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Sicurezza e ripartenza, accordo tra Regione e sindacati

18 aprile 2020 | 18:43
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Sicurezza e ripartenza, accordo tra Regione e sindacati

Siglato oggi il patto di responsabilità tra Cgil, Cisl, Uil e governatore Rossi

Un impegno a individuare specifici protocolli di sicurezza regionali che valgano per diversi settori: attività produttive, commercio, edilizia e cantieri, servizi alla persona, cultura, trasporti e mobilità, turismo, agricoltura, e altri che si renderanno necessari. E’ quanto prevede un accordo preliminare per il patto di responsabilità per la sicurezza e la ripresa siglato stamani tra Cgil, Cisl, Uil, Regione Toscana e altri soggetti istituzionali.

“La Regione e le forze sociali firmatarie del patto per lo sviluppo del 12 luglio 2019 – scrivono i sindacati – hanno confermato anche nell’intesa di stamani gli obiettivi condivisi in quel documento le cui linee fondamentali restano tuttora valide e sono da rafforzare e incrementare con più cospicui finanziamenti pubblici e privati e con l’accelerazione delle varie iniziative in tutti i settori. In un un contesto però mutato dalla diffusione del virus, la sfida adesso è far ripartire l’apparato produttivo tenendo ben salda l’assoluta priorità della salute collettiva dei lavoratori e l’implementazione di livelli massimi di sicurezza nei luoghi di lavoro”.

“Nell’accordo siglato stamani – spiegano – si definisce il quadro regionale di iniziative per la sicurezza, che dovranno trovare attuazione in un quadro territoriale che tenga conto delle specificità e delle potenzialità produttive di ogni singolo territorio. L’accordo in sostanza prevede l’istituzione di due livelli per lo sviluppo del patto di responsabilità per la sicurezza e la ripresa: un livello regionale e un livello territoriale”.

“I soggetti partecipanti al livello regionale sono le forze sociali e l’istituzione Regione Toscana – si legge nella nota – la cui convocazione è responsabilità del presidente della Regione. I soggetti partecipanti a livello territoriale sono le forze sociali e le istituzioni locali, la cui convocazione è responsabilità del sindaco della città capoluogo di provincia e del sindaco della città metropolitana.
sarà possibile individuare, ove si ritenga opportuno, una dimensione territoriale diversa da quella provinciale, di distretto o di area vasta. Le parti – concludono i sindacati – si sono impegnate ad elaborare entro martedì prossimo un piano di lavoro per il livello regionale e ad attivare subito le iniziative conseguenti”.