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Marchio unico per la biodegradabilità del prodotto, Archa a Lineapelle presenta iVirty

18 febbraio 2022 | 12:00
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Marchio unico per la biodegradabilità del prodotto, Archa a Lineapelle presenta iVirty
Marchio unico per la biodegradabilità del prodotto, Archa a Lineapelle presenta iVirty
Marchio unico per la biodegradabilità del prodotto, Archa a Lineapelle presenta iVirty
Marchio unico per la biodegradabilità del prodotto, Archa a Lineapelle presenta iVirty

Imprese e case di moda che vorranno apporre il marchio ai propri prodotti dovranno farne richiesta

Imprese e case di moda che vorranno apporre il marchio ai propri prodotti dovranno farne richiesta

Un unico marchio per garantire la biodegradabilità di un prodotto finito. Per indicare che tutti gli elementi e i materiali che lo compongono – packaging compreso – possono essere trattati in modo da non recare danno all’ambiente una volta concluso il ciclo di vita dell’articolo. Che sia una scarpa, una borsa, una cintura o un capo di abbigliamento, il prodotto deve risultare totalmente biodegradabile in condizioni di compostaggio industriale.

È questo il requisito per poter vantare il marchio iVirty ideato e predisposto dal gruppo Archa, società di ricerca e analisi nel campo della chimica applicata, con sede a Pisa, che dal 1989 mette a disposizione delle aziende la propria competenza per progetti di innovazione e sviluppo, con un’attenzione di lunga data ai temi dell’ambiente e dell’ecocompatibilità.

Il marchio iVirty, del resto, non è che la messa a sistema dell’esperienza che Archa ha accumulato nei propri laboratori con i test di biodegradabilità sui singoli materiali. Dal 2018 l’azienda toscana è tra gli otto laboratori al mondo (il primo in Italia e il secondo in Europa) a poter vantare la certificazione Tuv Austria per la misurazione della compostabilità delle plastiche. Un campo di analisi che Archa ha esteso negli ultimi anni alla pelle e al cuoio, mettendo a punto un disciplinare per certificarne la biodegradabilità in acque reflue o in compost industriale. Adesso, mettendo insieme norme e protocolli adottati per testare i singoli componenti, Archa ha predisposto un nuovo disciplinare per verificare la biodegradabilità di un articolo nella sua interezza.

Un’opportunità rivolta soprattutto al settore moda, al quale il nuovo marchio permetterà di comunicare al mercato e all’acquirente la “virtuosità” ambientale di un prodotto. Da qui il nome iVirty, per richiamare le virtù di un articolo che un giorno, terminato il suo utilizzo, potrà essere trattato per tornare alla natura senza danneggiarla. Per questo Archa ha scelto di presentare iVirty in occasione di Lineapelle.

Imprese e case di moda che vorranno apporre il marchio ai propri prodotti dovranno farne richiesta ad Archa che si occuperà dell’intero ciclo di esame e dei test di laboratorio. La scarpa, la borsa o il capo di abbigliamento da testare verrà sminuzzato e unito al compost industriale, esattamente come avviene in un’azienda di trattamento rifiuti, per verificarne la biodegradabilità, la disintegrabilità e la fitotossicità. Per essere conforme ai limiti fissati nel disciplinare l’articolo dovrà essere realizzato con assenza o limitata presenza di metalli, contenere pelle, cuoio, gomma o plastiche biodegradabili, insieme a collanti e trattamenti superficiali che non inficino il superamento dei test.

“In questo modo – sottolinea Fabrizia Turchi, Ad di Archa – il marchio iVirty permette da un lato di certificare un prodotto finito, ma dall’altro offre anche lo strumento per progettare nuovi articoli che risultino biodegradabili nella loro totalità. C’è quindi un aspetto di ecodesign che è fondamentale al fine di stimolare stilisti e aziende all’utilizzo di determinati materiali piuttosto che di altri, progettando articoli che in futuro potranno essere smaltiti senza danneggiare l’ambiente”.