passioni, tenendo presente contemporaneamente le opportunità del mondo del lavoro, in modo da poter fare la scelta giusta nel momento della scelta dell’indirizzo di studio”.

Excelsiorienta è la nuova piattaforma che Unioncamere ha ideato per aiutare studenti e studentesse a orientarsi nel mondo del lavoro. Nato all’interno del Sistema Informativo Excelsior, il portale si rivolge a due tipi di utenti: da una parte, i ragazzi e le ragazze delle scuole medie e degli istituti superiori; dall’altra, i genitori e gli insegnanti che sono chiamati a guidare i più giovani e aiutarli a diventare sempre più consapevoli del contesto – sia formativo sia professionale – che li circonda. Il sito offre diversi strumenti per esplorare il mondo del lavoro in Italia e capire quali sono le professioni che meglio si adattano alle attitudini e alle passioni di uno studente o di una studentessa.

Con ‘Guida alla carriera’, l’utente ha a disposizione un database strutturato ed esaustivo di tutte le professioni presenti sul mercato e di tutti i percorsi di studio che i ragazzi possono intraprendere per sviluppare il proprio potenziale. In parallelo, la sezione ‘Guida all’imprenditorialità’ fornisce consigli, indicazioni e suggerimenti per chi fosse interessato a ‘mettersi in proprio’, approfondire le competenze dell’imprenditorialità e avviare una propria attività.

I dettagli della domanda di lavoro in provincia di Pisa

Sono 3840 le persone che, nel mese di gennaio, le imprese pisane con dipendenti prevedono di assumere: un valore in forte aumento sia rispetto alle 2mila unità richieste nel mese di dicembre, sia nel raffronto con gennaio 2022, in questo caso ben 680 unità in più (+22%).

Un dato mensile molto soddisfacente e che mostra una dinamica pisana positiva, una ripresa delle richieste di lavoratori dal mondo imprenditoriale che trova conferma anche nel dato trimestrale gennaio-marzo 2023. Uno scenario incoraggiante che si attesta nei primi tre mesi dell’anno sulle 9030 assunzioni, in aumento di 1420 unità (+58%) rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno.

In lieve aumento, rispetto al mese precedente, anche la quota di imprese (13% del totale) che prevedono assunzioni. Nel mese di gennaio si osserva, in linea con la ripresa dei fabbisogni lavorativi, anche una interessante diminuzione del gap tra domanda-offerta di lavoro con un valore delle offerte difficili da coprire che si ferma al 44% del totale, in calo di 8 punti rispetto al mese di dicembre 2022. Nel dettaglio, le difficoltà di reperimento sono attribuibili per il 28% alla mancanza di candidati, per il 12,5% alla preparazione inadeguata degli stessi, ed infine nei casi rimanenti per altri motivi.

Il dato delle entrate di personale dipendente vede la consueta prevalenza dei contratti a tempo determinato, il 59% del totale, mentre aumentano i contratti a tempo indeterminato che si assestano al 30% del totale, con i valori più alti, il 42% del totale, nei servizi alle imprese. Al 63% dei neo assunti viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Una quota pari al 26% del totale delle entrate interesserà i giovani con meno di 30 anni, un valore in contrazione rispetto al 32% previsto nel mese di dicembre. I livelli più alti di assunzioni di giovani si avranno nei tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione (30%), ed anche in quasi tutti i profili professionali di impiegati, professioni commerciali e servizi, con un valore medio del 38%.

Valori superiori alla media per gli operai specializzati e conduttori di impianti nell’industria alimentare (37%), operai nelle attività metalmeccaniche (35%), operai specializzati nell’industria del legno e della carta (41%), negli operai specializzati nelle industrie chimiche e della plastica (38%) e nei conduttori di macchine mobili (36%). La forte crescita della domanda di lavoro a gennaio è trainata da una sostanziale ripresa nel settore industriale.

Nel dettaglio, l’industria registra un aumento complessivo di 530 unità pari al +42% rispetto all’anno precedente. L’incremento della domanda di lavoro nell’industria riguarda sia il settore manifatturiero e public utilities (+390 unità pari al +38% rispetto all’anno precedente), sia le costruzioni, con 150 unità in più a gennaio 2023 (+71%). Valori positivi anche per il settore dei servizi ma con variazioni minori rispetto a quelle del comparto industriale. Il settore mostra un saldo attivo di +140 unità nel mese di gennaio, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per una crescita del 7%.

Tra i vari comparti è buono il dato per il turismo (+28%), in valore assoluto più 70 unità rispetto a gennaio 2022. Stabile il commercio che non mostra variazioni nel raffronto con l’anno precedente. Si confermano invece con il segno positivo i servizi alle imprese che avevano invertito la tendenza già in occasione del mese precedente e che a gennaio fanno registrare un +2%. Da sottolineare anche l’aumento del 18% dei servizi alle persone, con +60 unità rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

A gennaio 2023, rispetto al mese precedente ed anche allo stesso mese del 2022, si prevede una sostanziale stabilità dell’incidenza del personale laureato, ma una crescita nei valori assoluti, passati dalle 500 unità di gennaio 2022, alle 530 unità di gennaio 2023. In aumento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente l’incidenza di personale diplomato (il 33% a gennaio 2022 contro il 36% di gennaio 2023). In valore assoluto le richieste sono incrementate di 350 unità. Lieve crescita anche del personale con titolo di Istruzione tecnica superiore (Its), mentre risulta stabile la richiesta di personale in possesso di qualifica o diploma professionale. La sola scuola dell’obbligo, con il 35%, ottiene un valore stabile rispetto all’anno precedente, pur considerando che rimane, per titoli di studio chiesti ai neo-assunti, la quota più consistente.

Nel mese di gennaio 2023 si rinnova, anche se in diminuzione rispetto al mese di dicembre 2022, la difficoltà delle imprese nel trovare personale adeguato. Nel primo mese del nuovo anno il valore della difficoltà di reperimento si attesta mediamente al 44%, in calo di 8 punti rispetto al mese di dicembre. Si resta comunque vicini al 50% del totale, per cui circa la metà dei lavoratori ricercati dalle imprese sono difficili da reperire, una situazione che rappresenta una vera e propria emergenza sia locale che nazionale.

Valori sopra la media si registrano per le professioni ad elevata specializzazione come specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche dove si arriva al 71% di posizioni difficili da coprire, progettisti, ingegneri e professioni assimilate (61%), farmacisti, biologi e altri specialisti (59%), tecnici della sanità, dei servizi sociali e dell’istruzione (67% sono difficili da trovare), tecnici amministrativi, finanziari e della gestione della produzione (51%) ed infine tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione (62%). Sopra la media, nel gruppo professionale degli impiegati e delle professioni commerciali, gli addetti alla gestione dei magazzini, della logistica e degli acquisti, con un valore del 56%, seguono con una difficoltà di reperimento del 72% gli operatori dell’assistenza sociale, in istituzioni o domiciliari, e con il 57% gli operatori della cura estetica. Resta difficile inoltre assumere operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici: 260 i posti offerti, difficili da coprire nel 71% dei casi.

Analoghe difficoltà per gli operai specializzati e conduttori di impianti nelle industrie tessili, di abbigliamento e calzature (310 i posti offerti, difficili da trovare nel 45% dei casi), nelle attività metalmeccaniche richiesti in altri settori (140 unità, introvabili nel 62% dei casi), operai specializzati nell’industria del legno e della carta (30 posti, difficili da coprire nel 70% dei casi), operai specializzati nell’industria chimica e della plastica (90 unità con difficoltà di copertura del 46%), ed infine per le imprese nell’assunzione di conduttori di mezzi di trasporto (autisti): su 170 posizioni offerte nel mese di gennaio ben il 67% non è agevole da trovare.

Pochissime difficoltà di reperimento, mediamente il 33% sul totale delle offerte di lavoro, per le assunzioni previste che riguardano personale senza alcuna qualifica.

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