Dior si allarga sul Cuoio: punta a quote di Ivo Nuti e Artlab

Non si conoscono ancora le quote perché sull’operazione in corso vige il più stretto riserbo
Dior arriva in provincia di Pisa, a Santa Croce sull’Arno, per entrare direttamente “nel cuoio”. Secondo la rivista Forbes, l’uomo più ricco del mondo è Bernard Arnault, che controlla circa la metà di Lvmh, gruppo che nel 2021 ha registrato un fatturato di 64,2 miliardi di euro (76 miliardi di dollari). Avrebbe superato Eleon Musk che però pare essersi ripreso lo scettro negli ultimi due mesi. I due si contendono il titolo a suon di miliardi. Il miliardario francese per quel breve arco di tempo ha una ricchezza stimata in 185,3 miliardi di dollari, mentre Musk, la cui fortuna è legata soprattutto all’andamento di Tesla, vale 185,7 miliardi. Una bella battaglia non c’è che dire.
Ma cosa comprende il gruppo Lvmh? È proprietaria di oltre 60 marchi divisi in aziende di alta moda come Christian Dior, Bulgari, Fendi, Céline, Guerlain, Marc Jacobs, Givenchy, Kenzo, Loro Piana, Emilio Pucci e Louis Vuitton e proprio attraverso Dior il colosso starebbe per sbarcare a Santa Croce sull’Arno. Secondo il principale periodico economico, Il Sole 24 ore, e non solo, Lvmh si sarebbe già mobilitato per l’acquisizione della maggioranza dell’azienda Nuti Ivo, storica conceria del distretto e dell’azienda Artlab, specializzata nelle stampe digitali e nelle rifinizioni manuali su pelle per i grandi brand della moda.
Artlab, fondata alla fine degli anni ’80 dall’imprenditore Marcello Tatoni, è stata la prima azienda a sperimentare tecniche innovative e trattamenti originali per le pelli di borse e scarpe, attraverso aerografi, tamponature, inkjet. Oggi è uno dei nomi d’eccellenza nel segmento delle lavorazioni speciali, guardato con sempre maggiore interesse dai grandi brand per la capacità di conferire valore aggiunto e unicità ai prodotti moda. Nel 2020 (ultimo bilancio depositato) Artlab – che ora fa capo ai figli di Marcello, Ilaria e Dario, e ad Andrea Balleri – ha fatturato 4,7 milioni di euro con 268mila euro di utile.
Quello sulla conceria Nuti Ivo, il cui fondatore è morto nel 2013 e che è la capofila di un gruppo di cinque aziende conciarie, sarebbe il secondo investimento del colosso francese nel settore della concia in Toscana dopo il primo di tre anni fa che ha riguardato l’ingresso in minoranza nel capitale di conceria Masoni nel 2019. Non si conoscono ancora le quote che Dior starebbe acquisendo di Nuti e Artlab, perché sull’operazione in corso vige il più stretto riserbo. Di certo ci sono solo le parole del ceo di Dior, Pietro Beccari, che avrebbe dichiarato: “Stiamo acquisendo piccole aziende in Italia”. Piccole per loro ovviamente. Per il gruppo Lvmh si tratta della quinta operazione progettata o realizzata in Toscana nell’ultimo anno solare. Se ne saprà di più nei prossimi giorni.