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Industria, nei primi mesi del 2021 Pisa recupera in export e produzione

22 giugno 2021 | 16:39
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Industria, nei primi mesi del 2021 Pisa recupera in export e produzione
Industria, nei primi mesi del 2021 Pisa recupera in export e produzione
Industria, nei primi mesi del 2021 Pisa recupera in export e produzione

Il rapporto dell’Unione industriale pisana presentato oggi (22 giugno) dalla presidente Patrizia Pacini

Si è svolta oggi (22 giugno) nell’auditorium Agnelli l’assemblea annuale dell’Unione industriale pisana. Durante l’incontro la presidente Patrizia Alma Pacini, ha presentato la relazione sullo stato dell’industria nella provincia di Pisa nell’ultimo anno.

L’assemblea degli industriali ha inoltre rinnovato le cariche dei rappresentanti del consiglio generale. In particolare sono stati eletti: Jacopo Danielli (Gruppo Forti), Clara Ficili (Saint Gobain), Andrea Bottone (Pisamo). Eletto anche il terzo vicepresidente di Uip, Michele Matteoli (presidente del Consorzio dei Conciatori). Tema centrale dell’assemblea organizzata da Uip è stato quello delle infrastrutture e a parlare sul tema Le basi per lo sviluppo. Infrastrutture culturali, digitali, materiali e la mente dei giovani, sono stati invitati a intervenire Innocenzo Cipolletta, presidente Confindustria Cultura, su Le infrastrutture culturali, di Anna Vaccarelli, responsabile relazioni esterne di Registro.IT, su Le infrastrutture digitali, di Marcello Sorrentino, amministratore delegato Fincantieri Infrastructure Spa, su Le infrastrutture materiali, e di Lamberto Maffei, professore emerito di neurobiologia alla Scuola Normale Superiore di Pisa, su La mente dei giovani.

“La produzione industriale toscana si è fermata nel 2020 al -15% e il fatturato dei servizi per la prima volta crolla a -11%: turismo e moda i settori maggiormente colpiti mentre hanno tenuto agroalimentare, farmaceutico e informatica. Il ricorso agli ammortizzatori sociali ha per il momento congelato il mercato del lavoro. L’Irpet stima una possibile perdita di 33 mila posti di lavoro per il 2021 – riporta Pacini -. Concludendo la fotografia numerica con i dati di Pisa e provincia emerge che nel 2020 le imprese pisane hanno fatto registrare, un netto calo della produzione (-12%) e degli ordini esteri (-13%) rispetto al 2019 ed anche l’export pisano ha chiuso con segno negativo – 14% dato a cui contribuiscono significativamente la moda e parte della meccanica mentre l’informatica, la meccanica legata all’automotive e il farmaceutico hanno tenuto e direi anche sostenuto il nostro territorio. Pisa, come esportazioni, ha perso in ogni caso meno di Firenze (-16,1%), Prato (-18%) e Pistoia (-20%) facendo quindi pensare ad una maggiore fragilità dei territori basati su un settore prevalente. I primi mesi del nuovo anno segnano un recupero”.

“Dalla recente indagine condotta tra i nostri associati risulta che la produzione del comparto manifatturiero cresce nel primo trimestre 2021 del +20% e anche gli altri comparti segnano dati positivi con la sola eccezione del comparto della pelle e delle calzature ancora con segno negativo. È il mercato estero nella nostra provincia il fattore trainante che indica un positivo (+22%) mentre la domanda interna si ferma a + 3,6%: questo, ci tengo a sottolinearlo, dimostra il valore delle imprese del nostro territorio che in un momento di rallentamento della domanda interna riescono a competere a livello mondiale e ad ottenere buone performance – prosegue Pacini -. Dobbiamo in ogni caso essere prudenti: se il 47% degli intervistati prevede un aumento della produzione, il 36% propende per una situazione di stazionarietà data in effetti l’incertezza derivante dalla crisi sanitaria. Secondo Istat nel 2020 il mercato del lavoro in provincia di Pisa ha registrato solo un lieve calo occupazionale del 1,7%, calo che ha riguardato in particolare il comparto dei servizi e delle costruzioni mentre l’industria ha tenuto in particolare la manifattura che ha registrato un incremento di occupati + 0,5% rispetto al 2019; nel primo trimestre 2021 Pisa ha registrato una tenuta occupazionale. Elemento di grande incertezza è l’eccessivo rialzo dei prezzi delle materie prime che sta facendo rallentare alcune produzioni che rischiano addirittura di fermarsi. Ciò sarebbe drammatico, oltre che paradossale, in un momento in cui si dovrebbe correre per recuperare il terreno”.

“La nostra Provincia ha una elevata potenzialità per attrarre investimenti, abbiamo aziende innovative, un tessuto produttivo molto vario con eccellenze in tutti i settori, in più il polo universitario e di ricerca che conosciamo bene. Pisa ha dimostrato un’aumentata capacità di fare squadra tra imprese e università e centri di ricerca come ben documentato anche da uno studio, presentato nel marzo 2021, dell’Università Liuc che pone Pisa ai primissimi posti nazionali per fermento imprenditoriale ovvero capacità di innovare, sviluppo delle competenze, performances imprenditoriali, struttura del tessuto industriale, presenza di start up – ha detto ancora Pacini -. Purtroppo, nonostante questo, non abbiamo ancora la capacità e gli strumenti per dare concretezza a tale potenzialità. Recentemente come Unione siamo stati coinvolti perché una multinazionale aveva scelto Pisa con altre sette città europee come possibile località per realizzare il suo nuovo centro di ricerca. Abbiamo appreso che la scelta è poi ricaduta su Dresda e Malaga proprio per la qualità delle infrastrutture e gli incentivi alle aziende. Sottolineiamo come evidenziato anche da altri, infatti la carenza, a livello regionale, di un soggetto unico che sia in grado di fare un reale coordinamento e di reperire le risorse economiche affinché il nostro territorio possa competere in Europa per attrarre e mantenere gli investimenti”.

“Nell’ultimo anno abbiamo firmato il protocollo di intesa con i principali enti della provincia di Pisa per lo sviluppo sostenibile, impegnandoci a promuovere iniziative che rientrino nell’agenda Onu 2030 alla presenza del Ministro Giovannini in qualità di portavoce di Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile il quale ha sottolineato l’unicità della nostra città evidenziando la potenza di fuoco a nostra disposizione – conclude Pacini -. Potenza di fuoco però che, come detto precedentemente, non riesce ad esprimersi al meglio. Anche perché, oltre alle problematiche del Paese sopra rappresentate, Pisa soffre di inadeguati collegamenti infrastrutturali che la penalizzano fortemente; non sembra purtroppo che nel Pnrr sia stata minimamente considerata l’annosa carenza infrastrutturale di tutta la Costa toscana e questa lacuna estremamente preoccupante: l’immagine ben evidenzia un triangolo abbandonato”.