Il turismo sostenibile si muove con le auto elettriche di Tinghi Motors per gli ospiti di Villa Petriolo

16 dicembre 2021 | 13:38
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Il turismo sostenibile si muove con le auto elettriche di Tinghi Motors per gli ospiti di Villa Petriolo

È il primo progetto di corporate car sharing – la condivisione del parco auto – avviato in Toscana

Un’automobile a portata di mano anche in vacanza, parcheggiata fuori dall’hotel e pronta per girare in tutta comodità e senza emissioni di Co2 (anidride carbonica). È la nuova frontiera del turismo sostenibile che unisce comfort e riduzione degli inquinanti: un nuovo concetto di mobilità che punta a offrire soluzioni. A fare da pionieri di questo percorso a 360 gradi due realtà dell’eccellenza toscana: la Tinghi Motors di Empoli, che ci ha messo le quattro ruote elettriche, e Villa Petriolo a Cerreto Guidi, struttura che arricchisce la propria offerta sempre attenta all’ambiente con un nuovo servizio di car sharing.

È il primo progetto di corporate car sharing – così si chiama in gergo la condivisione del parco auto tra i dipendenti di un’azienda – avviato in Toscana. Ma a usare le Renault elettriche non saranno i dipendenti di Villa Petriolo, bensì i suoi ospiti. Con un’autonomia di 400 chilometri, le due automobili parcheggiate nella villa sulle colline di Cerreto, permetteranno ai turisti di visitare tutta la Toscana senza emettere Co2. Sono ormai lontani i tempi in cui essere attenti all’ambiente voleva dire dover fare delle rinunce: oggi, grazie allo sviluppo di nuove tecnologie e agli ingenti investimenti, non c’è bisogno di rinunciare alle comodità. Qualunque sia il mezzo di trasporto con cui arrivino i visitatori, troveranno la loro quattro ruote in albergo con cui potersi muovere (e senza pesi sulla coscienza).

L’accordo, ancora in fase di test, è stato presentato ieri 15 dicembre nei locali di Villa Petriolo, recentemente recuperata con un progetto curato nei minimi dettagli del sanminiatese Daniele Nannetti ed eletta come Best Sustainable Place da Save the Planet aps, associazione leader del settore. Il tutto è avvenuto nell’ambito del più ampio seminario Food Horizon: la transizione delle filiere agroalimentari a cui hanno partecipato esperti in materia di catena alimentare, logistica, ma anche critici enogastronomici e imprenditori. Minimo comun denominatore: la sostenibilità e tutte le sue declinazioni nei vari ambiti di vita e di lavoro. In questo senso Villa Petriolo è un po’ il modello da seguire, avendo avuto la capacità di sviluppare un’economia circolare – a partire dal cibo fino al ciclo delle acque, passando dall’uso di fonti rinnovabili – senza rinunciare al lusso.

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Ed è proprio la sostenibilità, concetto trasversale e pervasivo, che ha spinto Tinghi Motors a uscire dalle concessionarie per spostarsi nei luoghi più disparati grazie a Mobilize. “C’è uno spostamento da quella che è sempre stata la vendita – ha raccontato Enrico Ammirati, brand manager di Tinghi Motors – all’offerta di soluzioni. Ci sono nuove esigenze da parte dell’utente in materia di mobilità ed è qui che dobbiamo inserirci”. Dal 1974 il concessionario di famiglia è diventato un marchio affermato, ma ora si apre una nuova fase. Quella della mobilità condivisa che si adatta in base alle esigenze. Mobilize è una divisione di Renault che permette a enti locali, aziende e individui di sfruttare le opportunità offerte dalla flessibilità a prezzi bassissimi.

Il car sharing, per esempio, in alcune città è già realtà grazie e a Mobilize e permette di ridurre i volumi di traffico, ma soprattutto ridurre le emissioni. “La mobilità sta cambiando – ha detto Ammirati – e fino a oggi è stata responsabile di una parte importante di emissioni di CO2. Il nostro compito è ottimizzare la mobilità: l’obiettivo è mantenere gli standard dei servizi abbassando le emissioni. Questo lo possiamo fare con la condivisione. Nella condivisione, poi, esistono varie sfaccettature”.

Una di queste è quella del car sharing, appunto. Fino ad oggi ne abbiamo sentito parlare con riferimento a un servizio pubblico, da applicare nelle medie e grandi città. Quello di Tinghi Motors è un passo ulteriore: la mobilità supera il limite dell’utilità al trasporto pubblico e approda nel mondo del turismo. Un’opportunità enorme anche per il settore ricettivo stesso: “Il turista che ha a disposizione una macchina per muoversi – ha ipotizzato Ammirati – magari sceglie di rimanere qualche giorno in più, proprio perché spostarsi è più facile”.

Un seminario sulla sostenibilità in ambito alimentare, d’altra parte, non poteva trascendere dal parlare di mobilità. Il cibo attraversa tutti i settori della vita sociale, compreso quello degli spostamenti (pensiamo alla catena logistica dell’import-export). Gli agguati però son sempre dietro l’angolo, soprattutto ora che il tema della sostenibilità sta attirando grosse fette di mercato e importanti flussi di denaro. Per questo si è parlato anche di greenwashing, termine che indica quell’ambientalismo di facciata non surrogato poi dalle certificazioni e dalle azioni concrete. Gli strumenti per riconoscerlo? Li elenca la presidente di Save the Planet, Elena Stoppioni: vaghezza o assenza di informazioni, eccessiva enfasi su caratteristiche irrilevanti, inconsistenza dell’impegno, finte certificazioni, autocelebrazione, uso di suggestioni spropositate.