Moneta fisica o moneta virtuale? Due realtà a confronto

22 settembre 2020 | 09:26
Share0
Moneta fisica o moneta virtuale? Due realtà a confronto

Siamo alle soglie di un nuovo decennio di questo secolo targato XXI e ci ritroviamo immersi in un mondo di tecnologia e interconnessione che fino a pochi anni fa era praticamente impensabile.

Uno dei settori che ha giovato di questa rapida evoluzione nel campo tecnologico e in quello di internet è stato sicuramente il settore finanziario. Se infatti le Borse Valori vedono infatti risalire la propria storia all’Europa medievale, i cambiamenti radicali in ambito finanziario si sono visti a partire dal secolo scorso e sono andati di pari passo con lo sviluppo della tecnologia.

I terminali elettronici fanno la loro comparsa nelle Borse di tutto il mondo e già all’inizio del nostro secolo gli scambi di titoli finanziari si è spostata man mano su internet, fino ad arrivare a quello che oggi chiamiamo broker online e trading online.

Era quindi solo questione di tempo prima che anche la quintessenza di quello che fa muovere la finanza, e cioè la moneta, fosse travolta dall’avanzata tecnologica.

Stiamo parlando, ovviamente, dell’avvento della moneta elettronica: la criptovaluta.

Da moneta fisica a moneta virtuale: la storia

La leggenda vuole che la prima moneta risalga al VI secolo a.C. quando il re di Lidia, Re Creso, coniò la prima moneta metallica utilizzando una lega a base di oro e di argento: l’Elettro di Creso.

Questa servì a superare l’economia naturale basata e a sostituire il baratto poiché la moneta assolveva a tre funzioni essenziali:

  • come mezzo di pagamento poiché valutabile e divisibile

  • come unità di conto poiché si prezzava ogni merce in base alle unità di valuta necessarie per l’acquisto

  • come riserva di valore

Da allora ne è passata non solo di acqua sotto i ponti, ma sono passati secoli e millenni.

Arriviamo quindi con un brusco salto temporale di più di 2000 anni ad oggi e alle criptovalute. Queste, conosciute anche col nome di criptomoneta, prendono il nome dal mondo anglofono che definisce le monete virtuali come “Criptocurrency”. Questo nome non è altro che una fusione linguistica di due termine: da una parte “cripto”, cioè nascosto, coperto; dall’altra “moneta”, cioè valuta e tutto quello sopra descritto.

Criptovalute: pecularietà

Il riferimento al termine greco cripto (κρυπτός) è fondamentale poiché ci rivela una delle caratteristiche più peculiari di questa nuova forma di valuta: esso sta a indicare il fatto che questa è visibile e utilizzabile esclusivamente da coloro che conoscono uno specifico codice informatico, cioè chi è in possesso delle chiavi di accesso alla criptomoneta.

Il primo a concepire tutto ciò fu l’anonimo inventore di Bitcoin, conosciuto al mondo con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto. Fu lui (o lei, o loro…) ad aver ideato, sviluppato e presentato l’idea di questa nuova valuta virtuale nel 2008 presentandola, per ovvie ragioni, su internet.

Altra peculiarità della moneta virtuale è che questa, come si intuisce già dal nome, è per l’appunto virtuale. Ciò significa che non esistono monete in oro e rame come quelle visibile sin dai tempi della Lidia arcaica, o altre forme fisiche, ma la criptomoneta esiste solo in forma “eterea” e viene depositata nei cosiddetti E-wallet. i portafogli virtuali.

Gli scambi beni e servizi avvengono ovviamente sempre in forma virtuale, grazie ai servizi di P2P che collegano acquirente e venditore grazie alle tecnologie che rendono possibile lo scambio telematico, senza bisogno di ulteriori intermediari quali banche o broker (per fare due esempi topici).

Ora che abbiamo scoperto cosa sono, in molti si chiederanno come è possibile far parte di quel movimento che appena 3 anni fa ha giovato del boom della criptovaluta più famosa, Bitcoin, appena 3 anni fa facendone schizzare la capitalizzazione di mercato da 15 a più di 800 miliardi di dollari.

Ebbene, se pensiamo di non avere un capitale in grado di acquisire la criptomoneta interessata in sé e per sé, ma si vuole comunque investire in questo futuristico progetto, avremo bisogno di conoscere le migliori piattaforme trading criptovalute.

Vale la pena ricordare però che l’investimento in criptovalute nasconde molte insidie, come d’altronde ogni tipo di azione speculativa finanziaria, ed è caratterizzati da alti rischi dovuti all’alta volatilità delle criptovalute.

Questa abnorme volatilità, legata soprattutto al momento positivo o negativo vissuto in quel momento da Bitcoin, può mettere a rischio l’intero capitale investito in un lasso di tempo brevissimo. Quindi ricordiamoci sempre di evitare investimenti azzardati e di essere pronti a perdere in qualunque momento i soldi che abbiamo deciso di investire.