Crédit Agricole, cresce l’utile: netto di 564 milioni di euro nel primo semestre 2022

Moody’s ha confermato il rating a Baa1 con outlook stabile, al livello più alto del sistema bancario italiano
Il gruppo Crédit Agricole in Italia ha registrato nel primo semestre 2022 un risultato netto aggregato di 564 milioni di euro (+12% a/a), di cui 438 milioni di pertinenza del gruppo Crédit Agricole. L’attività commerciale continua a essere dinamica, con un totale dei finanziamenti all’economia di 93,7 miliardi di euro e una raccolta totale che si attesta a 311 miliardi di euro.
Crédit Agricole è presente in Italia, suo secondo mercato domestico, con circa 17mila collaboratori e circa 5,3 milioni di clienti grazie ad un gruppo composto, oltre che dal gruppo bancario Crédit Agricole Italia, anche dal Corporate e Investment Banking (Cacib), e dalle società di Servizi Finanziari Specializzati (Agos, Fca Bank), Leasing (Crédit Agricole Leasing, parte del gruppo Bancario) e Factoring (Eurofactor), Asset Management e Asset Services (Amundi, Caceis), Assicurazioni (Crédit Agricole Vita, Crédit Agricole Assicurazioni, Crédit Agricole Creditor Insurance) e Wealth Management (Ca Indosuez Wealth Management in Italia e Ca Indosuez Fiduciaria). La stretta collaborazione tra le società operanti nelle diverse aree di business garantisce a Crédit Agricole di operare nella penisola con un’offerta ampia e integrata, a beneficio dei propri clienti e di tutti gli attori economici, considerando anche gli asset under management e l’attività di banca depositaria.
I risultati al 30 giugno 2022 confermano la capacità costante del gruppo bancario Crédit Agricole Italia di generare redditività sostenibile. L’utile netto si attesta a 256 milioni escludendo gli oneri derivanti dall’acquisizione di Creval (+32%). Grazie alla continua crescita dell’apprezzamento da parte dei clienti, confermato da un indice di raccomandazione in ulteriore miglioramento, sono stati acquisiti da inizio anno 82 mila nuovi clienti (+5% a/a). La produzione commerciale dinamica è sostenuta da un modello di business diversificato: forte sviluppo dei volumi intermediati di credito al consumo (+35% a/a); collocati 5 miliardi di prodotti Wealth Management che portano ad una crescita del risparmio gestito del +2% vs dic-21 al netto dell’effetto mercato; erogati 1 miliardo di crediti “Ecobonus” e aumento dei premi assicurativi danni (+9% a/a). I proventi del semestre superano gli 1,2 miliardi di euro, con crescita del comparto commissionale (+1% a/a) e ricavi core2 del 2T-22 in progressivo aumento sia rispetto al 1T-22 che al 4T-21. Continua l’efficientamento operativo con oneri in calo (-4% a/a) per effetto delle azioni di razionalizzazione oltre che per le sinergie legate alla fusione Creval. Prosegue il trend di miglioramento della qualità del credito: Npe ratio lordo e netto rispettivamente al 3,4% e 2,1%. Significativa riduzione delle rettifiche su crediti (-42% a/a) con costo del credito a 33bps e rafforzamento della solida posizione patrimoniale: il Total Capital Ratio sale al 18,8%3 e il Common Equity Tier 1 al 13,1%3. Elevato il livello di liquidità con Lcr pari a 283%. Conferma del rating al livello più alto del Sistema Bancario Italiano (rating Moody’s: Baa1 con outlook stabile). In linea a quanto definito nel nuovo piano a medio termine di Crédit Agricole, Ambitions 2025, prosegue lo sviluppo digitale: cresciuti del 130% a/a i volumi delle operazioni a distanza in app e web collaboration e digitalizzato l’80% dei clienti.
Inoltre, sono più di 120 le startup ospitate nei tre ecosistemi dell’innovazione le Village by Ca di Milano, Parma, oltre a Padova che verrà inaugurato a settembre. Pubblicati 11 nuovi progetti su CrowdForLife, il portale di crowdfunding del gruppo, dedicati a inclusione, educazione, sanità, sport e cultura ed avviata la raccolta fondi per l’Ucraina insieme a Save The Children. Nel primo semestre 2022, inoltre, sono state realizzate circa 290 assunzioni, in linea con il programma “Next Generation”, rivolgendo particolare attenzione alla diversificazione dei profili. Mantenuto forte il focus sui temi di Diversity & Inclusion, con l’aggiornamento della “Carta del Rispetto”, che consolida la sensibilizzazione verso tutte le componenti come genere, età, nazionalità, orientamento sessuale, disabilità. Attenzione sempre più crescente anxhe verso la sostenibilità, in particolare per tre tematiche di mobilitazione collettiva: agire in chiave sostenibile per il clima e la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio; rafforzare la coesione e inclusione sociale; agevolare una transizione agri-agro.
Al fine di poter rafforzare ulteriormente il posizionamento sul business Agri-Agro, su cui Cai presenta già una quota di mercato pari a quasi l’8%5 , nel corso del primo semestre 2022 è stata costituita una nuova Business Unit dedicata allo sviluppo integrato di questo settore e delle relative filiere. Nel corso del semestre sono stati anche finalizzati importanti accordi con diverse associazioni di riferimento del settore agricolo, sia a sostegno dell’emergenza idrica e dei costi delle materie prime sia per il sostegno alla transizione energetica ed ecologica delle aziende agricole mediante nuovi prodotti dedicati. Per quanto riguarda le dinamiche dei volumi, sono stati eseguiti finanziamenti verso clientela trainati dall’Agri-Agro, comparto caratterizzante per il gruppo, che si conferma in crescita con impieghi in aumento del +4% rispetto a dicembre 2021. In aumento anche la quota di mercato del comparto mutui, con un incremento di 90bps rispetto a dicembre 2021 della quota delle richieste di nuovi mutui.
Positiva la performance delle commissioni (+1% a/a adjusted), che superano il 50% di incidenza sui ricavi core, a conferma di uno sviluppo dei servizi a maggior valore aggiunto per i clienti; la crescita è comune ai principali comparti, con particolare incremento della componente tradizionale (+7% a/a adjusted). I costi operativi adjusted sono in contrazione del -4% a/a1, favoriti da un’attenta politica di gestione volta al contenimento degli oneri, oltre che per le crescenti sinergie derivanti dalla fusione di Creval in Crédit Agricole Italia ad aprile 2022. Efficienza operativa in miglioramento con un rapporto cost/income che si attesta al 59,6%7 . Il costo del credito adjusted evidenzia una significativa contrazione (-42% a/a vs 1S-21), per effetto di flussi di ingresso a default su livelli estremamente contenuti, traducendosi in un miglioramento dell’incidenza delle rettifiche sugli impieghi a 33bps. L’incidenza dei crediti deteriorati netti è pari al 2,1%, mentre si attesta al 3,4% l’incidenza dei deteriorati lordi. Ante rappresentazione delle regole contabili relative alle attività finanziarie classificate come Poci8 , si mantengono stabili le coperture del portafoglio non performing al 53,3%, mentre quelle delle sofferenze sono pari al 77,3%.
A dimostrazione della solidità del gruppo, Moody’s ha confermato il rating di Crédit Agricole Italia a Baa1 con outlook stabile, al livello più alto del sistema bancario italiano. Integrazione con Creval a fine aprile la fusione per incorporazione di Creval in Crédit Agricole Italia ha sancito la piena integrazione di Creval all’interno del gruppo. È stata portata a termine la migrazione informatica a seguito della quale tutti i sistemi operativi interni e di distribuzione sono stati uniformati a quelli della capogruppo. Il passaggio al nuovo modello di distribuzione Crédit Agricole ha già prodotto risultati positivi sui principali segmenti dell’offerta alla clientela, che può beneficiare pienamente dell’intera gamma dei servizi e prodotti offerti dal gruppo.
Sono aumentate significativamente le operazioni a distanza in app e Web Collaboration, che registrano volumi pari a +130% rispetto all’anno precedente. Crescono del +36% a/a i clienti under 25 acquisiti online grazie alla nuova modalità di identificazione tramite Videoselfie, che permette l’apertura del conto in 24 ore, garantendo all’utente un processo semplice e fluido.
Nel 2022 il Gruppo ha ampliato ulteriormente anche le iniziative in ambito di sostenibilità, prestando particolare attenzione a tre tematiche di mobilitazione collettiva: agire in chiave sostenibile per il clima e la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio; rafforzare la coesione e inclusione sociale; agevolare una transizione agri-agro.
Il risultato dell’attività finanziaria ammonta a 31 milioni di euro, che si confronta con i 39 milioni di euro dell’anno precedente adjusted. Gli oneri operativi ammontano a 754 milioni di euro, in calo del -3,4% a/a7 adjusted, principalmente dovuto alla riduzione delle spese amministrative che beneficiano di azioni di razionalizzazione oltre che delle sinergie derivanti dall’integrazione di Creval. Includendo il contributo al Fondo di Risoluzione Unico (Fru) per 38 milioni di euro, gli oneri operativi complessivi ammontano a 792 milioni di euro, in riduzione del -3,6% a/a adjusted. Per effetto della dinamica di ricavi e costi, il risultato della gestione operativa, pari a 473 milioni di euro, evidenzia un aumento del +3% a/a adjusted. Le rettifiche di valore nette su crediti si attestano a 102 milioni di euro, evidenziando una significativa diminuzione rispetto al dato del primo semestren2021 (-42% a/a adjusted). Il costo del credito (rapporto fra le rettifiche di conto economico e l’ammontare dei crediti netti verso la clientela), risulta pari a 33 bps, anche grazie alle operazioni straordinarie di de-risking realizzate nel 4T-21. L’utile netto consolidato si attesta a 256 milioni di euro (+32% a/a adjusted1 ). Includendo gli oneri derivanti dall’acquisizione di Creval (pari a 20 milioni di euro al netto delle imposte) il risultato del primo semestre si attesta a 235 milioni di euro e se si confronta con un risultato civilistico del primo semestre 2021, non comprensivo del badwill relativo all’acquisizione di Creval, il risultato del primo semestre 2022 registra una crescita del +28% a/a4 .
Le masse totali risultanti dalla somma di impieghi, raccolta diretta e risparmio gestito si attestano a 185 miliardi di euro. Gli impieghi verso la clientela ammontano a 64,5 miliardi di euro, complessivamente stabili rispetto a dicembre 2021 (-0,7%). Tale dinamica è dovuta principalmente al rallentamento delle nuove erogazioni di mutui residenziali, comunque in maggior tenuta rispetto ad un mercato in contrazione, e del venir meno delle misure straordinarie di sostegno del governo al comparto imprese, a fronte della crescita del comparto agri-agro.
La raccolta gestita si attesta a 49,6 miliardi di euro, in diminuzione del -5,9% contro dicembre 2021 (-1,9% a/a), risentendo negativamente dell’andamento dei mercati finanziari. Al netto dell’effetto mercato (pari a 4,1 miliardi) si evidenzia un aumento del +2% contro dicembre 2021, sostenuto dalla dinamica positiva dei flussi netti (+1 miliardo da inizio anno), e dalla componente assicurativa che ha contenuto la flessione rispetto all’andamento dei mercati finanziari. La raccolta diretta è pari a 70,6 miliardi di euro, in diminuzione del -5,4% vs dic-21 (-2% a/a), ascrivibile principalmente alla riduzione delle componenti meno stabili, in coerenza con la strategia di ottimizzazione della liquidità, a fronte di una sostanziale stabilità della raccolta da clientela privata.